I viaggi li organizzano le donne e sono quelle che partono di più da sole: i dati e le mete più sicure del mondo
Da una sorprendente ricerca emerge che il 61% del totale delle prenotazioni hanno come organizzatrice una donna e così anche il 63% del totale dei “Solo Travelers”
“Viaggiare è essere vittoriosi”, contro ogni avversità e ogni pesantezza, sosteneva Ella Maillart, rifacendosi a un antico proverbio arabo. La scrittrice, fotografa, viaggiatrice nonché sportiva ginevrina (1903-1997) può essere considerata un po’ la divinità protettrice delle donne che amano spostarsi, varcare i confini, andare alla scoperta di nuovi luoghi, incontri, sensazioni. Tutte coloro che si sentono in sintonia con questo spirito possono approfondire il tema grazie alla sua raccolta di inediti “Il senso del viaggio. Piccola filosofia del vagabondare”, a breve in libreria per EDT. Ma oltre a prendere ispirazione dalle sue riflessioni, le novelle globetrotter possono trarre utili dritte dai recenti studi analizzati da BBC Travel, che ha preso in esame i dati del Women’s Peace and security Index (WPS) della Georgetown University, il rapporto Global Gender Gap del World Economic Forum e il Global Peace Index 2022 dell’Institute for Economics and Peace. L’emittente ha poi stilato una classifica dei Paesi del mondo che hanno fatto i maggiori progressi in termini di sicurezza e uguaglianza per le donne che viaggiano senza accompagnatori.
A ciò si aggiungono, per avere un quadro ancor più completo, le ricerche effettuate da diversi operatori del settore, come la piattaforma online Tramundi che, analizzando le prenotazioni al suo portale ha scoperto che le donne, anche quando si muovono in coppia, acquistano più viaggi degli uomini: il 61% del totale delle prenotazioni hanno come organizzatrice una donna e il 63% del totale dei cosiddetti “Solo Travelers” è donna. Il suo identikit? Ha tra i 35 e i 40 anni e una predilezione per i viaggi fuori stagione, prenota in anticipo, è più attenta a sconti e promozioni, e il viaggio “tipo”, mediamente di 7 giorni, punta prevalentemente su natura e cultura: “Per molti secoli partire all’avventura è stato un affare da uomini - spiega Alberto Basso, General Manager di Tramundi - e i viaggi delle donne sono stati mal visti se non addirittura proibiti, in una polarizzazione dei ruoli associati al maschile e al femminile che fa fatica a dissolversi ancora oggi. Eppure, le cose cambiano e le donne mostrano un interesse e una predisposizione all’avventura e alla conoscenza di posti nuovi che appaiono più evidenti rispetto agli uomini, che quando viaggiano solitamente preferiscono la dimensione di coppia o quella di gruppo”. Una tendenza confermata anche dalla Norwegian Cruise Line, secondo la quale 3 persone su 10 hanno prenotato un viaggio in solitaria per il 2023. Resta però il fatto che le donne incontrano ancora parecchie difficoltà quando si avventurano all’estero da sole; ma i dati emersi dall’indagine della BBC mostrano che alcuni Stati si sono impegnati a migliorare questo aspetto e nella Top 5 stilata rientrano due paesi europei e tre extra-europei. Scopriamoli insieme.
Le mete europee più sicure per le donne: Slovenia
In Slovenia la percezione della sicurezza delle donne è molto aumentata negli ultimi anni, arrivando all’85%. Le città sono facili da percorrere a piedi e il trasporto pubblico è affidabile e capillare. Claire Ramsdell, blogger di viaggi, ha dichiarato alla BBC: «Nessuno mi ha mai infastidito durante tutta la vacanza. Spesso mi sentivo completamente sola, come se fossi nel deserto, eppure sapevo anche che una città era vicina, per qualsiasi tipo di emergenza. Non esistono problemi con gli spostamenti e nessuno ti infastidisce». Inoltre, c’è da tener presente che la natura crea un connubio perfetto tra solitudine e sicurezza; in Slovenia, per esempio, le numerose aree protette rappresentano ben il 13% del territorio (da non perdere il Parco Nazionale del Triglav, uno dei più antichi d’Europa). E per le amanti delle due ruote, c’è una novità: la neonata Slovenia Green Wellness Route, che coniuga le terme naturali e i centri termali, il ciclismo e l’ospitalità sostenibile, lo svago e il relax (slovenia.info).
