Sandra Bullock senza pace: dopo la morte del compagno, ora vogliono che restituisca l'Oscar . Ecco cosa è successo
La settimana scorsa è morto il suo compagno di Sla. E al dolore personale che ha colpito la star di Miss Congeniality si aggiungono ora le polemiche professionali
Per Sandra Bullock è un'estate davvero terribile. Solo poche settimane fa la fidanzatina d'America ha perso il partner Bryan Randall, e come se non bastasse, è finita nella bufera dopo che Michael Oher, l'ex giocatore della Nfl a cui si ispirò la pellicola che le fece vincere il premio, ha rivelato che la storia che racconta il film (come fosse vera) è una bugia.
La morte del compagno
Sandra si era legata nel 2015 a un fotografo di nome Bryan Randall che ad agosto è morto di sclerosi laterale amiotrofica, una malattia incurabile di cui soffriva da tre anni.
Ma al dolore personale si aggiungono ora le polemiche professionali
Dopo la rivelazione dello sportivo, molti tifosi hanno addirittura chiesto che la diva restituisca la statuetta conquistata nel 2010 grazie alla parte di Leigh Anne Tuhoy, la metà di una coppia che accolse in casa Oher quando era ancora un ragazzo senzatetto e che l'ex giocatore ha portato in tribunale affermando di non essere mai stato adottato, ma indotto invece a firmare carte con cui gli strappavano l'autorità legale e l'uso del suo nome in modo da arricchirsi a sue spese.
"Michael Oher ha scoperto la bugia nel febbraio 2023, quando ha appreso che la 'custodianship' che aveva firmato e che credeva lo avrebbe reso un componente della famiglia Tuohy, in realtà non gli offriva alcuna relazione familiare", si legge nei documenti depositati dall'ex giocatore in tribunale.
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"La Bullock adesso dovrebbe restituire l'Oscar", afferma il cronista sportivo. Ma altri fan della 59enne star di Miss Congeniality sono accorsi in sua difesa.
La parabola del film
The Blind Side fu adattato dall'omonimo libro del 2006 del giornalista Michael Lewis in cui si racconta la parabola di Oher, uno dei 13 figli di una madre tossicodipendente, e della sua ascesa ai successi nel football dopo esser entrato in casa dei Tuhoy. I quali, a loro volta, hanno negato le accuse, affermando di essere "devastati" per esser stati portati in tribunale: "E' sconvolgente pensare che avremmo speculato sui nostri figli", hanno detto, affermando di non aver guadagnato nulla dal film se non la metà di quanto fu pagato Lewis, "e che quella somma fu distribuita in parti eguali tra tutti i membri della famiglia".