I film del Natale in tv: sette capolavori da non perdere tra risate, miracoli e provocazioni
Come rinunciare a (ri)vedere "Mamma ho perso l'aereo?" o "Il piccolo Lord"? E poi Willy Wonka, quello vero, è solo in tv
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Il Natale cinematografico, quello in televisione durante i giorni di feste, è un appuntamento fisso, irrinunciabile.
Ci sono addirittura dei gruppi su Facebook che scandiscono il countdown riguardo a quanto manca per vedere, ad esempio, Una poltrona per due di John Landis, con Eddie Murphy, Dan Akroyd, Jamie Lee Curtis, anno 1983 (cadono i 40 anni esatti) che anche quest’anno sarà la proiezione sicura della vigilia del 24, in onda su Italia1, a cui tutti guardano per stappare le prime bottiglie, divertendosi tra battute esilaranti e giochi potere inserite nella finanza americana.
'Una poltrona per due', irrinunciabile
È il primo titolo a cui non rinunciare. Il Natale delle luci e ombre scandisce però altre visioni fantastiche e surreali (come Il Grinch con Jim Carrey), che possono anche non essere consolanti, ma addirittura inquietanti, malinconiche, gotiche, al punto da risultare affascinanti, proprio per le ambientazioni e i personaggi che vi popolano.
Ecco allora quali sono i film (e ci fermiamo a sette e più meraviglie) che davvero non possiamo non goderci sul divano.
'Mamma, ho perso l’aereo' e 'Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono perso a New York'
Una doppietta memorabile, diretta da Chris Columbus, diventata ormai must appetitoso, con Macaulay Culkin, che da allora rimane scolpito nel tempo, incapace di crescere per diverse generazioni, grazie a un sorriso da mascalzone e furbo, ma che recentemente, dopo anni di eccessi e difficoltà, è tornato, si è costruito una famiglia, diventando padre di due figli, venendo insignito, pochi giorni fa, anche della prestigiosa Walk of Fame a Hollywood. Il segno tangibile dell’immortalità guadagnata.
Un racconto di culto e che si rinnova nell’interesse, nonostante si sia visto decine di volte, dove veniva dimenticato dalla propria famiglia, e prima di partire per le vacanze, si ritrovava a difendere la propria casa con invenzioni geniali, e a “combattere” due ladri maldestri (uno era Joe Pesci), per poi, alla fine, ricongiungersi con la mamma e festeggiare.
Voto: 7 ½
'Willy Wonka' (e il suo cioccolato) non conosce crisi
Willy Wonka, ill cioccolato del cioccolatiere più famoso della letteratura, inventato da Roald Dahl, dal 1973 fa parte attiva del gruppo. Per molti esisteva (esiste) solo nelle sembianze di Gene Wilder, in una delle pellicole (l’originale intoccabile) da segnarsi in agenda. Sono passati 50 anni, eppure quell’alone vintage da film d’altri tempi, ha la magia di ritoccare l’anima e il cuore nella sua essenza, fatti di biglietti d’oro, speranza, dolci mirabolanti. Alla famiglia si è aggiunto poi Tim Burton, con Charlie e la Fabbrica di Cioccolato, dando un estro moderno a Johnny Depp e facendo sì che Wonka si rinnovasse nell’immaginario. Ora c’è la terza fase, da poco uscita in sala, il musical Wonka, e Timothée Chalamet, bravissimo, cilindro in testa, nei panni di protagonista assoluto, in un prequel che sta facendo grandi incassi.
Voto: dal 10 (per l’originale) al 7/8 per gli altri
'Il piccolo Lord'
Se il Kevin McCallister – Macaulay Culkin rimane impresso, non lo è da meno il Ricky Schroeder de Il piccolo Lord.
Un gioiello vero, in cui di fatto il Natale fa capolino solo nel finale, in quella tavolata succulenta e accogliente, nella quale però tutti prendono posto, servitù e ricchi, dal Conte di Dorincourt (un magnifico Sir Alec Guinness) che finalmente trova il suo erede in Lord Fauntleroy, e si trasforma da vecchio burbero, in un nonno premuroso. Un uomo che così si riapre nell’umore e nel perdonare, guardando al presente attraverso uno sguardo commosso e pieno d’amore.
Voto: 9
I Miracoli esistono, basta crederci
I miracoli di Natale sono desideri per cui bisogna crederci profondamente, se si vuole che si avverino. E possono succedere a chiunque, dappertutto, in ogni momento, ci possono portare ulteriormente a osservarci di più.
