Martina Colombari e Achille Costacurta: "Io madre bacchettona, lui complicato da gestire. Così siamo diventati pelle e sangue"

Mamma e figlio hanno affrontato la via delle Indie in "Pechino Express": "Mi sono lasciata andare. E ho imparato ad alleggerire lo zaino"

di Andrea Giordano

Pensi a una donna capace di non essere mai uguale a se stessa, una donna che nella sua vita è riuscita ad attraversare tante fasi (e quante ancora se ne vedranno), ma che in realtà ha sempre avuto una costante: la voglia di cambiare.

Pensi a Martina Colombari, che va in questa direzione, facendo parte di una selezionata cerchia ristretta di volti popolari. Perché oltre alla bellezza immutata, la stessa che l’ha fatta diventare nel 1991, a 16 anni, Miss Italia, ha saputo alternare il talento, in tv, a teatro, dove a breve la ritroveremo in tournée grazie a Montagne russe, accanto a Corrado Tedeschi, studiando e senza improvvisarsi. Creatività da un lato, l’attivismo dall’altro. Supportando in particolare la Fondazione Francesca Rava -Nph Italia, di cui, è diventata simbolo in giro per il mondo, partecipando al docufilm Haiti, sensibilizzando sui disturbi alimentari o sostenendo le attività promosse da Bebe Vio con art4sport Onlus, per il recupero fisico e psicologico dei bambini e ragazzi portatori di protesi di arto. Attrice, modella, conduttrice, icona fitness, moglie dal 2004 di Billy Costacurta, (ex colonna del Milan e della nazionale, oggi commentatore tv Sky), è madre  di Achille, 18 anni, con cui, in coppia, decide ora di affrontare un’esperienza tutta particolare e formativa, imboccando la cosiddetta “via delle Indie”. 

Foto Ansa e Instagram


L’occasione è la nuova edizione di Pechino Express, in onda dal 9 marzo su SkyUno (e in streaming su NOW), che riparte, zaino in spalle, a caccia di avventura, culture, persone, luoghi, rituali, sana competizione, e territori sorprendenti, ricchi di colore, sapore, umanità. Ottomila chilometri percorsi, dieci puntate, con partenza da Mumbai e che porterà i concorrenti ad attraversare l’India, il Borneo Malese, passando in Cambogia, fino al traguardo finale, Angkor, il sito archeologico più importante del Paese, nonché uno dei più importanti e visitati di tutto il continente Asiatico. A darsi battaglia ci saranno “Mamma e figlio”, Martina e Achille appunto, in una prima volta televisiva esilarante e che di fatto ci fa conoscere lui, modello, influencer, ma ancora timido di interviste ed esposizione mediatica.

“La sua è una generazione complicata da gestire”, raccontava tre anni fa. “Quello che viene fatto dalla mamma non è mai accolto, o apprezzato, adesso è in una fase di ribellione totale, vive l’adolescenza, legata alle tante tentazioni. Il mio sogno sarebbe portarlo con me ad Haiti, non voglio però costringerlo, potrà avvenire verso i 18 anni, vedremo”.

Quei 18 anni sono arrivati, ma il regalo (reciproco) arriva invece in un viaggio nel quale fin dai primi istanti si sono fatti un auspicio chiaro: essere (lei) una madre meno bacchettona, e tornare (lui) un pizzico più maturo e consapevole.

 «Con mio figlio c’eravamo fatti delle promesse» ci racconta la Colombari, «e devo dire che io sono riuscita a rimanere calma. Ho cercato di fare la concorrente, ma inevitabilmente ho fatto anche la mamma, chiedo scusa a mio figlio. Mi sono però lasciata andare, sorprendere, ho seguito un po’ il flusso, che non è facile per me. E invece abbiamo un sacco di risorse. L’essere umano ha una capacità di adattamento e secondo me si vedrà una Martina sicuramente differente e anche inaspettata». Una promessa che andrà scoperta gradualmente guardando il programma.

Esperienze che possono trasformarti, in meglio

Ma nello zaino di Martina cosa c’è oggi? «È pieno di responsabilità e aspettative da parte degli altri. Quando poi Martina ha preso un po’ più coscienza di sé stessa, l’ha alleggerito tanto, ho tolto il superfluo, e mi sono concentrata su quello che realmente era importante per me: l’ho fatto nella vita, e poi mi è capitato di farlo anche durante l’esperienza di Pechino. Con mio figlio c’è stato qui qualcosa di forte, un'unione di pancia, un rapporto mamma-figlio che viene fuori anche in gara sì, ma è una complicità differente, di pelle e di sangue».