Loredana Bertè: "Ogni volta che dicevo a Mimì 'ti voglio bene', lei mi rispondeva 'che cosa ti serve?'"
L'artista ha dedicato il premio della critica vinto a Sanremo 2024 alla sorella Mia Martini: le sue parole al riguardo
"Mimì ce lo siamo riportate a casa!!!". Loredana Bertè è felice come non mai. A lei e alla sua "Pazza" i giornalisti della Sala Stampa hanno assegnato il premio della Critica intitolato a Mia Martini, la sua amata e sfortunata sorella. In pratica, la chiusura di un cerchio. "Averla avuta come sorella è stato un privilegio. È stata Incredibile. È stata una sorella meravigliosa. E io ce l ho sempre con me. Non c'è un momento in cui non sia con me.".
La regina del rock però stavolta non nasconde nemmeno i suoi rimpianti: "Avrei dovuto starle più vicino e dirle ancora di più ti voglio bene. Perchè ogni volta che glielo dicevo mi rispondeva: “Che te serve?”. Loredana prova a immaginare che cosa le direbbe oggi la sua Mimì: "Basta con questi stracci, sembri una scappata di casa. Vestiti come si deve. E io l'ho fatto. Penso che sarà orgogliosa di me".
Intanto la sua "pazza" è già una hit radiofonica oltre che un vestito sartoriale che la descrive alla perfezione: "È vero, la mia autostima è un po' salita. Ma io non è che mi faccio tanti complimenti. Non mi riguardo mai da sempre perché non mi piaccio. Però quest’anno forse mi rivedrò, anche per vedere il look".
Foto Ansa e Instagram "Io sono stata vittima di un bastardo che mi ha violentato, massacrata di botte e lasciata su una strada del ca..o a Torino. Ogni sei ore, ogni sei ore un femminicidio. Per non parlare poi di abusi, quali Palermo. Per questo ho smesso di tacere. Io non sono carne. Non sono carne". Così Loredana Bertè, ha scelto stare accanto anima e corpo alla ragazza vittima dello stupro di gruppo avvenuto a Palermo. Lo ha fatto dal palco di Palmi in provincia di Reggio Calabria. Il video è stato pubblicato poi sul suo profilo Instagram. Il fatto è avvenuto quando la cantante aveva 16 anni. "A 16 anni sono stata violentata. Facevo serate con le collettine e andavamo in giro per l'Italia, io ero l'unica ragazza vergine del gruppo". Loredana Bertè ha poi intonato proprio il brano Ho smesso di tacere, scritto per lei da Luciano Ligabue e ispirato al racconto che l'artista fece durante un'intervista a Verissimo nel 2020 in cui rivelò la violenza subita a 16 anni. Loredana ha voluto manifestare la sua solidarietà alle vittime di violenza sessuale, dopo gli stupri di gruppo di Palermo e di Caivano. Il racconto fatto a Verissimo nel 2022
"Una sera sono uscita con un ragazzo che da giorni mi regalava le rose. Lui mi ha portato in un appartamento. Quando ho sentito che chiudeva la porta con il lucchetto ho avuto terrore, mi ha riempita di botte e mi ha violentata e poi lasciata per strada".
Concluse: "Questa cosa non l'ho potuta dire a nessuno e non ho denunciato. Ma per anni non mi sono fatta avvicinare dagli uomini, ero traumatizzata".Il brano dedicato alla vittima
Il video
Loredana svela anche quali sono le canzoni che le sono piaciute di più: "Quelle di Emma, Fiorella Mannoia e Mahmood. Ma non le ho ancora sentite tutte. La mia era l'unica rock? ma per me il rock è uno stile di vita".
Infine una soddisfazione legata al fatto che con la sua chioma turchina continua a dettare la moda tra i più giovani: "Ha visto? Quanto sono carini questi ragazi e ragazze. Mi fa molto piacere che questa nuova generazione si rifaccia a me e che segua le mie orme".