Vecchioni e la dedica "alla mia meravigliosa compagna che non sta bene ma ha sempre 20 anni"
"La mia compagna sfortunata ha scritto un libro stupendo. E io mi sono permesso di portare quel libro qui a Roma e se qualcuno vuole glielo firmo io perché lei non c’è. Lei per me è tutte le donne del mondo. La vedo trasformata ogni giorno ma alla sua età ha sempre 20 anni"
“Questa canzone è per la mia compagna meravigliosa da 43 anni. Questa compagna sfortunata, che oggi non sta nemmeno bene, ha scritto un libro stupendo”. Comincia così la dedica d’amore che Roberto Vecchioni fa a Daria Colombo, scrittrice e giornalista, oltre che moglie e madre dei suoi quattro figli (leggi qui l'intervista), uno dei quali, Arrigo, scomparso drammaticamente un anno e mezzo fa a soli 36 anni.
I concerti del professore come un viaggio emotivo
Vecchioni è a Roma per un concerto sold out alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, uno di quelli suoi che più che a uno spettacolo somigliano a un viaggio emotivo dentro noi stessi, un lascia passare collettivo da conformismi e costrizioni sociali di quasi tre ore in cui parlarsi guardandosi negli occhi, riconoscendosi, un po’ smarriti per i tempi difficili che la politica internazionale ci sta facendo vivere, ma anche felici perché ci si sente in buona compagnia. Il Professore è un ragazzino di 82 anni, magro, scattante e con una voce sempre più evocativa e potente. “Il libro che ha scritto Daria ("Il cielo su via Padova", ndr ) è su tutti quelli che sono venuti da fuori, su tanti poveri che non avevano niente e che si sono stabiliti a Milano lungo una via lunga 4 chilometri, la via Padova. E che si sono conosciuti e si sono voluti bene. Io mi sono permesso di portare quel libro che ha scritto lei e l’ho sistemato qui fuori e se qualcuno vuole glielo firmo io perché lei non c’è. È un libro veramente bello che fa capire come tutti siamo uno".
Euripide: "Non ama veramente chi non ama per sempre"
"Perché “non ama veramente chi non ama per sempre” come diceva un grande tragico che si chiama Euripide. Poi certo lui si è dimenticato di dire sempre la stessa persona che non è una cosa da poco. Però io l’ho preso alla lettera e allora ho detto “no, io amo per sempre la stessa persona”. Perché lei è tutte le donne del mondo. Per me almeno è così. La vedo trasformata ogni giorno continuamente e alla sua età ha sempre 20 anni. Quei 20 anni che aveva quando l’ho conosciuta. Quei 20 anni che sono negli occhi di una donna sempre, tutti i giorni. E allora questa canzoncina, perché è una canzoncina rispetto a tutte le cose complicatissime che faccio, è per lei. La dedico a lei perché lei è tutte le mie donne, tutte le donne del mondo. La forza, il coraggio, la pace, il desiderio del bello. Poi è inutile che io dica cose retoriche, le conoscete tutti. E sapete quanto stiano soffrendo le donne nel mondo. Questa è una canzone dedicata a tutte le donne che amano perché le donne amano in totalità, corpo e anima. Siamo noi maschi che abbiamo dei falli, degli errori, degli sbagli. Loro amano sempre tutto”.
Il brano che le dedica è "Ogni canzone d'amore"
Parte la musica di “Ogni canzone d’amore”, una ballata struggente che il professore invita tutti ad ascoltare tenendo per mano la propria compagna di vita. “Ci siam sorrisi e in un lampo Ci siamo trovati con trent'anni in più, Ma son trent'anni rubati all'invidia del tempo e sei sempre tu. Ogni canzone d'amore Dall'alba del mondo era scritta per te, Ma trovatori e poeti cantavano un'altra Chissà poi perché, /Ma son sicuro, lo giuro, /Che in tutte le donne vedevano te, E s'inventavano un nome, /Ma eri tu quella /E un nome cos'è”.