Miriam Leone: "Mentre raccontavo l'aborto di Oriana Fallaci ero incinta. Il Festival maschilista?". La risposta secca

Alla co-conduzione del Festival ma anche in tv nei panni di Oriana Fallaci: "Mentre raccontavo l'aborto di Oriana Fallaci, ero incinta. È stata un'esperienza molto forte"

di Cinzia Marongiu

Una, nessuna, centomila Miriam Leone. Autoironica, brillante, serissima, drammatica e perfino abile a schivare polemiche. Chissà quale di tutte queste sue alter ego Miriam Leone porterà sul palco dell’Ariston. Intanto a schivare le polemiche inizia già dalla vigilia e così davanti alla domanda se il Festival sia un po’ troppo maschilista visto che di conduttrici non se ne vedono risponde così: “Quando arriverà una conduttrice al Festival? Ma c’è già stata Antonella Clerici che tra l’altro fece un bellissimo Festival. Intendi una conduttrice e direttrice artistica? Anch’io la sto aspettando e spero che arrivi presto, la sto aspettando col cuore aperto”.

Con Katia Follesa ed Elettra Lamborghini

Miriam Leone arriva al Festival con Katia Follesa ed Elettra Lamborghini: insieme formano un trio per assortito fatto di comicità, imprevedibilità e consapevolezza. Il feeling tra le tre è evidente. E si divertono a improvvisare duetti, come quello che vedete in questo video mentre intonano “Ragazzi di oggi”, di Luis Miguel. Per tutte si tratta di un debutto alla co-conduzione, anche se Miriam Leone proprio a Carlo Conti aveva detto di no dieci anni fa.

In questi anni ti sei un po' pentita di aver detto no a Sanremo?

“No, non mi sono mai pentita di aver detto no ad altri festival perché evidentemente non era il momento, ma soprattutto perché nel frattempo stavo facendo delle altre cose molto importanti per la mia carriera, che è comunque una carriera di attrice che ha vissuto tanti ruoli, tante vite, tante cose diverse e questo è un tassello nella mia vita artistica che è già piena di tante cose, ma è un altro tassello che mi interessava mettere adesso, prima stavo costruendo altre cose”.

A breve ti vedremo nella fiction su Oriana Fallaci? Com’è stato interpretarla? C'è anche una parte di te condividi con Oriana Fallaci?

“Non lo so. Mentre giravo la serie e raccontavo l'aborto di Oriana Fallaci, sono rimasta incinta di mio figlio: è stato un momento molto forte professionalmente e personalmente. In quanto a Oriana Fallaci è stata una donna unica, una personalità irripetibile, quindi davvero no, però mi rendo conto che quella caparbietà, quel faticare tanto prima di essere considerata credibile che magari deve metterci a volte una donna. Una donna rispetto a un uomo a volte ci mette più tempo ad arrivare e questo aspetto l'ho sperimentato anch’io”.

Quando?

“Per me non è un dramma, è una cosa serena. Io non sto a pensare mai a quello che non va, mi concentro su quello che va, su quello che mi piace, su quello che mi piace fare, su quello che posso fare o su quello che devo imparare, è lì che concentro le mie energie”.

Ci sono diverse Miriam Leone che convivono in te, quali di queste vedremo sul palco stasera e soprattutto ce le presenti tutte quante?

“Mi fa piacere che tu ti sia accorta che ci sono tante Miriam Leone, diciamo che a me piace confrontarmi con il registro brillante come con il registro drammatico, mettermi alla prova su diversi palchi, su diversi set, su diverse cose, perché sono così, perché sono fatta così e perché mi piace ogni tanto anche rischiare per cercare di crescere, di maturare anche artisticamente, professionalmente e anche come essere umano, come persona, perché poi questo tipo di mestiere che noi facciamo è un mestiere che per forza ti porta anche nella tua umanità o che almeno io faccio con umanità”.

Sei in ansia per il Festival. E se sì, come la gestisci?

“In me si alternano momenti di grande spensieratezza dove dico vabbè senti è divertente, è un festival della canzone, a momenti in cui mi dico “aspetta cosa sto pensando, no no vai via, vai via, vai via”.  Quando mi viene un po' quell'ansietta cerco di mandarla via e di vivere la cosa con leggerezza”

La scala dell'Ariston, un sogno o un incubo?

“Guarda io ho sentito che sono già cadute delle persone, come sapete tutti… Ah sono cadute dalla scala dietro il palco? Quindi devo stare attenta anche a quella, andiamo bene… La scalinata  comunque è un momento di grande varietà d'altri tempi. L'Ariston conserva quella magia del varietà di una volta, anche delle sciantose, mi viene in mente Wanda Osiris, quel mondo bello da varietà italiano che mi piace. Diciamo che ci penso con ironia”.

Hai iniziato la tua carriera grazie a Miss Italia. Proprio nelle prossime settimane andrà in onda su Netflix una serie tv intitolata “Miss Italia non deve morire”. Cosa ne pensi? Miss Italia deve morire o no?

 “Sono molto grata a Miss Italia. Oggi grazie ai social una donna ha la possibilità di farsi conoscere che un tempo non aveva. Allora, Miss Italia era una vetrina che non aveva eguali e ha fatto da trampolino di lancio a tante. Oggi il concorso non ha più l’impatto che aveva un tempo. Ma io arrivo da lì e non posso che dirne bene: quindi no, ‘Miss Italia’ non deve morire. Inoltre ci tengo a dire che si tratta di una manifestazione che è sempre stata rispettosa delle donne e che ne mette in luce caratteristiche che vanno al di là della bellezza”.