Mussolini e le donne: l'amante che gli chiese "sei tu che hai ordinato l'assassinio Matteotti?"

Le mogli e le amanti del Duce, sedotte e abbandonate come il popolo italiano nella serie Sky tratta dal bestseller di Antonio Scurati in onda dal 10 gennaio

Foto da ufficio stampa Sky

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Sedotte, usate, tradite e abbandonate. Come il popolo italiano. Le donne di Mussolini, di cui abbiamo fugacemente letto sui libri di scuola, vengono riportate allo loro complessità e realtà storica nella serie “M - Il figlio del secolo” in uscita dal 10 gennaio su Sky. La moglie ufficiale Rachele, l’amante e mentore Margherita Sarfatti, la “pazza” prima moglie Ida Dalser e le altre, oggetto di brevi avventure: la trasposizione televisiva del bestseller di Antonio Scurati riesce finalmente ad approfondire le figure femminili che circondavano il Duce.

La serie tratta dal primo bestseller di Antonio Scurati

Del resto, l’intero progetto - otto puntate dalla durata complessiva di sette ore - rispecchia l’immane sforzo storiografico dello scrittore che ha raccontato le origini e l’ascesa del fascismo. Diretta con sguardo libero da coinvolgimenti nazionali dal regista inglese Joe Wright, scritta da Stefano Bises e Davide Serino, prodotta da The Apartment insieme a Sky, la serie è tratta dal primo dei quattro volumi di Scurati sul Ventennio. Con un impianto fin troppo teatrale, la superba prova d’attore di Luca Marinelli nei panni del Duce (che parla direttamente in camera verso il pubblico), la colonna sonora composta da Tom Rowlands e una grande profusione di scene di violenza, la fiction cerca di spiegare come il Paese si è arreso alla dittatura e a un uomo capace di rinascere molte volte dalle sue ceneri. Insomma, indaga le generi del populismo moderno.

Il rapporto con Margherita Sarfatti, ebrea, sposata

Ma qui ci soffermiamo sulle donne del mondo mussoliniano. Margherita Sarfatti, interpretata da Barbara Chichiarelli (che abbiamo visto in “The Good Mothers”) è una delle poche che il Duce non usa solo come sfogatoio delle pulsioni sessuali (Claretta Petacci arriverà dopo rispetto ai tempi raccontati). Lei, signora dell’élite culturale milanese, ebrea, sposata, ambiziosa, adora il lato istintivo di Mussolini, lo chiama “il suo selvaggio”. Lo istruisce, lo sprona, lo aiuta a tessere intrighi, lo consiglia, gli spiega come sobillare un popolo di poveri e diseredati, lo conforta quando è sconfitto. “Sei la guerra e la pace - gli suggerisce - la forza e l’intelligenza, il male e la cura, la vita e la morte. Sei tutto e il contrario di tutto”. Margherita ha un obiettivo: diventare la madrina dell’Arte italiana. Lui trova riparo nella sua mente e tra le sue braccia in un rapporto altalenante a ambiguo, fino all’abbandono quando non le serve più. Lei gli lascia in regalo un gigantesco busto da Duce con cui lui continua a parlare. L'attrice Barbara Chichiarelli racconta la complessità del personaggio: “Oltre alla dinamica seduzione/abbandono c’è un altro aspetto, lei viene tradita anche in quanto ebrea. Nel ’45 scriverà un libro mai tradotto in Italia intitolato “My Fault: Mussolini As I Knew Him” in cui descrive il grande errore di non essere riuscita a contenere la sua deriva”.

Rachele, la moglie ufficiale

L’unica che tradisce sempre, da tutti i punti di vista, ma non abbandona è la moglie ufficiale Rachele Guidi, che lui definisce la sua roccia. Figlia di contadini romagnoli, umile, semplice, semianalfabeta, incapace di comprendere l’enormità di quanto il marito stava facendo, resta una servetta anche quando arriva a Roma nei palazzi del potere e rimane innamorata nonostante il via vai di donne. “Per me che sono romagnola, non è stato facile interpretarla - racconta Benedetta Cimatti - Difficile liberarmi dal pregiudizio: sono passata da una rabbia iniziale a una sorta di pena, ho cercato di rappresentarla al meglio: il rapporto con Mussolini si basava su una violenta dipendenza affettiva e, comunque, lei non aveva alternative. Si è difesa mantenendo la sua autenticità e umiltà”.

La prima moglie fatta internare in un ospedale psichiatrico

La prima moglie, Dalser, sposata in Chiesa (e madre di Albino) che Mussolini fece internare in un ospedale psichiatrico per evitare scandali mentre stava arrivando a prendere il potere, viene raccontata nel suo ruolo di “disturbatrice”, lui la chiama “la pazza” e perde la libertà quando rompe troppo le scatole a Rachele.

Le altre relazioni

Emblematica della varie altre relazioni, è la giovane e ingenua Bianca, segretaria nella redazione dell’Avanti, di cui Mussolini fu direttore. Consegnata ben presto alle fauci di Benito, resta incinta e si tiene il bambino senza fiatare e pretendere nulla se non, qualche volta, una melodia suonata al violino dallo stesso Duce. Ma è lei, come contrappasso, l’unica che ha il coraggio o l’ingenuità di chiedere direttamente all’ormai dittatore: “Sei tu che hai ordinato l’assassinio di Matteotti?”.

07/01/2025
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