Fiorello, il trionfo e l'amarezza. L'incognita sul futuro: "Abbiamo problemi da risolvere"
Le proteste di alcuni residenti in via Asiago amareggiano la festa per una stagione fantastica: "Il casino c'è e non possiamo biasimare chi si lamenta". E ringrazia gli spettatori con un sorriso a metà
Il sorriso e la commozione non riescono a coprire del tutto il dispiacere. Fiorello festeggia la fine della prima trionfale edizione di “Viva Rai2”, 115 puntate all’insegna di un successo clamoroso che è riuscito ad accendere una zona di palinsesto fino ad ora di poco appeal e a riportare in tv il grande vecchio varietà arricchito in una formula unica e innovativa ma le proteste di alcuni residenti di via Asiago che si lamentano del rumore e della (allegra) confusione portate dallo show mattutino gli hanno causato un indubbio nervosismo.
Da giorni ne parla e ci scherza su anche se la risata ha un retrogusto amaro. Come quando ha detto: “Il 9 giugno che è la nostra ultima puntata sarà il 25 aprile degli abitanti di via Asiago, la loro Festa della Liberazione”. Ma di questi tempi anche le battute più innocenti e sincere vengono fraintese e così è lo stesso Fiorello, ospite a Tg2 Post a raccontare: “Ho letto un commento sui social di una persona che diceva che mi prendo gioco dei vicini ma io non volevo ironizzare, dicevo proprio che potranno finalmente dormire e sarà una liberazione”.
Il problema però resta e aleggia sul futuro del programma come una nube minacciosa. Fiorello sa che una soluzione va trovata e giorni fa aveva risposto così alle lamentele che si erano materializzate in una lettera inviata alla Rai da alcuni residenti: “Vorrei dire che noi fuori dal Glass non abbiamo diffusione. Quando voi sentite la musica, a casa si sente ma fuori hanno gli auricolari. Comunque il casino c'è, e non possiamo biasimare chi si lamenta. Noi quando siamo fuori cerchiamo di fare piano, ma ogni tanto c'è qualche schiamazzo perché arriva il pubblico da ogni parte d'Italia ed è contento quando viene qua. Comunque vi chiediamo sempre, umilmente scusa".
Così oggi prima di lasciare il Glass mentre centinaia e centinaia di persone lo aspettavano in strada per i saluti finali Fiorello ha detto: “Grazie al pubblico. Andiamo a fare il gran finale di questa stagione. Nella speranza che ci possa essere una seconda stagione se riusciamo a risolvere qualche problema. Magari ci si vedrà all’inizio dell’inverno”. In strada c’è un’allegra carovana di macchine che sfilano e centinaia di persone giunte da ogni parte d’Italia per festeggiarlo. Ecco Fabrizio Biggio e Mauro Casciari, perfetti complici di mille rocambolesche avventure, tra scherzi, gag, travestimenti e piccoli format da lanciare a ripetizione. Ci sono anche due tra i più cari amici di Rosario, Gabriele Muccino e Amadeus che non sono voluti mancare per questa grande festa. Amadeus si traveste da Mengoni, urla che il suo amico Ciuri “è il numero 1” e già li si immagina di nuovo insieme a Sanremo, per l’ultimo festival di Amadeus dove Fiorello non potrà mancare, almeno per il gran finale.
Arrivano anche i complimenti della Rai espressi dall’amministratore delegato Roberto Sergio: “. "I numeri di “Viva Rai 2” confermano, se ancora ce ne fosse bisogno, le grandissime capacità artistiche e di intrattenimento di un mattatore e fuoriclasse assoluto come Fiorello. Con tutta la sua squadra e con la Rai ha accettato e vinto una sfida che ha cambiato profondamente la tv del mattino in Italia e persino le abitudini degli italiani, per i quali la sua allegria contagiosa e la sua sana ironia sono diventate un appuntamento fisso per cominciare la giornata con il sorriso. A Rosario va, insieme alla gratitudine dell'azienda, il mio ringraziamento personale e, soprattutto, un arrivederci alla prossima stagione". Parole importanti, parole che rincuorano. Ora però è tempo di festeggiare. E Fiorello si abbandona all’ultima canzone: “Alle cinque del mattino ma che fresco fa c’è già aria di vacanze prepariamoci a cantare “Buona estate abbiamo finito di fare rumore d’ora in avanti voi potrete dormire anche il cinghiale lo sa”. Si canta, si balla e già se ne sente la mancanza.