Victoria Cabello: “Come sono guarita dalla malattia? Facendo 'Viaggi pazzeschi' e concedendomi cose mai fatte"

La ricetta della conduttrice per guarire dalla malattia di Lyme è stata fare "viaggi da matta, folli, pazzeschi", come la sua nuova trasmissione proprio di viaggi

Foto di scena e Instagram

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Sono lontani i tempi in cui si era chiusa in casa e si era allontanata dalle telecamere. Causa la malattia di Lyme (infezione trasmessa dalle zecche che può dare alterazioni neurologiche, cardiache e vascolari). Adesso Victoria Cabello è tornata quella di un tempo, in forma, brillante, un fiume di parole, inarrestabile, sbarazzina, ironica, contagiosa. Dopo il rientro come concorrente di “Pechino Express” che ha stravinto nella scorsa edizione, da martedì 23 maggio torna in tv con uno programma tutto suo sul canale Tv8, alla 21,30. Non con il suo amato format di interviste, ma con un “travel show”, che unisce l’esperienza di Pechino con i suoi trascorsi di presentatrice. Il titolo “Viaggi pazzeschi” è chiaro: in coppia con l’amico di sempre Paride Vitale, forma una specie di agenzia di viaggi che propone avventure assurde in giro per città europee di cui scoprire i lati nascosti.

Le tappe sono: Helsinki e Parigi (per la prima puntata che sarà doppia di martedì) e poi Berlino, Madrid, Marrakech e Liverpool. In ognuna tre italiani che da tempo vivono in queste città - ribattezzati “local” – proporranno a Victoria e Paride delle esperienze insolite, lontane dai convenzionali tour turistici.

 Victoria, tu non vuoi sentire parlare di responsabilità ed esempio per gli altri, però la tua energia e voglia di vivere è di grande stimolo per il pubblico.

“Non so se io posso essere un esempio. Certo è che dopo quel periodo buio della malattia, ho voluto riprendermi quello che mi ero persa. Quando non stai bene, non ti fidi più del tuo corpo, ti metti in una campana di vetro ed è difficile uscirne. E allora quando ho deciso di tornare ho voluto fare la cosa più pazza che c’era in tv e cioè Pechino Express di cui ero una fan: una sfida, una terapia d’urto, uno straordinario bagno di follia, affetto e umanità. Secondo me si sono messi d’accordo il mio terapista, Costantino della Gherardesca e i produttori per convincermi a partire”.

Vittoria Cabello

E “Viaggi pazzeschi” è un ulteriore passo…

“Sì. Non avevo voglia di cimentarmi con una cosa che avevo già fatto, soprattutto perché tornavo con un programma tutto mio. Così ho accettato questo show a patto che me lo facessero fare come volevo…”

Cioè in maniera pazzesca.

“Infatti. In sostanza viaggi di m….. I “local” ci hanno coinvolto in esperienze assurde. Abbiamo fatto in pochi giorni cose che non si fanno in una vita. A Helsinki ho girato a meno trenta gradi. A Marrakech mi sono quasi rotta una spalla. Pareva che gli autori facessero di tutto per farci ammazzare. Non so ancora come siamo riusciti a uscirne vivi. Ma io sono come i cartoni animati, barcollo ma non mi rompo”.

Dunque, meglio non seguire i vostri consigli di viaggio…

“Ma no. Anzi, penso che gli spettatori saranno invogliati a visitare queste città con uno sguardo diverso. A scovare aspetti e angoli nascosti. Se siamo riusciti a farlo noi (io e Paride), allora vuol dire che lo possono fare tutti. E gli diciamo pure come farlo”.

E questi italiani all’estero come vi sono comportati?

“Alcuni in maniera molto cinica. Ci volevano mettere alla prova. Altri molto affettuosi. Tutti avevano voglia di farci entrare nelle loro vite, di mostrarci perché avevano deciso di lasciare l’Italia”.

Certo che in queste città mica vi aprono le porte, vi danno da mangiare e ospitalità come le genti cortesi del mondo asiatico che si vedono in “Pechino"…

“E’ un mondo diverso. Però la grande differenza è, anche all’Est, tra la città e la campagna. In periferia c’è tutta un’altra mentalità, un’altra accoglienza. Devo dire, comunque, che dopo aver partecipato al reality io sarei pronta ad accogliere qualche ragazzo con lo zaino in spalla a casa mia. Tanto vivo da sola”.

A proposito di “singletudine”, ha fatto scalpore una tua dichiarazione secondo cui mantieni la freschezza perché “non sono sposata, non sono fidanzata e non ho figli…”

“Ma era solo una battuta e ha creato il solito shit storm in rete. Mica voglio dire che le madri siano brutte… Ho degli amici in splendida forma nonostante la famiglia. Io ora sto bene, sono uscita da un periodo difficile, ho pensato a me stessa e non ci trovo nulla di male”.

Ma nella vita reale i tuoi viaggi sono così tempestosi?

“In effetti, abbastanza. Io sono un disastro umano, me ne succedono di tutti i colori. L’anno scorso all’Elba, Paride - con cui vado sempre in vacanza  - non mi ha spalmato bene la crema da sole il primo giorno e sono quasi finita in ospedale per le ustioni. Una volta in montagna, per sbaglio, ho schiacciato un bottone del tettuccio apribile e la neve che stava sopra ha invaso tutta la macchina: era di Paride, l’ha dovuta buttare via”. 

E, invece, come la vedi la tua Milano dove vivi?

“La amo profondamente, anche se in questo momento è meno in fermento, non c’è più l’esplosione del post Expo ed è anche pericolosa. Vivo da sola, vado in giro a qualsiasi ora e questo mi inquieta. Ed è anche cara, hanno ragione gli studenti che protestano in tenda. Comunque, è una città strategica, per viaggiare in Europa, per la montagna e il mare. Ed è anche una città che si rivela con il tempo, la scopri piano piano”.

Infine, d’ora in avanti solo viaggi o anche antichi amori come le interviste?

“E se facessi le interviste viaggiando? Ho già in mente uno studio gonfiabile…”

23/05/2023
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