L'addio di Fazio, l'ovazione del pubblico, la letterina alla Rai della Littizzetto. Boom di ascolti
“Bello, ciao!”: così Luciana Littizzetto chiude gli irripetibili 20 anni di “Che tempo che fa”, con l’ultimo sberleffo contro il ministro che ha esultato alla notizia che lei e Fabio Fazio gettavano la spugna e piuttosto che sentirsi “sopportati” preferivano altri lidi tv dove saranno “supportati”. Solo che nel fortino apache di “Che tempo che fa” c’è davvero poca voglia di ridere
“Bello, ciao!”. Una risata vi seppellirà: così Luciana Littizzetto cerca di chiudere gli irripetibili 20 anni di “Che tempo che fa”, con l’ultimo sberleffo contro il ministro che ha esultato per primo sui social alla notizia che lei e Fabio Fazio gettavano la spugna e piuttosto che sentirsi “sopportati” preferivano altri lii tv dove saranno “supportati”. Solo che nel fortino apache di “Che tempo che fa” c’è davvero pochissima voglia di ridere e gli occhi si inumidiscono di commozione. Proprio come quelli di Fazio che a inizio puntata è stato accolto da un’ovazione e dal pubblico in piedi: “E ora come faccio? Non è facile portare a termine questa puntata”. L’ultimo atto di “Che tempo che fa” si è compiuto. Il futuro è nel tasto 9 del telecomando, a Discovery, dal prossimo autunno. Intanto però c'è una rivincita immediata ed è la più preziosa, quella sugli ascolti: l'ultima puntata regista un vero boom e record stagionale. "Che tempo che fa" è il programma piu’ visto di prima serata con 2 milioni e 800mila spettatori e il 15,5% di share con un picco ascolto di oltre 3 milioni 750mila spettatori pari a uno share del 21%. Record assoluto sui social: con oltre 673mila interazioni il programma registra il suo miglior risultato di sempre
L'amaro in bocca e la sensazione di incredulità
Ma non c’è dubbio che il rito dei saluti e l’ultima puntata di un programma che ha fatto la storia del servizio pubblico lascino l’amaro in bocca e anche una certa sensazione di incredulità tra i milioni di spettatori: l’idea di non vedere in Rai uno come Fazio che ci ha trascorso 40 anni fa strano. Per il suo addio Fazio ha voluto gli amici e i pilastri di sempre vicini. Così ad aprire la puntata è stato un esilarante Michele Serra che con la solita ironia ha tracciato la “storia politica della Rai”, chiedendosi se Topo Gigio fosse di destra o di sinistra. Ma anche “di che partito era il Quartetto Cetra? Tognazzi e Vianello erano uno di sinistra e uno di destra? E per avvicinarsi ai giorni nostri di che partito sono Amadeus, Fiorello, Mara Venier, Vespa?”. E poi aggiunge una stoccata: “Visto che lo ha messo in Rai Cavour quindi è della destra storica?''. Serra fa satira ma nemmeno tanto quando racconta che “ la Rai è dello Stato e non dei partiti. E c’è una bella differenza perché lo Stato siamo tutti, quelli che votano a destra, quelli che votano a sinistra e pure quelli che non votano. I partiti invece sono solo una parte”. Sotto accusa è “l’ingerenza della politica che determina un ambiente tossico che rimarrà tale ed è grave perché nella Tv di Stato lavora anche tanta gente per bene. E invece ora si ragiona solo per quote di appartenenza. Ma è un discorso cretino, perché è difficile spiegare con la politica una storia che lo è solo in parte. Il lavoro delle persone per fortuna è più forte, nessuno si è mai chiesto in passato se Topo Gigio fosse di destra o di sinistra ma ora invece tutti si chiederebbero a che partito apparterrebbe''.
