Cosa succede quando il padre di un ragazzo diventa sua madre. Il cambiamento di genere raccontato da Vittoria

“La vita che volevi” è una serie tv Netflix di Ivan Cotroneo che vuole abbattere gli stereotipi sulle persone transessuali ed è interpretata dall’attrice Vittoria Schisano

di Redazione

Se alla tv e al cinema si può fare una colpa nel raccontare la transessualità, è quella di farlo attraverso triti cliché strizzando magari l’occhio a quella componente transfobica sempre presente nella società. Per converso, se può avere un merito è proprio quello di accostarsi alla realtà di chi cambia sesso con rispetto e verità senza scadere in facili preconcetti. Lo spiega bene Ivan Cotroneo, regista della serie in 6 puntate La vita che volevi interpretata dall’attrice Vittoria Schisano che ha davvero fatto l’esperienza della transizione dal sesso maschile a quello femminile. "Uno dei rischi era quello di cadere negli stereotipi - spiega Ivan Cotroneo -, qui parliamo di una persona affermata, di successo, ma che certo ha un passato. Una donna come tante, che può sbagliare, che può fare cose di cui si pente, ma è forte e indipendente". La protagonista è infatti una donna forte e fragile allo stesso tempo ma contro ogni tipo di luogo comune.

Realtà e fiction

Creata e scritta dallo stesso Cotroneo e da Monica Rametta, la serie andrà in onda dal 29 maggio su Netflix, e vede Vittoria Schisano nel ruolo di Gloria. "Vittoria porta verità al personaggio, anche se non mi sono ispirato alla sua storia - sottolinea Cotroneo -, non ho neanche letto la sua autobiografia. Sono due donne diverse". La produzione ha deciso di puntare su un profilo su una realtà poco raccontata e ancora inesplorata nella serialità, quello di una donna transgender.

La storia

La serie è ambientata tra Lecce, il Salento e Napoli dove Gloria è convinta di aver trovato la felicità e dove ha fondato una piccola agenzia turistica e trovato l'amore con Ernesto ma, un giorno, la sua vita viene sconvolta dall'arrivo di Marina (Pina Turco), sua amica ai tempi dell'università a Napoli, prima che Gloria iniziasse il suo percorso di transizione. La rivelazione che accende la serie arriva subito: Gloria è il padre biologico, e ora madre, di un ragazzo che ha 15 anni. Gloria preferirebbe non riallacciare i rapporti con Marina, le ricorda una parte della sua vita che vorrebbe dimenticare, e Marina nasconde dei segreti. Per Gloria, tuttavia, è giunto il momento di fare i conti con "la vita che voleva", il suo passato e il suo futuro, per scoprire che la felicità a volte arriva in forme inaspettate.

Vittoria Schisano e la donna transgender

"La Vita che Volevi è una storia di legami, amicizia e scoperta, che racconta della felicità che crediamo di volere ma anche di quella che ci sorprende - fa notare Vittoria Schisano. -. Ivan ha detto che portavo verità a questo personaggio. Quando ho iniziato a lavorare, vent'anni fa, non riuscivo a riconoscermi in nessuna storia. La donna transgender era sempre una sex worker o un'emarginata, bullizzata, o peggio". Schisano tiene a sottolineare l'importanza del premio alla miglior attrice assegnato a Cannes a Karla Sofia Gascon, ovvero la prima transgender a ottenere questo riconoscimento nella storia del Festival francese. E anche del suo messaggio a tutte le attrici come lei che "spesso hanno bussato porte che non si aprono".

La libertà di amare come vogliamo

Cotroneo precisa che "non abbiamo l'ambizione di cambiare le cose ma di raccontare, senza sensazionalismi, persone e storie che vediamo sottorappresentate. Dovremmo accogliere certe situazioni, sapere che le persone sono libere di amare come vogliono. Questo significa semplicemente accettare e tutelare quello che ci circonda, nonostante oggi certi diritti vengano compressi e messi in discussione, l'Italia lo sappiamo ad esempio è stata tra i 9 paesi, dei 27 Ue della dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità Lgbtiq+".