Un uomo non ha bisogno di fare monologhi per essere ascoltato. Grazie a tutte ma ora basta
Dopo aver visto Ferragni, Fegnani, Egonu e Francini a Sanremo, una domanda sorge spontanea: ce n’è davvero bisogno? La donna deve far stare tutti zitti per dire la sua?
Sabato 11 febbraio è terminato il 73esimo festival di Sanremo. Una edizione che ha raggiunto record di ascolti grazie alle canzoni in gara, al bravissimo Amadeus, Gianni Morandi e alle conduttrici che li hanno affiancati. Si è passati da Chiara Ferragni, Francesca Fagnani, Chiara Francini e Paola Egonu.
Donne che incantano la platea
Donne di grande impatto mediatico che hanno incantato la platea e il pubblico a casa con la loro spontaneità e forza. Tuttavia ogni puntata, tranne l’ultima, ha visto un monologo di ognuna di loro. La Ferragni ha rivolto una lettera a sé stessa bambina. Paola ha parlato delle sue difficoltà nel farsi accettare, la Fagnani del mondo del carcere minorile, e la Francini della maternità mancata.
Tutte bellissime parole che hanno centrato l’obiettivo sperato. Hanno fatto piangere, ridere, riflettere. Chiunque abbia ascoltato attentamente ha ritrovato in quelle affermazioni una parte di sé. Nessuno è rimasto indifferente. Tuttavia è proprio questo il punto dolente di una nuova abitudine televisiva che si sta facendo strada da un po’di tempo. Fermare lo show per parlare. Una donna ferma tutto per farsi ascoltare, per dire la sua senza essere interrotta, come spesso accade, per non vedere sguardi abbassati o distratti, ma avere la soddisfazione di essere al centro dell’attenzione.
Lo ha fatto la Ferragni anche con gli abiti, che erano opere d’arte nel vero senso della parola. Una domanda però sorge spontanea: ce n’è davvero bisogno? La donna ha bisogno proprio di questo? Di far stare tutti zitti a comando per dire la sua, di far vedere a tutti la bellezza del corpo femminile perché altrimenti non è libera di esprimerlo? No. Non ha veramente bisogno di questo. Prima di tutto perché chi pensa di essere superiore alla donna continuerà a crederlo, e poi perché si è nuovamente sentito il bisogno di accendere fari sulla donna come se da sola non splendesse abbastanza. Come se avesse sempre bisogno del permesso di qualcuno per alzare la testa, di un uomo che la accompagni e le lasci la mano per iniziare a parlare.
La donna è uno scrigno
Unico e inimitabile. Custodisce ciò che di più importante possa esserci, la vita. Ha la capacità di far venire alla luce una creatura da sé stessa con una forza incredibile che mai ha saputo di possedere. E la stessa forza ce l’ha colei che nonostante non metta al mondo un bambino riesce a superare comunque i suoi limiti in qualsiasi contesto. A loro va l’applauso di ognuno, perché è meritato. Ecco quindi che puntare i riflettori non ha l’effetto tanto sperato, la donna non ha bisogno di questo. Non deve essere aiutata a far nulla, casomai il contrario. Lei può aiutare, ascoltare e tendere una mano, zittire, urlare, piangere. Lei può fare tutto… è una Donna.