La rivoluzione della Tv. Giusy Frallonardo: "La mia Daminina come Paola Cortellesi in "'C'è ancora domani'"
"Il mio personaggio conserva i soldi per far studiare la figlia, immaginate questo sogno quanto era rivoluzionario negli anni 60 in una famiglia contadina del Sud: una figlia femmina laureata": "La luce nella masseria", in onda su Rai1 il 7 gennaio, celebra i 70 anni della Rai
Poliedrica lo è Giusy Frallonardo, teatro, cinema, tv, audiolibri. Non si può dire il contrario. "E' un privilegio questo mestiere perché ti dà la possibilità di diventare tante persone diverse". E a chi invece racconta la recitazione come una professione pericolosa per l'equilibrio mentale risponde che "il pericolo per attrici e attori sta nello stare troppo al centro dell'attenzione e una volta tornati a casa accorgersi che nella vita reale esistono anche gli altri. Il problema non è il lavoro in sé che nobilita l'empatia. Ma tutto quello che c'è intorno".
Il 7 gennaio per la Rai interpreta una donna comune ma che con la sua piccola storia racconta le tante donne italiane che hanno fatto questo Paese: "è una storia bellissima, perché è un ritorno alle radici, è il momento di passaggio dalla civiltà contadina a quella del benessere. È il periodo in cui avevamo il sogno e la speranza di costruire una grande nazione".
La condizione femminile le sta da sempre a cuore: "Come in C'è ancora domani di Cortellesi, il mio personaggio conserva i soldi per far studiare la figlia, immaginate questo sogno quanto era rivoluzionario negli anni 60 a Matera in una famiglia contadina: una figlia femmina laureata.
La trama del film
La luce nella masseria racconta l’arrivo della televisione in una famiglia di Matera negli anni ’60. L’avvento della modernità provoca una frattura all’interno della civiltà contadina e compromette quei momenti di condivisione e di socialità che da sempre le erano connaturati. Eppure, sarà proprio la televisione a mantenere viva quella socialità.
Giusy Frallonardo interpreta Daminina che vive con i due figli, e alcuni animali in uno dei sassi di Matera, in quella che fu definita l’architettura della vergogna. È proprietaria, insieme ai tre fratelli e al padre, di una masseria condotta ancora con metodi tradizionali. La donna, il cui marito è emigrato in Belgio per lavorare in miniera, sta cercando di risparmiare per poter far continuare gli studi ai propri figli. La mancanza del marito e il doversi fare carico di tutto le pesa ma non cede mai. E la televisione di cui diventa pazzo suo figlio l'aiuta a tenere insieme la famiglia.
La luce nella masseria torna a quegli anni e fa rivivere quei momenti insieme ai protagonisti, con Giusy Frallonardo ci sono Domenico Diele, Aurora Ruffino, Renato Carpentieri, Carlo De Ruggieri, e il piccolo Giovanni Limite diretti da Riccardo Donna e Tiziana Aristarco.
Foto Ansa e Instagram
Chi è Giusy Frallonardo
L'attrice pugliese l'abbiamo vista nel Il Caso Claps, interpretare la giudice che risolve il caso. "Esperienza fortissima, io che non conoscevo così bene lo svolgimento di un processo, ho capito quanto sia complicato anche quando la verità è evidente, poter fare giustizia. Perché giustamente contano solo le prove, oltre ogni ragionevole dubbio".
Poi anche in Noi siamo leggenda e il Metodo Fenoglio.
Giusy Frallonardo oltre al lavoro in teatro e come voce di tantissimi audiolibri. È ideatrice, con Enrico Romita, di Hell in the cave, una interpretazione dell’inferno dantesco che da 12 anni va in scena nelle Grotte di Castellana e che ha avuto servizi sulla BBC e CNN.
"Questo progetto ha avuto una gestazione di 10 anni perché le grotte sono delicate e abbiamo dovuto studiare tutto in modo che lo spettacolo non recasse danni alla struttura".