Lily Collins, la famosa 'Emily in Paris' e il rapporto tormentato col padre Phil Collins. Ed ecco le puntate 'romane'

Lily Collins è la figlia del famoso ex batterista e poi frontman dei Genesis, Phil Collins. Il rapporto tra padre e figlia non sempre è stato sereno

di Redazione

Il 12 settembre su Netflix Emily in Paris diventa Emily in Rome. La serie che ha esordito il 2 ottobre 2020 su Netflix ed è immediatamente diventata uno dei trend più importanti in tutto il mondo, al punto che in quattro anni sono state prodotte quattro stagioni, ha lanciato l'attrice Lily Collins, che interpreta il ruolo di Emily Cooper, la protagonista della serie: una social media manager che si ritrova a Parigi dopo che la sua società di Chicago ha acquisito una divisione nella capitale francese. 

Il rapporto col padre

Lily Collins è la figlia del famoso ex batterista e poi frontman dei Genesis, Phil Collins. Il rapporto tra padre e figlia non sempre è stato sereno, come ha rivelato la stessa attrice nel suo libro “Unfiltered: No Shame, No Regrets, Just Me”. E sì, perché Lily è anche una scrittrice. Ricorda di aver sofferto molto per le lunghe assenze del padre. "Ero diventata estremamente attenta a quel che dicevo e a come lo dicevo, preoccupata che lui pensasse che io fossi arrabbiata con lui o che non lo amassi", aveva confessato Lily. "E la verità era che ero arrabbiata. Mi mancava e lo volevo a casa con me". Lily Collins aveva anche ricordato quante profonde insicurezze fossero scaturite da quel rapporto difficile. Ma poi padre e figlia si erano riappacificati. Lily ha scritto: "Adesso capisco che la mia frustrazione circa il nostro rapporto non riguardava il cambiarti, ma l'accettarti per quel che eri. Ti perdono per non esserci stato quando avevo bisogno di te e per non essere stato il padre che avrei voluto. Perdono gli errori che hai fatto". 

I gravi problemi di salute di Phil Collins

Da anni il leggendario leader dei genesis soffre di gravi problemi alla schiena, che ormai gli impediscono di suonare la batteria ma anche si camminare. Durante i suoi ultimi concerti, lo scorso anno, Phil si è esibito su una sedia a rotelle e nel 2021 aveva rivelato, parlando alla BBC, che a malapena poteva tenere in mano una bacchetta

Anoressia e bulimia

L’attrice si è lasciata alle spalle pesanti problemi alimentari, quali anoressia e bulimia. Grazie a un percorso introspettivo è riuscita a uscire dal questo vortice nero di digiuni e abbuffate, ritrovare equilibrio e serenità. Oltre ad aver sollecitato il pubblico verso queste tematiche, ha interpretato il ruolo da protagonista nel film Netflix “Fino all’osso”, incentrato sulla storia di una ragazza anoressica che come lei ha combattuto contro i disordini alimentari sul set e nella vita. In una intervista con il magazine Shape, l’attrice britannica ha dichiarato di non vergognarsi del passato: “Prima pensavo di dover tenere segreto il mio problema, ma più mi sono aperta, più poi sono stata in grado di essere davvero me stessa”. E il problema dei disturbi alimentari è molto diffuso: solo negli Stati Uniti, ne soffrono 30 milioni di persone, la maggior parte dei quali preferiscono tenere segreto il problema”. Lily ha raccontato i suoi disturbi nel libro Unfiltered - No shame, no regrets, just me”.

Le puntate romane

Intanto su Netflix è arrivata la seconda parte della quarta stagione di "Emily in Paris" nelle quali Lily Collins omaggia nientemeno che  Audrey Hepburn in "Vacanze romane". La vediamo girare per le vie di Roma in Vespa insieme a Eugenio Franceschini, nei panni di Marcello, la new entry italiana dei nuovi episodi: “Girare in Vespa per le strade di Roma è stato fantastico - ha raccontato l’attrice atterrata con il cast proprio nella capitale - trovarsi davanti al Colosseo e alle rovine antiche è stata un’esperienza unica. Ovunque vai lo spettacolo è assicurato”.  Lavorare a Roma per tre settimane è stato magico - afferma Lily Collins - è una città romanticissima. La conoscevo, ma non ero mai stata così a lungo. Per la serie è una ventata di freschezza e un nuovo inizio per Emily”. Nella serie c’è anche Raoul Bova, nei panni di un regista e caro amico di Sylvie.