Caos vaccini, Grillo: “Obbligo per tutti ma non coercizioni”. Conte: “Mio figlio è vaccinato”
Pare una sfida concettuale: rendere qualcosa obbligatorio senza tuttavia prevedere costrizioni perché l’obbligatorietà venga rispettata. Insomma si spera nella buona volontà. Che però i no vax non hanno. E a settembre a scuola servirà l’autocertificazione?
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Se non fosse per il fatto che avviene sulla pelle dei bambini, ci sarebbe da osservare divertiti lo scontro politico in atto sui vaccini all’interno del Movimento 5 stelle, fra i carri bestiame evocati dalla parlamentare Paola Taverna e il primato della politica sulla scienza propugnato dal consigliere regionale M5s nel Lazio Davide Barillari. Per non parlare di quell’ossimoro concettuale dell’obbligatorietà flessibile proposto dalla stessa ministra della Salute Grillo per dare un colpo al cerchio della libertà di scelta dei no vax, e uno alla botte dell’immunizzazione di massa, oggetto ultimamente anche di una petizione promossa di genitori di bambini immunodepressi che rischieranno la vita in classi miste (vaccinati e non vaccinati).
Una scelta chiara? No
Proprio per questo “indecisionismo” della ministra, il M5s si trova attaccato dalle forze di opposizione, Pd e Forza Italia in testa, ma pure dalla comunità scientifica che invoca saggezza nel governo ma pretende pure che l’obbligo alle vaccinazioni non venga cancellato come, in sostanza, ha fatto i ministero della Salute affermando che non sarà impedito l’ingresso a scuola per i bambini non vaccinati.
Obbligo senza coercizione
'L'obbligo rimane per tutti e 10 i vaccini individuati dalla norma Lorenzin. Cambia la sanzione per materne e asili nido, perché riteniamo che la coercizione non possa essere l'unico strumento a disposizione di uno Stato per raggiungere le ultime sacche di contrari'. E' quanto precisa, in un'intervista al Corriere della Sera, Giulia Grillo che spiega di non voler scardinare il decreto Lorenzin ma chiarisce: 'Da tempo l'Oms ha raccomandato ai Paesi membri di dotarsi di una strategia globale per contrastare la diffidenza verso le vaccinazioni. Tra le principali azioni di contrasto, il monitoraggio costante delle coperture e dei motivi delle mancate vaccinazioni e lo studio delle motivazioni alla base del comportamento dei soggetti esitanti. La frettolosa approvazione del decreto 73 ha invece, di fatto, trascurato queste raccomandazioni'. Nega quindi spaccature nel Movimento cinque stelle sul tema vaccini. 'Non è una spaccatura - dice - sono sensibilità diverse su un argomento delicato. Siamo un movimento bello grosso'.
Bufera su post di Barillari
Ed eccole qui le diverse sensibilità che, a dire il vero, hanno scatenato aspre polemiche a partire dalla posizione espressa su Facebook dal consigliere regionale M5s nel Lazio Davide Barillari il quale, contrario all'obbligo dei vaccini, ha affermato che 'la politica viene prima della scienza' e che quest'ultima non può essere un 'dogma'. Nel post che ha scatenato le polemiche, Barillari sostiene che 'i politici devono ascoltare la scienza, ma non farsi ordinare dalla scienza cosa è giusto o sbagliato, accettando le parole della scienza mainstream come dogmi religiosi'. Una posizione respinta al mittente dallo stesso Movimento che, con una dichiarazione pubblicata sul blog delle Stelle, precisa che 'Il Movimento prende totalmente le distanze dalle dichiarazioni del consigliere Barillari. La linea del Movimento sui vaccini è quella messa nero su bianco nel contratto di governo'.