La vita è meravigliosa di Frank Capra ne è un esempio lampante: un film del 1946, in cui il protagonista, George Bailey (un grande James Stewart), dopo aver aiutato tutti e aver rinunciato a sogni e ambizioni, si ritrova al limite del baratro, disperato, al punto da decidere di farla finita per sempre, suicidandosi la viglia di Natale. In suo soccorso arriva un “Angelo Custode di Seconda Classe” (visto che non ha ancora le ali) ma ben determinato a compiere il suo dovere, salvandolo dagli abissi dell’inferno. E alla fine, la frase-mantra, è di quelle da brividi: “se un uomo ha degli amici non è un fallito”. Rassicurante e all’avanguardia, da vedere muniti di fazzoletti. E poi c’è il Miracolo nella 34ª strada, in cui Babbo Natale (Kris Kingle) esiste davvero (ne avevate forse dubbi!?) e lavora ai magazzini Cole, conquistando bambini e dicendo la verità su cosa e dove acquistare. Qualcuno però lo vuole boicottare, vincerà la forza della gente, la credenza popolare, il fatto che non ci possono essere dubbi, Santa Claus è in mezzo a noi.
E infine ecco Canto di Natale di Charles Dickens, coi suoi fantasmi dei Natali passati, presenti e futuro, in grado di aiutarci a capire chi siamo (stati), o come potremmo essere. La più dissacrante e divertente versione rima quella con
Bill Murray in, S.O.S. Fantasmi, la più pirotecnica e animata, quella diretta da Robert Zemeckis, A Christmas Carol.
In ogni caso la redenzione c’è per chiunque, sia il più cinico produttore televisivo, sia il classico Ebenezer Scrooge.
Voto: i Miracoli non possono essere giudicati
'Eyes Wide Shut' di Stanley Kubrick, l’ultimo capolavoro
Forse la scelta, a qualcuno, risulterà bizzarra, ma qui il Natale è incombente, negli addobbi, nelle strade illuminate, in una festa privata, in una forma di scontro tra moralità e immoralità, in cui Tom Cruise si avventura per vivere qualcosa di estremo e torbido. Lo fa intrufolandosi in un party orgiastico, pieno di schiave sessuali, curioso di quello che avviene. Sarà l’inizio di una notte/giorno da dimenticare, dopo la quale, però, capisce l’importanza della famiglia e della moglie, interpretata da Nicole Kidman. Liberamente ispirato dal romanzo (da rileggere) Doppio Sogno di Arthur Schnitzler.
Voto: 9
'Nightmare Before Christmas'
Scritto, creato (e non diretto) da Tim Burton, è senza dubbio da annoverare ai film (d’animazione) per cui vale sempre la pena cambiare i propri piani, in particolare durante le feste. A 30 anni esatti dall’uscita in sala, nel Paese di Halloween, rivivono tutti i mostri delle festività, e a capeggiarli c’è Jack Skeletron,
Re delle Zucche e del Terrore. Stufo di spaventare solo il 31 ottobre, decide di andare verso altre mete: in particolare si perde in un bosco, circondato da alberi, rappresentati da simboli diversi. Avvicinatosi a quello del Natale, ne viene risucchiato, ritrovandosi nella Città di Natale, il luogo dove regnano gioia, colore, luce e Babbo Natale. Ne rimarrà affascinato, tanto da volersi sostituire a lui e riprodurre il significato di tutto ad Halloween. Non ci riuscirà e farà solo danni, ma nonostante sarà perdonato e arriveranno due regali, l’amore per Sally, una bambola di pezza vivente, e una neve magica, che alla imbiancherà tutta Halloween e la lascerà piena di nuovi significati.
Voto: 10
Chaplin e la sua vera essenza
Il 24 dicembre, dopo aver visto Una poltrona per due, il rituale è già scritto. Nella notte di Natale, in quel limbo temporale e di passaggio, il momento è riservato a Charlie Chaplin, che proprio il 25 dicembre 1977 morì.
Ed è allora, non importa la rete, la piattaforma, che un film del grande genio campeggia in particolare durante le feste. Sia Il Grande Dittatore, o Il Monello, sia Tempi Moderni, La febbre dell’oro o Luci della Città (ma perché scegliere?) sono-sarebbero da rivedere tutti, avvolti da una coperta di lana, sorseggiando una buona cioccolata calda, mangiando biscotti circondati dalle luci dell’albero, e immergendoci in uno spirito positivo e di speranza, che può essere eterno. Eterno, sì, non altalenante, illusorio, retorico. Può accadere ogni giorno, solo se davvero lo vogliamo.
Voto: 10 e lode