Sergio Caputo innamorato: "Quando ti ritrovi davanti a tre ex alla fine di un concerto"
"Sabato italiano" compie 40 anni e lui lo festeggia con un tour sold out: "A Roma sono venute tre mie ex. Imbarazzo? No. Anche quando la storia è finita maluccio c'è il piacere di ritrovarsi"
L’amore mordi e fuggi, quello lasciato sfumare via troppo presto, oppure confuso tra le luci del night. L’amore che ti illudi di dimenticare, quello ritrovato, quello che pensavi non sarebbe mai arrivato, ma anche l’amore disincantato, messo in dubbio e soppesato, tradito con finta allegria, perso nei rivoli della vita così come nel cesto della biancheria. Sergio Caputo in oltre 40 anni di musica in perenne bilico tra jazz e pop ha dato voce e un lessico unico a sentimenti inconfessabili che però tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo provato, specie quando ci siamo trovati ad attraversare quel periodo in cui non vuoi arrenderti all’idea di essere diventato grande e tendi a rimandare l’ingresso nel mondo delle responsabilità giocando a nascondino con amici, destino e soprattutto con l’amore.
"Sabato italiano", manifesto esistenziale
Un periodo che lui ha cristallizzato in un album divenuto un manifesto esistenziale a base di margarita e bionde tinte sotto la luna, di cortili miagolanti e di juke-box che sussurrano "wasciù-wariu-và", di manche innaffiate da Guinnes e di una certa miss malinconia che si diverte a mischiare le carte. Quell’album, nove canzoni che a suoi concerti i suoi fan recitano come un rosario, è quello appunto del “Sabato Italiano”.
Entravo nelle riunioni in pattini a rotelle
Oggi Sergio Caputo non è più un art director che entra nelle riunioni in pattini a rotelle e sconvolge gli eventuali clienti. E nemmeno quel trentenne romano con l’hobby del sassofono e la passione per lo swing che si fece adottare dalla Milano by Night. Ma la musica è sempre parte integrante della sua vita d’artista che nel frattempo si è trasformata in quella di un padre di famiglia che sta per compiere 70 anni: “Non so bene cosa farò, ma di certo festeggerò. Magari con un bel concerto. Fa un certo effetto pensare di avere 70 anni, anche perché io dentro me ne sento 30 anche se non faccio più le cose che facevo allora”. Così, con i suoi tre bambini biondi e l’adorata moglie Cristina al seguito, sta girando l’Italia con un tour che festeggia quell’album di evergreen per niente invecchiati, “a parte qualche anacronismo visto che nel frattempo ho smesso di fumare”.
Le donne mi hanno sempre affascinato
Un tour che sta registrando ovunque il tutto esaurito e che è un’occasione per un’intervista sentimentale, basata su quelle emozioni che affollavano quei testi. “L’universo femminile mi ha sempre affascinato. Fin da quando ero piccolissimo ricordo di essermi innamorato di insegnanti e supplenti, di cassiere e fornaie. Le donne sono l’altra parte del Cielo, quella meno rozza e intrisa di bellezza. Poi, certo, ci sono tante differenze nell’approccio che maschi e femmine hanno con l’amore. Per quanto mi riguarda, ho finalmente trovato quello vero 17 anni fa con Cristina. Un amore, il nostro, che non è basato sulla contrapposizione e sulla dialettica, come accade spesso. Noi due ci somigliamo tantissimo e devo dire che è davvero rilassante non dover discutere su ogni cosa e all’occorrenza cedere per il solo fatto che un qualcosa faccia stare bene chi ami”.
Le mie notti folli e indimenticabili
Così oggi le sue notti non sono più popolate di Martini Dry e locali ma di “bambini da mettere a letto e di un buon film sul divano". E confessa: “per la verità non sono mai stato uno che usciva con gli amici. Preferivo uscire da solo, ma soltanto perché", aggiunge ridendo, "si ‘beccava' di più. In genere uscivo solo e rientravo in compagnia”. E qualche volta capita che qualcuna di quelle ex ragazze che popolavano le sue nottate si faccia viva a un concerto: “A Roma, ad esempio, sono venute tre mie ex. Imbarazzo? No. Il tempo aggiusta tutto. E anche in qualche storia finita maluccio si preserva il piacere di ritrovarsi dopo tanti anni”. Ora ha pubblicato quello che sembra un autoritratto allo specchio, “Sono uno spirito libero”. “In realtà lo sono sempre stato. E chi ha cercato di costringermi in cliché si è dovuto arrendere”.