Norvegia
L’altro Paese europeo indicato tra i più adatti per un viaggio in solitaria è la Norvegia (visitnorway.it), considerata tra le nazioni più eque sotto il profilo del Gender gap. Si è classificata al primo posto nel WPS per i suoi punteggi alti in termini di inclusione finanziaria delle donne, assenza di discriminazione legale e sicurezza della comunità femminile; è inoltre ritenuta aperta ai viaggiatori di ogni tipo, comunità LGBTQIA+ compresa. Il tasso di criminalità nel paese, poi, è estremamente basso. «Puoi chiedere a chiunque in un bar di custodire i tuoi averi mentre sei in bagno», ha dichiarato alla BBC Torunn Tronsvang, fondatrice dell’agenzia Up Norway.
Il consiglio per tutte? Abbracciare il concetto norvegese di “friluftsliv”, la filosofia della vita all’aria aperta. Basti pensare ai fiordi, patrimonio Unesco, protagonisti assoluti di scenari tra i più affascinanti del continente, da scoprire anche a bordo di silenziosi battelli completamente elettrici; se poi li si visita d’estate, è possibile vivere l’esperienza unica del sole di mezzanotte. E si può pernottare nella natura? Certo, per esempio scegliendo di dormire in cima a un albero o in una fattoria, dove sperimentare l’ospitalità dei norvegesi. Se amate anche le città, godetevi tranquille Oslo, che nel 2019 è stata nominata Capitale Verde Europea, ed è facilmente visitabile in modo sostenibile. In più, la Norvegia vanta un efficiente sistema di trasporti, con linee regolari di treni, pullman e traghetti che collegano anche le destinazioni più remote, l’ideale per le viaggiatrici solitarie.
Le mete al di fuori dell’Europa: Giappone
Per il Global Peace Index il Giappone è classificato tra i primi 10 paesi più sicuri al mondo per i suoi bassi tassi di criminalità e di conflitti esterni o interni. Un vantaggio per tutte coloro che optano per un itinerario per proprio conto e che possono fruire di servizi ad hoc come alcuni vagoni della metropolitana destinati alla sola utenza femminile e anche alloggi riservati esclusivamente alle donne. Come sottolinea la Bbc, il Giappone è eccezionale per chi ama trascorrere del tempo in solitudine. «Spopolamento e scarsi matrimoni hanno portato alla nascita di locali e ristoranti per single», ha dichiarato Mika White, fondatrice di Chapter White. A Kyoto, come a Osaka e nella capitale Tokyo, l’offerta è ampia. «Vengono stilate classifiche pubblicizzate sui giornali - prosegue White - dei migliori karaoke, dei negozi di ramen e delle onsen (sorgenti termali) per persone sole». Il cuore del Giappone, poi, racchiude in sé uno scrigno di tesori per chi cerca esperienze inedite, non scontate. Per esempio nella prefettura di Yamanashi, a ovest di Tokyo e comodamente raggiungibile, ci sono spunti davvero per tutti i gusti: ci si può immergere nella natura, visitare cantine e frutteti, ricercare la pace interiore nei templi di montagna, vivere da vicino le tradizioni e la cultura assistendo a rievocazioni storiche con parate di samurai. E poi Yamanashi si associa alla salita del celeberrimo Monte Fuji, perché da qui parte la quinta stazione del sentiero Yoshida, la via principale. La zona è costellata da cinque scenografici laghi, chiamati Fujigoko, il più grande dei quali è Saiko; il più piccolo, Shojiko, offre una vista stupenda dal belvedere Eboshi-dake. La Prefettura di Yamanashi è inoltre ricca di acque purissime, utilizzate per la produzione di sakè e whisky di alto livello, per irrigare frutteti di ciliegie, fragole, pesche. È una meraviglia far tappa ai templi e ai santuari incastonati tra le montagne, poco conosciuti e frequentati, vere oasi di silenzio e pace (tra tutti spicca il tempio Kuon-ji, sul monte Minobu). E la vista del Monte Fuji? Qui c’è proprio una chicca, l’impianto di Hottarakashi Onsen, composto da due bagni, Acchi-no-yu e Kocchi-no-yu (letteralmente “Questo bagno” e “Quel bagno”): il primo consiste in una vasca in pietra all’aperto da cui ammirare, la sera, la vetta illuminata dal bagliore delle stelle. Il secondo consente invece di godersi il panorama della valle di Kofu, riconosciuta come una delle tre migliori vedute notturne del Giappone. Che volere di più?
