“Chiara fa la Catwoman mentre Fedez è a casa a fare il baby sitter”. Ma Ferragni non ci sta e la sua replica è da applausi

«Perché una mamma che lavora deve essere considerata negligente?», si chiede l’imprenditrice stigmatizzando il titolo di una testata che pare sposare un concetto anacronistico di maternità

Chiara fa la Catwoman mentre Fedez è a casa a fare il baby sitter Ma Ferragni non ci sta e la sua replica è da applausi

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“Come riesce a conciliare il suo lavoro con quello di cura dei figli?” Quando sentiremo che questa domanda viene rivolta a un uomo, vorrà dire che in Italia la battaglia per la parità di genere ha ottenuto buoni risultati. Per il momento ne siamo ben lontani e una madre che lavora è ancora vista come un genitore negligente, mentre a un padre che semplicemente si occupa dei propri figli si dà del baby sitter o del “mammo”. E se c’è una coppia che riesce costantemente a mettere in evidenza le contraddizioni di una società che, da una parte si sforza di superare le discriminazioni di genere ma dall’altra resta tristemente retrograda, è proprio il duo Ferragni-Fedez.

Lei Catwoman, lui baby sitter

In questi giorni l’imprenditrice è Oltreoceano per seguire le sfilate newyorkesi, ma diciamo pure per fare il suo lavoro, mentre a casa con i piccoli Leone e Vittoria è rimasto Fedez. «Chiara Ferragni e Fedez: lei vola a New York e si trasforma in Catwoman e lui fa il baby sitter a Milano», questo è il titolo di una testata che ha fatto, giustamente, saltare i nervi all’influencer. Se Fedez fosse partito in tournee e a casa con i bimbi fosse rimasta Chiara, siamo pronte a scommettere che nessuno avrebbe notato niente di particolare. Invece il fatto che Ferragni sia una madre che lavora e che, per soprammercato, sia bella, sensuale e non lo nasconda, la trasforma in una Catwoman che lascia i figli a casa soli con il padre.

Un concetto di maternità da Medioevo

Ma Ferragni non ci sta e si leva i sassolini dai cuissardes pubblicando una storia su Instagram in cui stigmatizza il sottile, a neanche troppo, mom-shaming: «Una mamma che lavora perché dev'essere considerata negligente? Una mamma che si sente bene con il proprio corpo perché deve sentirsi in colpa? Una donna che non dimentica di essere anche donna, moglie, lavoratrice, figlia, amica, perché deve essere discriminata?» Ferragni inquadra il problema alla perfezione perché la narrazione che permea la maternità è ancora quella della donna che annulla se stessa e sacrifica tutto ai figli. La buona madre non nega niente di sé e concede tutto alla prole, pena il pubblico ostracismo.

“Pretendere di essere al pari degli uomini”

Chiara è ben consapevole di essere una donna fortunata, anche se autrice della sua buona ventura, e sfrutta la sua visibilità per lanciare un messaggio importante: «Come madre, imprenditrice e donna ho la fortuna di poter dedicare molto più tempo alla mia famiglia e ai miei bambini di quanto sia concesso alle donne che lavorano sotto un capo, ma non è comunque abbastanza per un certo tipo di giornalismo maschilista e tossico. A me stessa e a tutte voi dico: non rinunciamo a lottare e a pretendere di essere considerate al pari degli uomini». Questo sì che è un buon esempio, soprattutto per i tanti adolescenti, maschi e femmine, che la seguono.

22/02/2022
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