'Memorie di Adriano': Marguerite Yourcenar ti scaraventa nel II secolo a. C. nella mente dell'imperatore
La scrittrice Gabriella Carmagnola ci fa riflettere su passioni, vizi e attitudini, gesti segreti e aspirazioni verso il potere descritti dall'autrice francese
Tuffiamoci indietro, per ritrovarci. Entriamo di colpo nel II secolo avanti Cristo, portati da Marguerite Yourcenar, con le sue “Memorie di Adriano”, 1951, Einaudi, candidata al Premio Nobel per questa opera, tradotta in 50 lingue. Seguiamo l’intreccio tra la sua mente e quella dell’imperatore umanista che quasi in punto di morte racconta in prima persona la sua vita e il suo mondo. Ne rimarremo totalmente avvinti, scoprendo un’epoca ma anche noi stessi. Una lettura che non ha fine, perché quando si arriva all’ultima pagina si può benissimo ricominciare. Un abisso profondo in un’epoca storica e nelle riflessioni sull’animo umano: passioni, vizi e attitudini, gesti segreti, aspirazioni verso il potere, amore e vita ultraterrena. Non aspettiamoci un romanzo avvincente, di quelli in cui dominano i colpi di scena, nulla del genere.
Saremo invece rapiti dall’intelligenza, che ci sedurrà definitivamente. Entreremo a gamba tesa nella vita di un imperatore, il più grande, e poco a poco vivremo dentro il suo mondo, assumeremo il suo punto di vista disincantato, per lo più stoico, ameremo come lui la bellezza in tutte le sue forme, vivremo rimpianti per non avere amato abbastanza, lo giustificheremo per velati sotterfugi che non racconta del tutto neppure al lettore. Scrive Yourcenar, nei “Taccuini di appunti”, a proposito di Adriano: “L’uomo appassionato di verità, o, se non altro di esattezza, il più delle volte è in grado di accorgersi che la verità non è pura. Ne conseguono, mescolate alle affermazioni dirette, alcune esitazioni, sottintesi, deviazioni che uno spirito più convenzionale non avrebbe avuto (…). Bisognava lasciare che mentisse, come tutti noi”. Consigliato a chi ama riflettere. Da comprare in doppia copia: una da regalare e una da tenere per sé.
Leggi anche:
Cosa passa nella testa di un pedofilo: la spietata sincerità di 'Lolita' di Vladimir Nabokov
Quando l’amante è un predatore affascinante e manipolatore: la 'Passione semplice' di Annie Ernaux