Emirati Arabi Uniti
Gli Emirati Arabi Uniti hanno come fiore all’occhiello i punteggi più alti nel WPS in Medio Oriente e Nord Africa per quanto riguarda l’istruzione e l’inclusione finanziaria delle donne. Sono anche al primo posto nell’indice nella categoria della sicurezza della comunità, con il 98,5% delle donne di età pari o superiore a 15 anni che dichiara di “sentirsi al sicuro camminando da sole di notte nella città o nell’area in cui vive”. Ed è Dubai, in particolare, ad aggiudicarsi il titolo di città più sicura per le viaggiatrici solitarie; sempre più tecnologica e innovativa, vanta il grattacielo più alto al mondo, isole artificiali, un’ampia offerta gastronomica, ricettiva e di intrattenimento. Tra i “must” da non perdere il Museo del Futuro, le nuove piscine con vista per ammirare lo skyline, come Aura Skypool, al 50° piano del grattacielo Palm Tower, sospesa a 200 metri, la prima e più alta piscina a sfioro del mondo, con vista a 360 gradi sugli edifici più rappresentativi di Dubai; l’Alserkal Avenue, uno degli hub creativi più vivaci della città, è una zona urbana che racchiude arte, moda, musica, gastronomia, eventi culturali. E poi c’è The Link, il ponte sospeso più lungo del mondo, che si sviluppa a 100 metri d’altezza tra le doppie torri di One Za'abeel, e che presto ospiterà al suo interno un ricco portfolio gourmet, con 11 diversi modelli di ristorazione curati da chef di fama internazionale. E anche per l’alloggio non c’è che l’imbarazzo della scelta, con l’offerta di ospitalità in continua evoluzione. Una fuga nel deserto? Per un’esperienza particolare, ecco i nuovi glamping Terra Solis e The Nest. Lasciando Dubai, da non perdere l’elegante Abu Dhabi, per un tuffo nell’arte e nella cultura, con la Gran Moschea dello sceicco Zayed, il Louvre, il Museo della Civiltà Islamica di Sharjah e il Parco Archeologico Hili (Patrimonio Unesco).
Ruanda
Ruanda: la meta a sorpresa. Con il 55% del suo parlamento composto da donne, il Ruanda, secondo il WPS, è al primo posto al mondo per la parità di genere in Parlamento, ed è al sesto nell’indice Global Gender Gap (weforum.org), che misura quanto un Paese sia equo in termini di economia, istruzione, assistenza sanitaria e partecipazione politica. Per quel che concerne la comunicazione, l’inglese e il francese sono lingue ufficiali, insieme con il kinyarwanda e lo swahili. Ma, in generale, anche chi non parla lingue straniere è molto ben disposto e non esita a prestare aiuto al turista. Un aspetto molto importante da considerare è che il Paese, dopo il genocidio del popolo tutsi del 1994 (un milione di morti), ha svolto un complesso ed encomiabile lavoro di riconciliazione. Da questo punto di vista le donne hanno avuto un ruolo fondamentale, acquisendo maggiore potere sociale, portando così il Ruanda a porsi appunto tra le nazioni più all’avanguardia sul tema della gender equality: nella nuova Costituzione del 2003 è specificata la parità di diritti tra uomini e donne, nel 2008 è diventato il primo Paese al mondo ad avere un parlamento a maggioranza femminile, nel 2011 è entrata in vigore una legge che punisce la violenza sessuale e di genere ed è nato anche il Ministero per le pari opportunità.
Cosa vedere? Da non perdere le meraviglie naturali, che regalano un’esperienza davvero indimenticabile: innanzitutto una visita ai gorilla di montagna nel riaperto Parc National des Volcans, poi l’osservazione delle centinaia di specie di alberi e uccelli che popolano le foreste pluviali di Nyungwe, l’Akagera National Park per i safari, le sponde del lago Kivu per riposarsi. Le appassionate troveranno una meta d’elezione ai piedi della catena vulcanica di Virunga, dove One&Only Gorilla’s Nest offre un posto in prima fila per godersi uno dei santuari di gorilla di montagna più famosi al mondo; il resort di soli 21 lodge offre inoltre agli ospiti un accesso esclusivo al dietro le quinte del noto Dian Fossey Gorilla Fund, permettendo di visitare i laboratori e scoprire nel dettaglio le attività di studio e protezione di questi animali a rischio. Non solo natura: tappa anche nei centri urbani, come Butare e la capitale, Kigali, dove ci si può svagare e divertire in nuovi locali, assaggiando cibo e bevande tipici o facendosi trascinare dai ritmi delle danze tipiche.
E per chi desideri approfondire, consigliamo un’autrice: Beata Umumbyeyi Maresse, classe 1979, nata a Butare, arrivata in Francia nel 1994 dopo essere miracolosamente sopravvissuta al genocidio. Il suo romanzo I tuoi figli ovunque dispersi (edizioni e/o) racconta esilio, lutto, colpa, perdono, colonizzazione, il rapporto tra Francia e Ruanda prima e dopo il genocidio, e, soprattutto restituisce alle donne il posto che meritano nella storia.