Giusy Buscemi: “Perché i miei figli mi chiamano tardona”

L’attrice dice addio alla protagonista di "Un passo dal cielo" e ci racconta del suo ruolo di mamma, dei suoi difetti e delle paure per il futuro dei figli

Foto Ansa e Instagram

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Molto probabilmente sarà l’ultima volta che vedremo Giusy Buscemi nei panni di Manuela Nappi, protagonista della fiction Un passo dal cielo 8 (su Rai 1 dal 9 gennaio). Nella nuova stagione la poliziotta, abile nello studio della prossemica, dovrà crescere più in fretta di quanto avesse immaginato, inoltre si troverà di fronte a un interrogativo: vale la pena lottare per un amore che sembra quasi impossibile? Chiediamo direttamente all’attrice siciliana, che ha imparato ad amare la montagna grazie alla serie, che cosa ci dobbiamo aspettare dai nuovi episodi, del ruolo di mamma, dei suoi difetti, delle paure per il futuro, e dei prossimi progetti, che includono un’azienda agricola nella sua Sicilia.

L'intervista 

Manuela farà dei passi in avanti nella stagione 8 di Un passo dal cielo? “Dal punto di vista sentimentale finalmente capisce che cosa desidera, ed è pronta a combattere per ottenere quello che vuole. Manuela è sempre stata indecisa e piena di dubbi. Questa volta alcune domande troveranno delle risposte”.

Entra nel cast Raz Degan. “Sì, il suo personaggio è molto importante e misterioso. Si tratta di Stephen, uno scienziato che insieme al suo team studia lo scioglimento dei ghiacciai. Anche quest’anno, più che nelle passate edizioni, si parla di climate change e di salvaguardia dell’ambiente”.

Questa è la tua quarta stagione. Non ti è mai balenata l’idea di dire addio a Manuela? “Finora ho trovato degli stimoli per interpretarla: è sempre stato un personaggio ricco. Questa serie mi ha dato la possibilità di vivere e lavorare per qualche mese in un posto bellissimo, che per un attore è un arricchimento. Detto ciò, probabilmente è arrivato il momento dire addio a Manuela”.

Sei una donna di mare, cresciuta in Sicilia. Com’è stato l’impatto con la montagna? “Ho conosciuto gli splendidi scorci del Trentino grazie a questa serie. La mia prima vacanza in montagna è stata grazie a Un passo dal cielo. L’impatto è stato faticoso, ma poi ti senti tutt’uno col creato. La montagna mi ha insegnato molto, credo che rappresenti una metafora della vita”.

La terra dove sei nata è piena di fragilità. Quali sono le tue? “Potrei dirti quali sono i miei difetti, sono più ferrata (risponde Buscemi sorridendo dall’altra parte del telefono, ndr): sono perennemente in ritardo, ed è una cosa che mi fa arrabbiare. È come se il mio orologio sia sempre tarato sui tempi siciliani, anche quando mi muovo a Roma. Non c’è niente da fare, è più forte di me”.

Parliamo invece di sentimenti. Non ti è mai capitato di prendere dei pali, magari da adolescente? “A dire la verità no! Ripensando alla mia gioventù sono sempre stata con qualcuno: ho attraversato brevissimi periodi della mia vita in cui sono stata single. Quando ero più piccola e mi piaceva un ragazzo, ma dall’altra parte non percepivo alcun interesse, non mi esponevo. Diciamo che volevo delle sicurezze prima di fare il famoso passo”.

Sei mamma di tre figli (Caterina, Pietro ed Elia). Che cosa temi di più per il loro futuro? “Mi spaventa condizionarli con i miei consigli e come genitore non cogliere il loro talento. Mi spaventa il fatto che un domani non possano sentirsi liberi di esprimere sé stessi”.

Vedi degli istinti attoriali in loro? “Forse in Pietro. Passa dalle risate a crepapelle al pianto a dirotto un secondo dopo. Ma come fa? Sembra che sia bravo a gestire le emozioni per ottenere quello che vuole. Forse è un piccolo segnale”.

Che mamma sei? “I miei figli mi chiamano ‘scordona e tardona (ride ndr). Non sono una mamma perfezionista e me ne vanto. Va bene comunque se vanno a scuola con una calza bucata o con la merenda non perfetta. Ho un atteggiamento naif su questo. Piano piano si stanno abituando ai miei tempi di lavoro: ci sono mesi che stanno con la babysitter, e altri a casa con me. Recupero il tempo perso portandoli a scuola e occupandomi di loro. Per questo ho poca vita sociale”.

Assomigli a tua madre? “Assolutamente no! Mia madre è il contrario di me, è molto attenta e precisa”.

Che cosa ti aspetti dal 2025? “Da aprile girerò la seconda stagione della serie Vanina, e a settembre il mio primo film da protagonista per il cinema. Sono molto contenta, lo aspettavo da tempo. Inoltre insieme a mio marito (il regista Jan Michelini ndr) ho iniziato a gestire un’azienda agricola in Sicilia. Mi piaceva l’idea di tornare nella terra dove sono nata. Spero che sia un progetto che possa crescere”.

Che cosa ti piace del mondo agricolo? “Il tempo ha un altro valore perché devi seguire il ritmo della terra. Ho ereditato questo amore da mio padre agricoltore. Quando ero una ragazza rigettavo quel mondo perché volevo scappare per emanciparmi. Crescendo invece ho visto tutto da un’altra prospettiva. Questa attività è un modo per dire grazie al luogo dove sono cresciuta”.

06/01/2025
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