Lorella Cuccarini: “Sono qui a Sanremo con mia figlia. Così abbiamo combattuto gli attacchi di panico”
La soubrette sarà sul palco dell’Ariston venerdì nella serata dei duetti come co-conduttrice. E ci racconta delle difficoltà dei ragazzi di oggi
Dunque, Lorella Cuccarini, cominciamo dalle cose importanti: come sarà il suo outfit nella quarta serata di venerdì che condurrà insieme ad Amadeus?
“Ah, sarà una bella sorpresa. Nella serata in cui si omaggiano canzoni senza tempo, che sono nel cuore di tutti, ho pensato di fare lo stesso con abiti di archivio, omaggiando alcuni degli stilisti che hanno fatto grande la storia del nostro Paese”.
E bando alle chiacchiere, ci farà vedere come balla (ancora) e canta un’artista del suo calibro?
“Di certo non mi metto a leggere monologhi… E finché sto in piedi io non mi fermo, certo a 58 anni non sono come a 20, ma finché il mio corpo me lo permetterà continuerò a fare quello che mi piace. E che ho la fortuna di fare da 40 anni”.
Sul palco troverà il suo amico Amadeus con cui non lavorava da un trentennio, però siete rimasti sempre in contato.
“E infatti mi ha invitato proprio per questo. Mi ha detto che per la sua ultima edizione (ma sarà l’ultima?) voleva accanto a sé i suoi amici più cari. E noi abbiamo condiviso parti importanti della nostra vita. E l’ho seguito sempre, anche se a distanza ”.
L’ultimo show in cui vi siete trovati insieme è stato il debutto di “Grease” in Italia nel 1997.
“Era stato chiamato per interpretare il dj Vince Fontaine, la voce narrante. Però faceva il discolo: mentre eravamo in scena o dietro le quinte ci faceva gli scherzi. Lui e Mal (che aveva il ruolo di Teen Angel) ci facevano impazzire perché noi eravamo tutti indaffarati mentre loro davano i risultati delle partite di calcio… Con Ama e Claudio Lippi eravamo stati insieme anche a Buona Domenica, mi aiutarono a dare una raddrizzata al programma che non era partito benissimo. Sono esperienze che ti uniscono per tutta la vita”.
A Sanremo era già stata come co-conduttrice nel 1993 con Pippo Baudo e come concorrente nel 1995 arrivando decima con “Un altro amore No”.
“E pure come semplice ballerina nell’87. E ora a presentare questa magnifica serata dei duetti del venerdì sera. Sarà una splendida edizione, piena di musica, una grande festa come deve essere. Dicono che sarà senza scossoni? Non si sa mai, basta ricordarsi il caso Morgan-Bugo”.
Da bambina il Festival lo guardava con la sua mamma, il babbo non stava più con voi. Che ricordi ha?
“Meravigliosi. Mia madre è stato tutto per me, anche padre. Non mi faceva mancare nulla anche se la nostra era una famiglia semplice, lei faceva la sarta. Certo a quell’epoca non era facile essere figli di genitori separati, non si era visti tanto bene. Mai avrei immaginato di fare tutta questa carriera, ma avevo una grande determinazioni, un enorme desiderio di dimostrare quanto valevo. E come è noto, devo tutto a Pippo Baudo che mi ha scoperta e ha creduto in me”.
Qual è la prima canzone che ricorda del Festival quando era piccola?
“”Amare” di Mino Vergnaghi, che vinse Sanremo nel 1979: è stato il primo 45 giri che ho comprato andando da sola in negozio, avevo 15 anni”.
Invece i suoi quattro figli (Sara, Giovanni, Giorgio e Chiara, dai 29 ai 23 anni) non sentono o non hanno mai sentito il peso di una madre così famosa?
“No, non credo. Abbiamo sempre cercato di tenerli lontano dal clamore. Non li abbiamo mai sbandierati. E in casa viviamo come tutte le famiglie”.
Sua figlia Chiara, che cura per lei i social qui al Festival, ha fatto scalpore per le sue dichiarazioni sull’amore omosessuale.
“Chiara è una ragazza molto diretta e libera. Dice quello che pensa. Quello che è più incredibile e che ha fatto scalpore, è che io la appoggi…”
Chiara ha anche condiviso sui social il suo malessere, gli attacchi di panico.
“L’appoggio anche in questo. I ragazzi di oggi sono più fragili e hanno sofferto molto per i mesi chiusi in casa a causa del Covid. Ha ricevuto moltissime risposte da parte dei coetanei che si trovano nella stessa situazione”.
Lei è sempre impegnatissima, ha appena finito di portare in giro il musical “Rapunzel” e da marzo sarà in scena con “Aggiungi un posto a tavola”.
“Per me è un sogno: sarà una festa per i 50 anni della commedia musicale. Ho avuto la fortuna di vederla al Teatro Sistina col primo cast, insieme a mia madre. Avevo nove anni, conoscevo tutte le canzoni a memoria e da ragazzina speravo, un giorno, di vestire i panni di Clementina. In questa edizione sarò invece Consolazione, il ruolo che fu di Bice Valori”.