Si può fare ironia sugli ebrei nei giorni del massacro? Il caso della serie tv "Everybody Love Diamonds"

La maggior parte di quelle preziosissime pietre appartenevano a mercanti ebrei ortodossi, che vengono ritratti come spietati, avari, senza scrupoli, convinti che ogni diamante sia “un dono di Dio”

di Laura Rio

Non è facile fare ironia sugli ebrei in questi terribili giorni di violenza. Può sembrare irriverente, stridente, fuori luogo. Però lo show, per fortuna, deve andare avanti. E il politically correct restarne fuori. Succede a “Everybody Love Diamonds”, la nuova serie di Prime Video dedicata a uno dei furti più incredibili e romanzeschi della storia, il colpo del secolo, alla banca di diamanti d’Anversa avvenuto nel 2003 a opera di una banda di ingegnosi ladri piemontesi: presentata ieri sera al cinema Barberini nell’ambito del Mia Market (il mercato internazionale della tv e del cinema in corso a Roma) sarà disponibile da domani sulla piattaforma di Amazon in otto episodi.

Ebbene, la maggior parte di quelle preziosissime pietre, dal valore di miliardi, appartenevano a mercanti ebrei ortodossi, che vengono ritratti come spietati, avari, senza scrupoli, convinti che ogni diamante sia “un dono di Dio”. Chiariamoci: la serie è una commedia, un misto tra “I soliti ignoti” , “Lupin” e “La casa di carta”. Comunque fa impressione sentire uno degli ebrei derubati dire: “E’ la cosa peggiore che ci sia capitata dai tempi della Shoah”. Proprio ora che Israele sta vivendo l’attacco di Hamas più feroce della storia. E gli spettatori da domani, magari, noteranno questo stridore.

Il regista Gianluca Maria Tavarelli alla nostra domanda sulla questione, risponde: “Ogni singolo passaggio sui personaggi ebrei lo abbiamo mostrato ai nostri consulenti e non hanno avuto nulla da ridire. Ovviamente non potevamo prevedere che la guerra sarebbe scoppiata proprio in concomitanza con l’uscita della serie. Ma ricordiamoci sempre che è una commedia e come tale va accolta”.

In effetti la fiction, con protagonisti Kim Rossi Stuart nel ruolo del protagonista-il ladro ideatore del furto Leonardo Notarbartolo, Anna Foglietta, Gian Marco Tognazzi, Carlotta Antonelli, Leonardo Lidi, Rupert Everett e Malcom McDowell, è un misto di fantasia e realtà, che parte da un fatto veramente accaduto e vola verso il surreale, il macchiettistico, la suspence, l’inseguimento. Quasi come una “Casa di carta” in versione commedia all’italiana.  Insomma, non dovete avere timore di non portare rispetto al popolo israeliano (e a tutti quelli che soffrono in questo momento) se per staccarvi da questi orrori vi godrete la visione della serie nel tempo libero.