Paola Egonu a Sanremo, dalle lacrime alla rivalsa. Vita, carriera, razzismo e tv
L'esordio a Cittadella, poi Novara, la nazionale e le Olimpiadi di Tokyo. La ragazza italiana che in troppi hanno cercato di affossare, oggi si code un nuovo successo
"Ciao ragazzi, ho una bellissima notizia che non vedevo l’ora di condividere con voi. Ci vediamo a febbraio al Festival di Sanremo. Mi raccomando non mancate"
Dopo Amadeus al Tg1, anche Paola Egonu annuncia la sua presenza al Festival di Sanremo 2023 a tutti i suoi seguaci di Instagram. Sarà lei ad affiancare Amadeus il 9 febbraio, messa in cantina la vecchia, superata e francamente un po’ sessista figura di "valletta", Paola sarà sul palco nella veste di co-conduttrice.
Lei "grandissima campionessa del volley, grande orgoglio italiano" - come l’ha definita Amadeus durante la conferenza stampa - dopo un periodo di polemiche e delusioni sta vivendo un momento particolarmente fortunato dal punto di vista professionale.
Chi è Paola Egonu
Classe 1998, nata a Cittadella in provincia di Padova, da genitori di nazionalità nigeriana. Diventa "italiana" a tutti gli effetti 16 anni, quando viene rilasciato il passaporto al padre Ambrose.
Partita dalla squadra della sua città, nella stagione 2013-2014 entra nel Club Italia che - insieme alle compagne - in tre anni porta dalla B1 alla A1. Un successo dietro l'altro, come i 46 punti realizzati in una partita, miglior score di sempre nella stoia dell'A1. Poi il passaggio al Novara, la Supercoppa, Coppe Italia e Chempions League spesso incoronata miglior giocatrice.
Nel 2015 è convocata in nazionale. Una scia di vittorie, soddisfazioni personali e qualche batosta. Nel 2021 viene scelta come portabandiera della bandiera olimpica per la cerimonia di apertura dei Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo. Il clima cambia, l'Italia si divide. Da una parte chi gioisce con orgoglio dall'altra chi non può fare a meno di usare questa ghiotta occasione per sfogare cattiveria, ignoranza e sessismo un tanto al chilo. Certo, Egonu è nera. Forse è anche lesbica, sicuramente un'icona Lgbt. Ha sempre parlato dellas ua vita sentimentale con naturalezza. Una volte era innamorata di una donna, forse dopo di un uomo: "A me piacciono le persone, il genere conta poco. Non mi chieda se è un uomo o una donna, non ha importanza. Sono innamorata". Era l'Olimpiade del post covid, quella della speranza e della voglia di normalità. E invece si parlava di questa ragazza troppo poco italiana, troppo poco conforme.
Un crescendo, forse tra stanchezza e frustrazione, che arriva fino ad ottobre 2022 quando, in lacrime dopo la partita di finale per il terzo e quarto posto vinta dall’Italia contro gli Usa ai Mondiali di volley femminile, si sfoga con il suo procuratore. E' un attimo e il video diventa virale, la sua frase è ovunque: "Non puoi capire, sono stanca, mi hanno chiesto come posso essere italiana. Questa è l'ultima partita che gioco per questa nazionale".
Il tempo ha lenito le ferite, nessun addio alla nazionale. Ma Paola è volata in Turchia e oggi schiaccia forte fuori dal nostro paese. La sua maglia è quella del VakfBank Spor Kulübü, chissà se quella nazione le dà meno problemi.
"L'Italia non è razzista, ma c'è molta gente ignorante" ha dichiarato una volta, come darle torto. Ma ora non c'è tempo per i brutti ricordi, è il tempo per la gioia, l'entusiasmo e i nuovi progetti: "Sono felicissima, onorata dell’invito e consapevole di questa occasione così speciale", è la prima impressione di Paola Egonu:
"Quando mi ha telefonato Amadeus, ho pensato fosse uno scherzo… Invece è un sogno che diventa realtà!"