Vanessa Scalera: “Il successo di Imma Tataranni mi imbarazza”. E alza la voce su un certo tipo di politica
"Butterei giù la politica del più forte contro più debole e la politica che non tiene conto dell'altro": la protagonista dell'amatissima serie tv al cinema con due film
Vanessa Scalera alla Festa del Cinema di Roma è stata protagonista di due film: Palazzina LAF dell’amico Michele Riondino, e di Dall’alto di una fredda torre di Francesco Frangipane che ha ricevuto il premio Miglior opera prima italiana dall’Associazione Amici di Luciano Sovena. Un film tosto che nasce dall’omonimo spettacolo teatrale di Filippo Gili, a cui l’attrice di Imma Tataranni ha preso parte nel 2015.
Il film affronta un argomento duro che era già stato raccontato da M. Night Shyamalan nel suo ultimo Bussano alla porta. La normalità di una famiglia viene sconvolta quando due figli (Scalera ed Edoardo Pesce) scoprono che entrambi i genitori sono affetti da una malattia rara: solo uno dei due può essere salvato. Spetta a loro decidere chi tenere in vita e chi uccidere. Una scelta drammatica, che li obbligherà a fare i conti con il proprio passato e che porterà a galla i più feroci istinti. “Si tratta di una condizione che nessun essere umano vorrebbe vivere e che invece vivono i nostri personaggi”, ci dice l’attrice, “ho cercato di non immedesimarmi, per me è impossibile dare una risposta. È come una condanna a morte”.
All’attrice reduce del successo della serie tv di Rai 1 Imma Tataranni (l’ultima puntata della terza stagione ha raccolto davanti alla tv quasi 5 milioni di italiani) chiediamo anche del successo della fiction Rai e di chi butterebbe giù dalla torre in tempi bui come quelli che stiamo vivendo.
“Il successo di Imma Tataranni? Non me lo so spiegare. Mi imbarazza parlarne”
“Non mi so spiegare questo successo travolgente di Imma, credo sia un insieme di fattori”, commenta l’attrice, “sono grata dell’amore e del affetto che ricevo, ma mi imbarazza parlarne,”. Sul suo passato rivela: “Mi piacciono le pagine che ho scritto finora della mia vita, non butterei via nulla di quello che ho costruito”, dice, “spero di continuare così e di divertirmi sempre a fare questo mestiere”.
“Non sopporto la politica che non tiene conto dell’altro”
Sulla domanda più complessa Vanessa Scalera sospira e poi libera il suo pensiero. Che cosa butteresti dalla torre oggi? “Tante cose che appartengono all’essere umano che portano ai regimi totalitari, a quello che non vorremmo mai vedere e alla mancanza di empatia. Butterei giù la politica del più forte contro più debole e la politica che non tiene conto dell'altro e tante altre cose”.