Il rinvio di un anno
Un nuovo scontro interno, dunque, dopo quello già consumatosi con i senatori pentastellati Elena Fattori e Giorgio Trizzino, che avevano espresso dissenso sulla norma del Milleproroghe che fa slittare di un anno l'obbligo vaccinale per l'iscrizione alla scuola dell'infanzia e ai nidi. Sul tema dell'obbligo vaccinale, il dibattito resta dunque acceso ed il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, ha ribadito che 'non vogliamo puntare sull'obbligo ma sulla raccomandazione', assicurando che va garantita 'la continuità scolastica e ci sarà un lavoro fatto dai ministeri della Salute e Istruzione per garantire ai bambini immunodepressi di avere un ambiente scolastico adatto'. Anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha sottolineato che 'ogni bambino ha diritto di andare a scuola e di entrare in classe'.
Opposizione all’attacco
Sul fronte opposto Forza Italia, che chiede al governo di 'non continuare a disorientare l'opinione pubblica con azioni che mettono a repentaglio la salute dei bambini', e pure Maria Elena Boschi (Pd) chiede al governo 'di fermarsi, finché siamo in tempo, sulle vaccinazioni'. Le regioni, poi, continuano a dividersi in due schieramenti, pro o contro l'obbligo vaccinale: il consigliere regionale Pd nelle Marche, Fabrizio Volpini, ha depositato una proposta di legge per il mantenimento dell'obbligo dei vaccini per le scuole ed il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha parlato di 'governo irresponsabile' e del rischio che 'continuando a fare propaganda si faccia riemergere la poliomielite'. Ed ha aggiunto: 'Chi si iscrive e porta i bambini a scuole elementari e materne deve presentare l'autocertificazione, altrimenti perderà il diritto ad ogni ulteriore incentivo da parte della Regione'.
Petizione pro-vax
La vicepresidente della Liguria Sonia Viale ha invece annunciato che la Regione non farà ricorso contro il Milleproroghe, che fa slittare di un anno l'obbligo vaccinale. Nel frattempo, prende quota la petizione delle mamme di bambini immunosoppressi, destinata ai parlamentari per evitare che il Milleproroghe renda inutile la legge attualmente in vigore sull'obbligo vaccinale: sono state raggiunte, ad oggi, oltre 70mila firme.
Conte: mio figlio li ha fatti, è la linea del governo
In tutto questo caos non servono granché le dichiarazioni del premier Conte, invocate come dirimenti da più parti. 'Mio figlio l'ho fatto vaccinare, l'ho accompagnato io personalmente. E questa è la linea del governo. Ma che ci siano sensibilità diverse dei singoli, in un movimento molto composito, va benissimo', ha affermato Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi, parlando delle posizioni no-Vax nel Movimento 5 Stelle. 'La posizione del governo sui vaccini è molto chiara. Ci sono ovviamente delle prescrizioni normative o regolamentari per la scuola dell'obbligo che mi sembrano molto chiare. Al momento, ho parlato con il ministro Grillo, si parla di un emendamento ma non c'è nulla di concreto. Non verrà fuori al momento nessuna specifica circolare: il governo responsabilmente vuole garantire la massima tutela della salute dei nostri piccoli e il diritto all'istruzione differenziando tra scuola dell'obbligo e scuola non dell'obbligo'. La sintesi è rimasta questa: prescrizione normativa - quindi obbligo - nel rispetto delle diverse sensibilità – ognuno fa come gli pare. Tutto chiaro?
L'unica cosa certa: a settembre autocertificazione
Ma cosa succederà a settembre, al rientro nelle aule? C'è da registrare il primo sì, da parte del Senato, al rinvio dell'obbligo vaccinale per la frequenza scolastica anche se, per il prossimo anno, i genitori dovranno comunque presentare la certificazione delle avvenute vaccinazioni obbligatorie. Palazzo Madama, infatti, ha approvato il decreto Milleproroghe, in base al quale per il prossimo anno scolastico tutti i bambini, compresi quelli sprovvisti di documentazione sulla loro vaccinazione, potranno accedere alle scuole per l'infanzia e le sanzioni per chi viola l'obbligo slittano al 2019-2020. Tuttavia - in attesa che il decreto venga convertito definitivamente in legge con il passaggio alla Camera, previsto però non prima di settembre per la pausa estiva - le famiglie con la riapertura delle scuole dovranno ancora presentare l'autocertificazione.