Lo smart working diventa un diritto per chi ha figli sotto i 14 anni. Ma c’è una scadenza
Misura adottata perché le scuole non apriranno prima di settembre. Il che è spesso un boomerang per le donne, come dimostra l'ironico video animato
Con le scuole chiuse fino a settembre, per molti genitori la “ripartenza” è diventata un problema. Per questo il pacchetto di misure dedicate alla genitorialità nel decreto Rilancio è vario, e tra le strategie messe a punto c’è una novità assoluta: l’obbligatorietà dello smart working per chi ha un figlio di età inferiore a 14 anni e ne faccia richiesta all’azienda, usufruibile fino al 31 luglio 2020, data che segna la fine dello “stato di emergenza”.
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Durata
Come precisa Money.it, se il dipendente lo richiede, il datore di lavoro non può opporsi, sempre che l’attività sia compatibile con il lavoro agile. Questa misura si rivela necessaria dal momento che le scuole di ogni ordine e grado non apriranno prima di settembre, fattore che mette in serie difficoltà i genitori che sono tornati al lavoro dal 18 maggio 2020. Durata e condizioni delle prestazioni lavorative svolte a casa devono essere stabilite tramite un accordo interno con l'azienda (in adempimento agli obblighi informativi previsti dalla legge n. 81 del 22 maggio 2017, articoli da 18 a 23) e il dipendente può avvalersi di mezzi propri o di quelli messi a disposizione dal datore. L'azienda datrice dovrà poi comunicare le generalità di chi usufruisce dello smart working e la durata della richiesta al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tramite form online.
Le condizioni
Il diritto a lavorare da casa per chi ha figli piccoli minori di 14 anni è subordinato a una condizione: nello stesso nucleo familiare non deve risultare un altro genitore beneficiario di misure a sostegno del reddito per sospensione/cessazione dell’attività lavorativa (ad esempio cassa integrazione e disoccupazione). Infatti i due benefici non sono cumulabili.
Gli altri aiuti alle famiglie
Il diritto al lavoro agile non è l’unica misura contenuta nel Dl Rilancio a sostegno delle famiglie: si accompagna al congedo parentale straordinario, prolungato per ulteriori 15 giorni e retribuito al 50%, al bonus baby-sitter (che sale a 1200 euro e può essere chiesto anche per pagare i centri estivi) e ulteriori 12 giorni di assenza per chi ha una persona disabile a carico (in applicazione della Legge 104).
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