Fedez è tornato. "Bella stronza" è una bomba emotiva: i versi eliminati e la nuova invettiva
Chi è la donna? Angelica? Chiara Ferragni? Stabilire quale sia l’identità della stronza è rumore di fondo. La realtà è che Fedez si è ripreso la vita in mano
Sofferente, a un passo dal crollo, ma deciso ad andare fino in fondo e a gridare al mondo la sua infelicità. Fedez è tornato. E stavolta se ne sono accorti tutti. La temutissima “Bella stronza” si è materializzata sul palco dell’Ariston a tarda notte ma non ha tradito le attese. Ed è subito volata nell’etere, nei social e sulle facce travolte dall’emozione di chi era in sala. Un anatema potente contro una donna che ti ha preso il cuore e l’ha buttato via, ma non più un brano discutibile, datato e sessista come si paventava per settimane.
Sparite le frasi più violente, quelle che descrivevano uno stupro come insana vendetta a un dolore che non vuole sgretolarsi: “Mi verrebbe di strapparti/Quei vestiti da puttana/E tenerti a gambe aperte/ finché viene domattina …”. E dentro le nuove barre di Fedez: “Tu eri giovane glaciale e io non ero ancora morto. Tu eri un fiore io l'asfalto che ti cresce con il gambo storto baciarsi a dirsi ti amo. Sì, ma farlo di nascosto inconsapevoli che il tempo è infinito tranne il nostro”.
Chi è la donna? Angelica Montini, l’amante a cui telefonava dal bagno poco prima di sposarsi? Chiara Ferragni, l’ormai ex moglie con cui formava la coppia più bella e invidiata d’Italia? Forse in quei versi disperati ci sono entrambe, differenti e sovrapposte nel resoconto di sentimenti abortiti, passioni nascoste, appuntamenti mancati, incomprensioni estenuanti, desideri inconfessabili. Teso in volto, dark come lo spirito, ma stavolta con gli occhi non schermati continua così la sua lettera-invettiva: “Gli occhi aperti e ribaltati dalla bocca esce la schiuma, ti ho scritto quattro pagine, mi hai risposto con due righe. Sei una statua di sale appoggiata sulle mie ferite. Ho visto tutti i miei castelli dissolversi in Granelli. Mi chiedo perché le trappole hanno occhi così belli. E quella notte eri ubriaca e io in silenzio ad ascoltare hai detto che sono la ragione per cui non riesci più ad amare. Ma come tutto può finire ancora prima di iniziare una cicatrice sulla pancia che mi ha fatto meno male”.
Intanto Marco Masini canta in sottofondo e aggiunge se possibile ulteriore pathos. Fedez racconta di aver cercato la morte, evoca il tumore al pancreas che l’ha colpito due anni e soprattutto ammette anche le sue colpe, rappando queste ultime barre: “Grazie a me ora confondi lo schifo con l'amore. Chi cerca quello che non deve trova quello che non vuole. Ti penso e non mi sembra vero: non riusciremo mai a ferire chi ci odia come chi ci ama per davvero. Ti ho dato tutte le ragioni per essere una bella stronza”. Così nel giorno in cui ha incassato la richiesta di archiviazione della procura di Milano per rissa e lesioni in merito al presunto pestaggio subito da Cristiano Iovino, ora incassa anche il plauso generale. Stabilire quale sia l’identità della stronza è davvero un rumore di fondo.
Lui e Masini volano sul podio e mettono a segno la cover più potente di quest’anno che tra qualche ora sarà presumibilmente in vetta su tutte le piattaforme di streaming. Fedez non si è separato dai fantasmi che lo tormentano, non ha ancora smesso di fare incubi la notte. Ma è deciso a riprendersi una vita che gli stava scivolando via. Questo Festival non ha sbagliato un colpo, il suo pezzo “Battito” è il più ascoltato su Spotify e lui soprattutto si è sottratto alla curiosità morbosa che sa di aver alimentato insanamente nel passato. Ora ascolta solo il suo “Battito”. Ma è un bel suono.