Marcella Bella: "Forte, tosta e soprattutto non raccomandata. E pure stronza"
"Lavoro 'solo' da 56 anni e non ho bisogno di farmi raccomandare da nessuno. "Bella stronza"? Io che sono stronza me lo dico da sola ma guai a chi lo dice a me"
Forte, tosta, indipendente. E soprattutto non raccomandata. A Marcella Bella si rizzano in testa tutti i ricci appena qualcuno adombra il dubbio che sia in gara al Festival per le sue simpatie politiche tendenti al centro-destra. “A quel signore che ha scritto questa cosa e che pensa di sapere tutto della mia vita, che sa che io sono di una certa area e che quindi forse sono raccomandata, vorrei tranquillizzarlo. Così come voglio tranquillizzare tutti: lavoro “solo” da cinquantasei anni, ho fatto decine di successi e non ho bisogno di farmi raccomandare da nessuno. Vorrei invece ringraziare le persone che hanno lavorato sodo per farmi tornare a Sanremo e uno di questi è il mio manager Pasquale Mammaro, ma anche la mia casa discografica e il mio nuovo produttore che mi ha prodotto l'album “Etnea” che è meraviglioso"
"Non ho bisogno di scomodare personaggi importanti"
"Io sono abbastanza importante nella canzone italiana"."E soprattutto vorrei chiedere perché non ci si è posti la stessa domanda rispetto a chi non è conosciuto per niente: “chi li ha portato a Sanremo?”. Quando uno sconosciuto arriva fra i big da dove arriva? Ve lo siete chiesto? No, però chissà perché ce lo si chiede su Marcella Bella”. Insomma, la grinta è quella di sempre come la cantante ha dimostrato sul palco dell’Ariston con la sua “Pelle Diamante”, un inno all’empowerment femminile.
E proprio a proposito di parità e violenza di genere, Marcella non ha nessuna difficoltà nemmeno a esprimersi sulla scelta di Fedez di cantare “Bella stronza” con Marco Masini durante la serata delle cover. “Anche nella mia canzone in gara, 'Pelle diamante', c'è la parola 'stronza' ma io me lo dico da sola"
Non permetterei mai a nessuno di dirmelo.
Non me la sento di commentare la scelta del duetto. È un problema degli organizzatori". Ma poi aggiunge: “Io personalmente posso dire che non mi piace che si maltratti una donna, neanche con le parole. Io non lo sopporterei e non lo permetterei. Però è anche una canzone che ha avuto un certo successo. L’hanno accettata. Vuol dire che va bene”.
Marcella, che effetto fa tornare al festival dopo 18 anni?
“Ci tenevo tanto a tornare perché volevo assolutamente essere nell'attualità di oggi, nella musica di oggi e con una canzone di oggi e tutte queste cose sono riuscite a ottenerle".
La tua canzone è una descrizione di te stessa ma allo stesso tempo anche un incitamento a tutte noi donne. Ce la vuoi raccontare?
“È un incitamento alle donne a mettersi questa corazza per difendersi perché oggi come oggi dobbiamo difenderci, dobbiamo stare molto attente ed essere più combattive, essere delle vere guerriere, e non mollare mai. Dobbiamo stare attente perché il pericolo è dappertutto. Quindi ragazze, non andate all'ultimo appuntamento, mi raccomando.
Parlare con te e non pensare a tuo fratello Gianni è impossibile. Avete lavorato tantissimo insieme, Che impatto ha avuto la sua malattia nella tua vita?
“È stato devastante, è stato devastante e per abituarmi ci sono voluti un po' di anni, però la forza per andare avanti stranamente me l'ha data Gianni stesso perché lui mi ha sempre detto che lui sta bene così, è contento ed è felice di essere al mondo, di aver superato il coma e tutto, di essere ancora al mondo. In questo mi ha insegnato molto, devo dire che mi ha dato una bella lezione di vita".
Quindi c'è una tua dedica particolare per lui in questo Festival?
“Certo, la mia dedica è quella di non perdere mai quel bellissimo sorriso che ha ancora nonostante tutto. E poi venerdì, nella serata delle cover canterò 'L'emozione non ha voce', che Gianni ha scritto con Mogol, resa celebre da Celentano. Fui la prima a sentirla, Gianni me la suonò alla chitarra e subito gli chiesi se me la dava perché era bellissima. Ma lui in quel periodo stava lavorando con Celentano e fu incorruttibile. Poi tutti sappiamo l’incredibile successo che ha avuto: ha venduto due milioni di copie quando ancora i dischi si vendevano. Ecco venerdì la canterò all’Ariston e chissà ad ascoltarmi in sala potrebbe esserci proprio Gianni”.