Golden Globes, la rivincita di Demi Moore tra le lacrime: "pensavo che la mia carriera fosse finita". Tutti i premi

“Faccio questo lavoro da più di 40 anni ed è la prima volta che vinco qualcosa. Un produttore trent’anni fa mi disse che io ero un’attrice di film da popcorn, potevo far incassare un sacco di soldi ma non potevo ambire a questo. E io invece ci ho creduto"

Notte di star e di look da sogno quella dei Golden Globes 2025: splendente Demi Moore, per la prima volta vincitrice. Ma anche le bellissime Zendaya, Heidi Klum e Ashley Graham. A vincere anche Zoe Saldana e Jodi Foster. I look di Nicole Kidman, Kate Winslet, Isabella Rossellini, Glenn Close. Adrien Brody a 22 anni da "Il pianista" di Polanski conquista il Golden Globe.

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L’Epifania tutte le feste porta via, ma in questo caso la notte della Befana ci consegna una calza ricca di primi verdetti. La stagione dei premi cinematografici (e televisivi) si è infatti ufficialmente aperta nell’inedita cerimonia dei 82esimi Golden Globes, assegnati dalla stampa estera, diventati da tempo ottimi indicatori per gli Oscar, in programma il prossimo 3 marzo. Una notte che ha visto host del programma la comica e attrice Nikki Glazer, e due premi alla carriera (consegnati la sera prima), a Viola Davis, col Cecil B. DeMille Award, e a Ted Danson, grazie al Carol Burnett Award.

Coraggio, inclusione e desiderio di cambiare 

Questi alcuni dei temi rivendicati, ma che poi si sono riflessi anche nelle scelte più importanti. A partire da quello andato al miglior film drammatico, The Brutalist, del regista americano Brady Corbet, premiato anch’esso, e già vincitore all’ultima Mostra di Venezia del Leone d’Argento. Trionfa dunque l’America e il sogno americano. Sulla breccia di un racconto umano, epico, il film è una esperienza filmica (3 ore e mezza) interpretata da Adrien Brody, premiato miglior attore drammatico (tornato a essere nominato 22 anni dopo dai tempi de Il pianista di Polanski), qui nei panni di un architetto ungherese-emigrante negli Stati Uniti, scampato ai campi di concentramento, e della sua esistenza dolorosa, ricca in ogni caso di soddisfazioni, occasioni e progetti memorabili. Ma l’altra illuminazione, a conferma delle sue dieci nomination, è stato Emilia Pérez, il musical diretto da Jacques Audiard, visto al Festival di Cannes (uscirà il 9 gennaio in sala) che ha conquistato quattro premi, miglior film commedia, miglior canzone (El Mal), miglior film non in lingua inglese (battuto Vermiglio di Maura Delpero) e infine per la miglior attrice non protagonista, Zoe Saldana, in uno dei suoi ruoli più belli. A ritmo di canzoni originali, recitate per la maggior parte in spagnolo (e inglese), la storia è ambientato a Città del Messico, tra narcotrafficanti, pallottole, e il desiderio di un boss del cartello messicano (l’attrice Karla Sofia Gascon) di fare però una scelta: diventare donna, lasciandosi indietro, forse il proprio passato, col rimpianto però di rivedere i figli e l’ex moglie. Un musical originale, potente, intriso di coreografie, in cui la Saldana interpreta l’avvocatessa che aiuta la protagonista a compiere il passo.

Gli attori: Adrien Brody vince a 22 anni da "Il pianista" di Polanski

Detto di Adrien Brody per The Brutalist, gli altri nomi al centro dell’attenzione sono stati due. Kieran Culkin, fratello minore di Macauley, ma rivelatosi più talentuoso e poliedrico (vedi la serie Succession con cui fu premiato proprio nel 2024), ha vinto ora anche come miglior attore non protagonista grazie a A Real Pain, il secondo film diretto, e qui anche interpretato) da Jesse Eisenberg, già ottimo Mark Zuckerberg cinematografico in The Social Network. Una pellicola emozionale, che racconta il viaggio di due cugini in Polonia, in cerca di radici e delle memore della nonna scomparsa. Sebastian Stan, visto nei panni di Donal Trump in The Apprentice, ha vinto invece come miglior attore brillante in A different man, bissando il premio conquistato alla scorsa Berlinale e dove interpreta un uomo afflitto da neurofibramatosi, ma che una volta ritrovato un aspetto normale, entra invece in crisi. “La nostra ignoranza e il nostro pregiudizio rispetto alla disabilità deve finire oggi – ha detto dal palco, dobbiamo continuare a esplorarla, incoraggiare i nostri figli a normalizzarla. Per farlo dobbiamo sostenere storie che siano inclusive, non è stato un film facile da fare, come neanche The Apprentice, l’altro film di cui sono orgoglioso. Sono temi tosti ma questi film sono necessari e non dobbiamo avere paura di realizzarli” 

Demi Moore commossa: "Credevo che la mia carriera fosse finita" 

Il momento di Demi Moore (leggi qui la recensione del film e l'intervista) è finalmente arrivato grazie all’horror femminista The Substance, diretto dalla regista francese Coralie Fargeat. È lei la miglior attrice brillante dell’anno secondo i critici, ma a detta di molti è anche il suo ruolo maggiormente estremo, in cui davvero si trasforma, raccontando di perfezione, bellezza a tutti i costi, ambizione. “Non mi aspettavo questo premio”, ha detto commossa. “Faccio questo lavoro da tanto tanto tempo, più di 40 anni ed è la prima volta che vinco qualcosa. Un produttore trent’anni fa mi disse che io ero un’attrice di film da popcorn, potevo far incassare un sacco di soldi ma non potevo ambire a questo. E io invece ci ho creduto. Con il tempo ho pensato che avevo fatto quello che dovevo fare, che la mia carriera fosse finita e invece è arrivata questa sceneggiatura audace e fuori dagli schemi e l’universo mi ha mandato un messaggio”. A contenderle ora un possibile Oscar ci sarà Fernanda Torres, magnifica protagonista del film brasiliano Io non sono qui, vincitrice del Golden Globe come miglior attrice drammatica, nei panni di una donna alle prese con la dittatura anni ‘70 in Brasile e col marito scomparso.

Piccolo “grande” schermo

Cinema a parte, a trionfare davvero sono le serie televisive. Dall’epica di Shogun (quattro premi, tra cui Anna Sawai come miglior attrice) ambientata nel Giappone del Seicento, a The Bear, in cui miglior attore è ancora Jeremy Allen Write (prossimo a diventare il prossimo Bruce Springsteen cinematografico in un biopic a lui dedicato), fino a Baby Reindeer, o Hacks: sono questi i titoli a scandire oltremodo la serata e la stagione. Riconoscimenti infine anche a Jodie Foster (premiata per True detective – Night country) e Colin Farrell per la sua interpretazione in The Penguin.

06/01/2025
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