A Cannes vincono le donne. La Palma d'Oro va a sorpresa ad Anora, la storia di una prostituta. Tutti premi
Tante risate per il film che poi si aggiudica addirittura la Palma d'oro. La storia di una prostituta tra New York e Las Vegas e di un ragazzo ricco che si innamora di lei. Premio speciale a The Seed of the Sacred Fig - coraggioso pugno allo stomaco al regime - del regista iraniano Mohammad Rasoulof
Un verdetto che vuole stupire, e sicuramente discutibile, ma che mostra ancora una volta che Cannes è Cannes. In questa 77/ma edizione infatti vincono le donne, la politica e le risate. E soprattutto quest'ultime perché la Palma d'oro va al film più divertente in concorso a Cannes, quell' Anora di Sean Baker, (autore di Red Rocket), che racconta la storia di una prostituta, tra New York e Las Vegas, alle prese con un giovanissimo e ricchissimo figlio di un oligarca russo. Un film insomma perfetto per la sala.
Ed è ancora sorpresa Palmares il fatto che un film politico e simbolo di una lotta ancora in corso come The Seed of the Sacred Fig del regista iraniano Mohammad Rasoulof, appena sfuggito dal suo paese per evitare il carcere, e che è un coraggioso pugno allo stomaco al regime, venga sì premiato, ma con un premio speciale.
Il Grand Prix Speciale della Giuria, il secondo per importanza, va a un film rarefatto e cinefilo di una regista donna come Payal Kapadia che ha portato sulla Croisette All We Imagine as Light un'opera tutta al femminile con protagoniste due infermiere di Mubai che riescono a vivere i propri sogni solo tra le magiche grotte piene di idoli di una città balneare.
Ancora una regista, Coralie Fargeat, con The Substance si porta a casa il Premio alla sceneggiatura con un film colorato, un po' b-movie, distopico sul sogno dell'eterna giovinezza con una Demi Moore, sessantuno anni, coraggiosa nel mostrarsi nuda.
Emilia Perez di Jacques Audiard, il film su cui tutti puntavano per la Palma, raddoppia. Vince infatti il Premio speciale della giuria e il premio alla miglior attrice che va alla straordinaria attrice transgender Karla Sofía Gascón che interpreta un boss dei cartelli messicani che vuole diventare donna e, anche qui con inedita abbondanza anche alle altre attrici del film: da ben quattro interpreti a pari merito Adriana Paz, Zoe Saldana e Selena Gomez.
Miglior attore è invece Il grandissimo Jesse Plemons, tre volte bravo nel film di Lanthimos Kind of Kindness che invece ha deluso la gran parte dei critici. Ancora l'anima cinefila di questo festival sta tutta nel Premio alla regia a Miguel Gomes per Grand Tour, un lungo e suggestivo viaggio in bianco e nero dentro l'Asia piena di mistero e incredibili realtà. Tutto inizia a Rangoon, in Birmania, nel 1917. Qui Edward, funzionario dell'impero britannico, fugge dalla sua fidanzata, Molly, il giorno in cui lei arriva per sposarsi. Ma lei lo insegue. Infine Coppola e il suo Megalopolis. Nessuno immaginava fosse ancora a Cannes l'ottantacinquenne regista de Il Padrino, ma in realtà c'era ed è stato molto tonico nel dare la Palma d'oro a George Lucas. A questo punto si è pensato che sarebbe stato premiato anche lui con una Palma casomai speciale, ma non è stato così. Peccato.
Strano premiare un film così
In ogni caso, strano sentire tante risate per un film in corsa al Festival di Cannes che poi si aggiudica addirittura la Palma d'oro, perchè al festival le commedie sono solo tollerate e i temi drammatici invece di casa. Ma non è stato così alla prima di Anora di Sean Baker, l'autore di quel Red Rocket che fu tra i film più apprezzati della Festa del Cinema di Roma del 2021, regista che ora si è assegnato il più ambito premio sulla croisette. E se il protagonista allora era un ex pornostar, Mikey Saber, che decide di tornare nella città natale di Texas City, qui invece è di scena la storia di una prostituta tra New York e Las Vegas.
Chi è mai Anora (Mikey Madison)? È una volenterosa sex worker di Brooklyn, che si ritrova, da un giorno all'altro, un cliente giovanissimo e ricchissimo, Yvan (il bravissimo Mark Eidelstein). Un ragazzo filiforme totalmente schizzato tra musica, coca ed alcool. Niente farebbe pensare che sia così ricco, ma quando la giovane escort entra nella sua casa su tre piani con piscina e palestra scopre che è davvero ultra-miliardario. La loro storia continua per un po' solo come un rapporto sessual-commerciale (Yvan offre ad Ani 15.000 dollari per una settimana di compagnia), ma poi il ragazzo si innamora o meglio si' incapriccia di Anora e la sposa a Las Vegas.
E qui entrano in scena i russi: la ragazza a poco a poco scopre che la vita quotidiana di questo adolescente è quella del figlio ultra-viziato di un oligarca russo, un ragazzino che pratica sistematicamente saturnali tra alcolici e droga. Ma il matrimonio non si doveva fare, ed è l'inizio dei guai. Questo fatto ha colpito infatti gli interessi della famiglia di Yvan con sede a Mosca, ma che ha un avamposto di criminali 'da operetta' capeggiati da un sacerdote ortodosso (Karren Karagulian) e con in squadra anche Jurij Borisov e Mark Eydelshteyn.
Tutti i premi
La Palma d'oro del 77/o Festival di Cannes assegnata dalla giuria presieduta da Greta Gerwig è stata vinta da Anora di Sean Baker.
La Camera d'or per la migliore opera prima di tutta la selezione, assegnata dalla giuria presieduta Emmanuelle Béart e Baloji, è stata vinta da Armand di Halfdan Ullmann Tondel.
Il premio per la Migliore sceneggiatura, assegnato dalla giuria, è stato vinto da The Substance di Coralie Fargeat.
Il premio per la migliore attrice è stato vinto da ben quattro interpreti a pari merito Adriana Paz, Zoe Saldana, Karla Sofia Gascon e Selena Gomez tutte per il film Emilia Perez di Jacques Audiard.
Il premio per il migliore attore è stato vinto da Jesse Plemons per Kinds of kindness di Yorgos Lanthimos.
Il premio speciale è stato vinto dal film The seed of the sacred fig di Mohammad Rasoulof.
Il premio per la migliore regia a Miguel Gomes per Grand tour.
Il premio della giuria è stato vinto da Emilia Perez di Jacques Audiard.
Il Grand Prix al 77/o Festival di Cannes, il secondo per importanza, è stato vinto da All we imagine as light di Payal Kapadia.