Roberto Saviano e gli ospiti stellari
È poi la volta di Roberto Saviano che sorvola sulla rai e analizza con la consueta efficacia il libro di Celine “Guerra”. Il saluto con Fazio è affettuoso: “Ci vediamo presto”. Perché ovviamente nella nuova avventura su Discovery ci sarà anche lo scrittore napoletano. Gli ospiti si susseguono, c’è il due volte premio Oscar Anthony Hopkins, c’è la presidente del parlamento Europeo, due lame a stuzzicare la ferita di chi è consapevole che ospiti del genere non si vedono in nessun programma della Rai e nemmeno degli altri canali generalisti. Ed ecco Luciana Littizzetto che si presenta con il carrello montacarichi pronta per il trasloco ''a mezzanotte scatta lo sfratto definitivo'', dice e punta alla poltrona ''questa dobbiamo portarla via, qui sopra si sono seduti dei culi illustri, avremmo dovuto farla firmare''. Poi ipotizza ''a chi lasciare i mobili'': i pesci ad Antonella Clerici, il tavolo così grande ''mettiamolo su Ebay o giusto a Putin''. Lucianina fa ironie a sfondo sessuale, Fazio come sempre finge di bacchettarla e allora lei rilancia: “Vuoi che parli di politica?”. ''Stasera puoi fare quello che vuoi'' dice Fazio,, che ormai ha mollato gli ormeggi. Ed ecco allora una delle sue famose “letterine”, indirizzata proprio alla Tv di Stato. “ “Cara Rai, c’è posta per te. Eccoci arrivati alla fine della nostra relazione. È finita, non abbiamo superato la crisi del settimo governo. Quando mi hai assunta al governo c'era la destra, si parlava di condoni e il mondo era in guerra, quante cose sono cambiate… Che peccato andare via proprio adesso che in guardiola hanno imparato a scrivere il mio cognome. Quando sono arrivata “Don Matteo” non era nemmeno in seminario, Montalbano aveva i cappelli e Vespa aveva solo due nei". E poi infilza: "Il mio ricordo di te sarà sempre felice, perché per me non sei la parte politica di turno che ti rappresenta, ma tutti i volti che ti hanno caratterizzata. Da Pippo Baudo a Piero e Alberto Angela, Renzo Arbore, Gianni Boncompagni, Enzo Tortora e la mia amata Raffaella. Questi qui ' sono stati anni proprio belli, di allegria, di grandi ascolti, di ospiti importanti. Ogni tanto pestavamo un merdone e ci hai spostato di qua e di là ma abbiamo resistito grazie agli spettatori e grazie al nostro impegno e non grazie ad altro, e lo dico a muso duro”. "Cara Rai, magari ci ritroveremo, spero in un'Italia diversa in cui la libertà sia preservata e dove il dissenso sia sempre leale. Un'Italia dove chi fa il ministro non abbia paura di chi fa il saltimbanco. Non dimenticare che il servizio pubblico è di tutti, di chi la pensa come chi governa, di chi la pensa all'opposto. Di chi va, di chi resta. Tua affezionatissima Luciana”.
E stavolta si commuove pure Luciana Littizzetto
Poi in faccia alla telecamera la zampata finale rivolta a Salvini: “P.S.: Bello ciao!". Il pubblico applaude mentre Luciana Littizzetto si commuove, c’è un’altra standing ovation e Fazio a quel punto mostra un’immagine di tutta la squadra di “Che tempo che fa” al gran completo: “'Ringrazio tutti i colleghi della Rai, quelli de L'Officina, il trucco, il parrucco, tutti. Vorrei anche dire grazie a quelli che in questi giorni si sono fatti sentire, a Rosanna Pastore e Silvia Calandrelli che hanno cercato in questi mesi fino all'ultimo una soluzione, cercando segnali da Marte che non sono arrivati''. Ed aggiunge: ''la Rai è la tv di tutti e anche la mia e non posso che volerle enormemente bene. In questi giorni, esattamente 40 anni facevo il mio provino da imitatore e incredibilmente mi hanno preso. A quel provino c'era Bruno Voglino da cui tutto è iniziato e a lui voglio indirizzare l'ultimo grazie. Andai a fare l'imitatore a “Pronto Raffaella” la sigla si chiamava Fatalità e io mi sentivo lì proprio per fatalità. Il grazie più grande poi lo voglio indirizzare al pubblico. Sono stati 40 anni bellissimi''. Parte la musica e Raffaella Carrà canta. I politici vanno e vengono, gli artisti nonostante tutto restano, anche quando non ci sono più. E raccoglierne l'eredità non è mai semplice.