Mr Rain: "Non sono un parac...o. Poi ognuno la pensa come vuole. La verità è che porto a Sanremo un dolore autentico"
"Due altalene" si rifà alla storia di un padre che ha perso due figli. Questa canzone non sarebbe esistita senza il successo di Supereroi, entrata nel cuore delle persone
Il successo dello scorso anno a Sanremo con il brano Supereroi lo ha letteralmente travolto cambiandogli la vita. Ha persino incontrato il Papa due volte. Quest’anno Mr. Rain ricalcherà il palco dell’Ariston, «come se fosse la prima volta», dice il diretto interessato, insieme a tanti colleghi e amici, con una canzone che vuole trafiggere ancora il cuore raccontando il dolore. Si intitola Due altalene. E Mr. Rain ci stupirà anche nella serata delle cover e il 1° marzo, data di uscita del suo nuovo album.
Come è nato questo brano?
“Non esisterebbe senza Supereroi. Due altalene raccoglie l’eredità di quel successo. Dopo Sanremo 2023 ho ricevuto migliaia di messaggi e incontrato molte persone che mi hanno parlato della loro vita. Supereroi si è fatta strada nel cuore di tanti, e questa è la vittoria più grande. E sta accadendo anche in Spagna. Due altalene nasce da quelle storie”.
E in particolare da una.
“Sì, da un padre che ha perso i due figli, erano miei fan. È stato un colpo al cuore. Due altalene è l’insieme di più storie. Il titolo mi è venuto spontaneo, senza pensarci troppo, invece la seconda strofa l’ho scritta e riscritta svariate volte. La canzone non era pensata per Sanremo, ma su quel palco porto ciò che mi è stato donato da questi incontri che mi hanno fatto crescere”.
Come sei riuscito a relazionarti con un dolore così profondo?
“Non ho vissuto una perdita così grande, ma anni fa ho perso una persona a cui ero molto legato da bambino. Non so cosa significa perdere un fratello, un figlio o un genitore. Ho cercato di comprendere il più possibile quel dolore scavando nel mio vissuto. Ho visto come piangevano davanti a me ed è stato straziante. Avevo il cuore rotto”.
Riuscirai a gestire le emozioni sul palco?
“Lo scorso anno ho fatto fatica, l’ultima serata stavo per scoppiare in lacrime. Quest’anno mi sento più fragile. Sarà una bella sfida. Cercherò di concentrarmi e di non crollare davanti a tutti”.
Lo scorso anno la depressione, quest’anno la perdita. Qualcuno potrebbe definire Due altalene un’azione “paracula”. Che cosa ne pensi?
“Sono così e ne vado fiero. Perché dovrei comportarmi in un altro modo? Faccio musica per questo, non racconto quello che faccio in discoteca, ma ben altro. La cosa importante è la storia che racconto, la musica viene in secondo piano. Non sono un paraculo, poi ognuno la pensa come vuole. Sarebbe stato paraculo proporre Due altalene sul palco con un coro, come lo scorso anno. Sarebbe stata una scelta forzata e sarei stato poco sincero nei confronti del pubblico”.
Che aspettative hai dopo il terzo posto di Supereroi del 2023?
“Non vado a Sanremo per fare gli incontri di boxe contro gli altri cantanti o per scalare la classifica. Non penso al podio, sarebbe bello arrivarci ovviamente, ma il mio obiettivo è arrivare al cuore della gente”.
Hai sfornato Supereroi anche per il mercato spagnolo. Hai notato differenze a lavorare in Spagna?
“In Italia sono pieni di preconcetti. In Spagna sono più liberi, non ti guardano dall’alto verso il basso come se fossi inferiore e non contano i dischi di platino che hai in bacheca. C’è un approccio al lavoro molto diverso, ti trattano alla pari. Da noi c’è tanto pregiudizio”.
Che cosa ci puoi dire della cover che porterai a Sanremo?
“È stato il dramma di questi giorni. Ero indeciso e spaventato. Non sapevo che cosa portare, poi abbiamo avuto una bella idea. Con me ci sarà un ospite e ne sono fiero. Sarà qualcosa di inaspettato. Vedrete!”.
Dovrai condividere la gara di quest’anno con molti amici. Come la stai vivendo? Ti confronti con loro?
“È una bella sensazione. Li sento, da Sangiovanni a Fred De Palma, da Alfa a Irama. Quest’anno, come lo scorso anno, sono teso, è come se fosse la prima volta a Sanremo, anche se conosco il meccanismo. Sapere che ci sono degli amici mi tranquillizza. Sarà una bellissima festa”.
Che consigli daresti ai giovani che vogliono fare i cantanti?
“Di non emulare i vostri divi. Anche l’ho fatto con Eminem e ho commesso tanti errori. Volevo assomigliare a un mio idolo, volevo replicarlo nei pezzi che facevo. Cercate la vostra voce. Non fate come me”.