"I leoni di Sicilia" conquistano la Rai. Le donne della famiglia Florio e la verità sulla storia d'amore tra Giulia e Vincenzo

Giulia Portalupi non è un personaggio di fantasia uscito dalla penna della talentuosa Stefania Auci, e poi interpretato da Miriam Leone. Fu una donna in carne e ossa, forte, intelligente, colta e incapace di ubbidire alle rigide regole della società del tempo

Foto Ansa

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I Leoni di Sicilia dopo la messa in onda su Disney+ sono sbarcati sulla Rai. La serie italiana diretta da Paolo Genovese che ha conquistato una vasta platea internazionale, ed è tratta dall’omonimo romanzo di Stefania Auci. La serie come il libro trattano l’emozionante e avventuroso viaggio della dinastia Florio nella Sicilia dell’Ottocento. Lo share è stato di 2.502.000 spettatori, share 14,11%. Un ottimo risultato se pensiamo che il competitor della serata era Temptation Island.

Le leonesse di Sicilia

Giulia Portalupi non è un personaggio di fantasia uscito dalla penna della talentuosa Stefania Auci, e poi interpretato da Miriam Leone. Fu una donna in carne e ossa, forte, intelligente, colta e incapace di ubbidire alle rigide regole della società del tempo. 

E così mentre Vincenzo Florio plasmava la Sicilia della prima metà dell'800, lei plasmava lui. Ammorbidiva un carattere spigoloso, perfetto per gli affari ma meno per gli affetti. Va detto che lei è milanese, capitata con la famiglia nell'Isola, per curare una malattia della madre non ben identificata. Lui la corteggia ma non vuole sposarla perché ha promesso a un'altra donna, sua madre, di imparentarsi con una giovane che sia nobile, per assicurare alla stirpe un titolo e l'ingresso nell'aristocrazia. Classe sociale che nel Regno borbonico ha ancora molto potere, di certo più che al nord della penisola, dove aveva vissuto Giulia.

Ma alla fine Giulia accetta tutte le condizioni pur di scappare di casa e da questa relazione fortemente osteggiata, nascono due figlie. Certo, la libertà che si costruisce con tanta fatica e umiliazioni, non è la libertà che auspichiamo oggi per le nostre giovani. Serve uno sforzo di immaginazione: contestualizzare la sua disobbedienza. Sceglie così di vivere in una sorta di famiglia di fatto, fuori dal matrimonio e di dare alla luce tre figli sapendo che sarebbe stata sposata, per gentile concessione, solo una volta nato il maschio. 

Non c'è nulla di fiabesco in questa storia d'amore. Vincenzo non è un principe azzurro, ma un fumantino imprenditore ottocentesco egoista, che ama Giulia a modo suo (anche in questo caso, un amore da contestualizzare) e che costringe per anni a vivere nel disonore.  Così alla fine, per colpa o merito della finalmente legittima consorte, una volta venuto al mondo Ignazio Florio, Vincenzo nato da borghese, vivrà e morirà borghese. Ma tramite proprio questo figlio maschio agognato, non rinuncerà al suo sogno di trasformare i Florio in nobili. Sarà infatti Ignazio a seguire il classico modello del matrimonio che permette di salire sull’ascensore sociale. Sposerà così Giovanna D’Ondes Trigona che non è ricca, non è bella ma ha sangue aristocratico.

L'altra Giulia, pronipote di Miriam

Ma c'è un'altra Giulia che vale la pena ricordare. Si tratta della nipote della Giulia interpretata da Miriam Leone nella serie Tv. Nasce a Palermo nel 1870 da padre Ignazio e dalla consorte di cui prima abbiamo parlato, Giovanna d'Ondes Trigona dei Conti di Gallitano. Promessa sposa a soli tredici anni a Pietro Lanza Branciforte Galeotti, XI principe di Trabia, si sposò a 15 anni e da questa unione nacquero cinque figli. Questo matrimonio combinato le permetterà di diventare Dama di Palazzo della Regina d'Italia. Un grande onore.

Fu una figura di spicco della Belle Époque. Fu le a organizzare a Palazzo Butera il ricevimento in onore dei Reali d'Italia e dell'imperatore Guglielmo II di Germania. Giulia, fu una donna capacissima non solo in tessere importanti relazioni sociali ma anche di amministrare in prima persona l'immenso patrimonio del marito. Questo le valse una onorificenza mai data a una donna. Nel 1939 venne insignita della Medaglia come miglior agricoltore di Sicilia. Ma fu anche una donna di grande generosità, in favore dei più deboli, di orfani e ciechi. Ha infatti finanziato durante la sua vita strutture ed enti benefici. Dopo la morte dei suoi figli, durante la prima guerra mondiale, i giornali dell'epoca raccontano come, Donna Giulia Florio divenne un punto di riferimento nella rete di supporto per la degenza e la cura dei militari rientrati in Sicilia Morì a Palermo il 23 dicembre 1947 all'età di 77 anni.

20/09/2024
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