La vendetta della Rai contro Fabio Fazio: ospiti negati, profili social e regole ad hoc. Ma il buco si allarga
Una guerra strisciante va avanti dalla scorsa estate quando a "Che tempo che fa" sono stati oscurati i profili social. E davanti al successo di Fazio, le ripicche aumentano. Il caso Sanremo
Sembra quasi una ripicca. Una scelta fatta apposta. Anche solo se si considerano le coincidenze temporali. Insomma, dopo tutto quello che è successo con Fabio Fazio, ci mancava solo che la Rai gli sottraesse i protagonisti del suo show.
Niente Mahmood
Mahmood avrebbe dovuto essere ospite nello studio di “Che tempo che fa”, ma dopo che Amadeus ha annunciato al Tg1 delle 13,30 dello stesso giorno che il cantante sarà tra i big in gara a Sanremo, la presenza è saltata. Secondo il regolamento del Festival gli artisti in gara non possono esibirsi (e Mahmood doveva presentatore il nuovo singolo Cocktail d’Amore) in nessuna trasmissione prima di Sanremo. Altrimenti - come ha spiegato poi Amadeus - si rischia l’effetto overdose. Dunque non si tratta di una norma pensata “ad hoc” contro Mahmood o contro Fazio.
Sta di fatto che il primo a subirne le conseguenze è stata proprio il programma del presentatore che ha lasciato la Rai per traslocare sul 9. E lui non l’ha presa bene affatto. Solleticato dalla fida Littizzetto che l’ha imboccato: "Ma non doveva esserci Mahmood stasera?, ha risposto: "La casa discografica ci ha comunicato che, visto che va a Sanremo, non sarebbe venuto”.
E nemmeno il vincitore di Sanremo
Inoltre un’altra norma - novità introdotta in questa edizione - stabilisce che il vincitore del Festival non potrà andare in alcuna trasmissione fino a tre giorni dopo la fine della kermesse, dunque non potrà essere ospite a CTCF la domenica 11 febbraio, come da tradizione dello show (quando andava però in onda sulla Rai).
Incalza la Littizzetto: “Una regola di stamattina fatta apposta?”. Insomma, secondo “Lucianina” tutte queste decisioni hanno il sapore di ritorsione e di strascico delle “divergenze” che hanno portato alla rottura con l’azienda. Visto dalla parte dei vertici della Tv di Stato, si tratta invece di salvaguardare e sfruttare i momenti più forti della sua programmazione, in una stagione televisiva molto difficile sul fronte degli ascolti. In ogni caso l’offensiva contro Fazio e la sua squadra non si è fermata neppure dopo l’uscita del presentatore dalla tv di Stato.
Per tutta l’estate è infuriata la polemica sui profili social di CTCF
rivendicati da Fabio e chiusi invece dall’emittente pubblica. E’ finita che Fazio ne ha aperti di nuovi, li ha usati per creare un battage pubblicitario per lo sbarco sul 9 e, a ottobre, il programma è partito con ascolti enormi. Insomma si è portato dietro quasi tutto il pubblico che lo seguiva su Raitre facendo fare un balzo in avanti gigantesco alla rete della piattaforma Discovery.
Il buco in Rai
A viale Mazzini, invece, è rimasto un buco enorme che è stato - ed è tuttora - difficile da colmare. Si è risolto con lo spostamento di Report alla domenica e, di conseguenza, la necessità di realizzare in fretta e furia altri programmi di approfondimento per riempire le serate. E tutto questo perché - a partire dall’ex amministratore delegato Carlo Fuortes - non si è voluto trattenere il presentatore in Rai, in ottemperanza ai “desiderata” di una certa parte politica, leggi Salvini. Ma questa ormai è storia passata. Il presente è di un Fazio che, con il trasloco, pare rinato proprio perché non più sottoposto alle pressioni politiche, alle continue polemiche, agli attacchi.
Un Fazio che può permettersi di intervistare Woody Allen e tanti altri personaggi importanti. E, pazienza, se non avrà il vincitore di Sanremo. Tanto “noi ci divertiamo lo stesso, siamo leggeri”, come ha concluso il presentatore stesso.