La vittoria che è una vera rinascita. Valentina Lupi: "Racconto l'amore che resiste"

Il premio Bianca D'Aponte ha incoronato la giovane cantautrice di Velletri con la sua bellissima "Non potevi mancare tu": "Con mio marito abbiamo deciso di affrontare tutto insieme e a salvarci credo sia stata pure l’ironia".

Leggi più veloce

"Lo so che sei sfinito da pioggia battente che scende su di noi, Lo sai che a volte sono parole a creare distanze che non vuoi, pensieri fissi si spostano altrove su quello che non hai”. Sono alcuni versi della bellissima e intensa, “Non potevi mancare tu”, la canzone con cui Valentina Lupi ha vinto il  premio Bianca D’Aponte (leggi qui)dedicato alle giovani cantautrici e giunto alla ventesima edizione.

Due giorni di magia e grande musica, due giorni di talenti straordinari e di autentica passione per l’arte delle note, culminati con la commozione di Valentina sul palco perché questa vittoria arriva dopo tante difficoltà e perché questo premio ha il sapore della rivalsa sugli ostacoli del destino. La intervistiamo ancora emozionata e quasi incredula per una vittoria che significa una vera ripartenza.

Valentina, la tua canzone ha colpito al cuore le giurie. Me la vuoi raccontare?

“Parlo della mia storia d’amore, quella con mio marito, e di questo viaggio esistenziale in cui non mancano le tempeste. Siamo diversi, lui è molto concreto, forte, io istintiva e spesso con la testa fra le nuvole, ma davanti ai periodi meno belli abbiamo pianto insieme, ci siamo presi per mano e siamo stati alleati proprio quando poteva essere facile lasciarsi e perdersi. Abbiamo deciso di affrontare tutto insieme e a salvarci credo sia stata pure l’ironia: riusciamo a sdrammatizzare anche situazioni pesanti, e ci prendiamo tanto in giro a cominciare dai nostri difetti".

Quando ti è stato consegnato il premio tra le lacrime hai parlato di un momento difficile che avevi superato. Di cosa si tratta?

"Non riuscivo più a scrivere davvero ciò che sentivo. Per molto tempo mi è sembrato di non avere più niente da dire, è stato un periodo difficile che mi ha spinto a prendere una lunga pausa dalla musica ma la stessa scelta è stata altresí dettata dal desiderio di maternitá che è stato un forte impulso per una timida rinascita di emozioni sopite."

E come sei riuscita a uscirne?

"Quando mio figlio aveva due anni è scoppiata la pandemia. Mi sono resa conto che avevo sofferto di baby- Blues, braccata in casa, ho iniziato nuovamente a scrivere. La nascita di mio figlio mi ha dato anche la forza per squarciare quel velo di Maya che mi aveva intrappolata, per lasciare di nuovo fluire le emozioni. Ho elaborato questo vuoto interiore ed è nato il mio nuovo disco “Madre non madre”. 

Di cosa tratta?

“È un disco al femminile, nel senso che racconta la mia vita ma anche tante storie di donne e di maternità, intesa non soltanto come maternità biologica. Ho amiche che sono madri delle loro carriere o delle opere d’arte che generano. Sono rimasta colpita anche da storie di cronaca che hanno come protagoniste le donne e le loro scelte drammatiche ma anche piene di forza e dignitá. Nel disco celebro anche la sorellanza in "pronta a ballare" e la gioia di essere diventata madre, "Mio Re" è una canzone per mio figlio.

A chi dedichi questa vittoria?

“Alla mia famiglia e a mio marito: se non mi fosse rimasto accanto non avrei mai potuto scrivere questo disco. Lui e il nostro bambino sono stati la mia forza e la mia ispirazione."

30/10/2024
logo tiscali tv