Giulia Bellu, la giovane cagliaritana battezzata da Antonella Clerici: "Ora do voce alll'intelligenza artificiale"
Bellu: "L'intelligenza artificiale non mi fa paura, mi fa paura l'uso che se ne può fare"
La straordinaria Giulia Bellu, classe 1998, attrice, social creator, scrittrice, laureata in biotecnologie farmaceutiche, sul set dall'età di 5 anni, ha raggiunto un'enorme popolarità con Ti lascio una canzone con Antonella Clerici, oggi è in concorso al Giffoni Film Fest con il cortometraggio WeShort Originals "154". Ha recitato insieme a Giovanni Storti (di Aldo Giovanni e Giacomo) e interpreta proprio 154, ossia un sofisticato prototipo di intelligenza artificiale in grado di acquisire nozioni dall’ambiente che la circonda e sviluppare autonomia di pensiero.
Quasi umana
Data la natura quasi umana delle sue capacità di apprendimento, il laboratorio che l’ha programmata assume un maestro d’asilo (Giovanni Storti), chiedendogli di istruire la macchina come fosse un bambino appena nato. Il processo di apprendimento, che si svolge nell’arco di 7 giorni, si fa a lungo andare sempre più insidioso, tanto da far nascere la domanda: può esistere una forma di pensiero autonomo che escluda l’emotività?
"L'intelligenza artificiale non mi fa paura, mi fa paura l'uso che se ne può fare. Ormai non mi stupisco più di nulla, un giorno oltre alla conoscenza magari riusciremo a dare anche una coscienza alle macchine, chissà..."
Le parole dei registi
Scritto e diretto dai registi Andrea Sbarbato e Riccardo Copreni: "Volevamo provare ad unire il popolare e lo sperimentale, in primo luogo mettendo Giovanni in un contesto narrativo che fosse in netto contrasto col suo personaggio, senza però snaturarlo. L’IA è stato il giusto pretesto tematico; viviamo nel mondo del multiverso, della simultaneità, della fusione tra opposti e della pluralità di sguardo. Volevamo quindi raccontare l’intelligenza artificiale come un fatto umano, il contesto tecnologico è una scusa per porre un interrogativo sull’essere padri e l’essere figli. In questo senso il nostro film vuole essere innanzitutto un prodotto del suo tempo."