“Quando mi dicevano di evitare Chiara Ferragni”. Chi è Fabio Maria Damato, il manager finito nella bufera del Pandoro-gate
Ha iniziato come giornalista di moda circondato da colleghe che gli consigliavano di lasciare perdere quella ragazza di cui poi è diventato il consigliere più fidato. Il suo racconto della nascita di un sodalizio che forse oggi non è più così solido
L’ultima notizia relativa al Pandoro-gate è che anche Fabio Maria Damato, manager e stretto collaboratore di Chiara Ferragni, è indagato per truffa aggravata proprio per i casi del pandoro e delle uova di Pasqua nell'inchiesta della Procura di Milano. Ma chi è l’uomo che l’uomo di cui l’imprenditrice si fida ciecamente e di cui ha sempre detto: "È il mio braccio destro, sinistro, tutto".
Un rapporto quasi simbiotico
Da un punto di vista formale, è il manager della società Tbs Crew, che gestisce la comunicazione, ma anche di Chiara Ferragni Brand, la linea di abbigliamento e accessori a firma dell’imprenditrice. Damato ha iniziato il sodalizio con Ferragni ai tempi del blog "The Blonde Salad" e poi ha fatto carriera insieme e grazie a lei in un rapporto quasi simbiotico.
L’antipatia di Fedez
Sembra che si sia laureato nel 2008 all'università Bocconi di Milano dove è arrivato da giovanissimo, dopo avere lasciato Barletta per tentare di realizzarsi nel mondo della comunicazione e della moda. Ad accoglierlo in principio è stato il mondo giornalistico dei settimanali fashion in cui raccontava la moda fino all’incontro folgorante con Chiara Ferragni che pare abbia iniziato a seguire i suoi consigli in modo pedissequo creando un rapporto che non sarebbe mai andato a genio al marito Fedez. Pare infatti che tra i due ci siano stati dissapori soprattutto sulla gestione della trasferta festivaliera di Chiara. Infatti l'anno scorso a Sanremo c’era il manager Damato nella villa insieme all'influencer mentre Fedez è stato tenuto a distanza per tutta la durata del festival.
La storia di Fabio Maria Damato: l’infanzia solitaria
Dall’avvio del Pandoro-gate, Damato non è stato più visto al fianco di Ferragni, e pare che proprio Fedez abbia insistito perché venisse licenziato. Quale sia oggi il rapporto fra i due, non è dato saperlo ma come sia nato lo ha raccontato lo stesso Fabio Maria Damato durante un Ted Talk proprio a Barletta, sua città d’origine. Il manager ha iniziato il suo racconto partendo dall’infanzia solitaria, “Da piccolo ero chiuso totalmente nella mia timidezza e mi rifiutavo spesso di giocare con gli altri bambini. Ma crescendo sono diventato un adolescente con un grande senso d’inadeguatezza. Pensavo di non essere abbastanza alto, abbastanza simpatico. Di non essere abbastanza per sognare. Anche se allora non sapevo neanche quale fosse il mio sogno. Restavo in silenzio e invisibile”.
Lo spettro della depressione e la svolta
Poi la comprensione che quella situazione poteva compromettersi: “Mi hanno spiegato che quelle sensazione erano la depressione e allora ho deciso di cambiare la mia vita. L'ho deciso otto anni fa. Ho deciso di smettere di stare in silenzio e di seguire le mie intuizioni. Ho deciso di lasciare il lavoro di giornalista che mi frustrava enormemente e di cavalcare i social media con una ragazza che era già affermata ma stava anche lei lottando contro chi pensava che non fosse abbastanza, che non sarebbe durata nel tempo. Quella ragazza era Chiara Ferragni”.
L’incontro con Chiara Ferragni
“L'avevo conosciuta qualche anni prima, lei era agli esordi delle prime sfilate, era molto timida, come me. Le mie colleghe giornaliste mi consigliarono di non mischiarmi con le blogger perché tanto di lì a qualche mese sarebbero sparite. Invece io non le ho ascoltate e ho dato retta al mio istinto che mi diceva che quella con il suo blog fosse una ragazza di talento e capace di comunicare in un modo rivoluzionario. Un modo che di lì a poco sarebbe stato universalmente riconosciuto e apprezzato anche da quelle colleghe che mi dicevano di non perderci tempo”.
Il successo e la caduta
“Io credevo in Chiara e nella nostra complementarietà che ancora oggi abbiamo. Da quel momento la mia vita è cambiata e abbiamo deciso di dimostrare che la tanto ostracizzata blogger era un'imprenditrice, era il simbolo del made in Italy e che stava costruendo un modo nuovo di fare impresa e di fare comunicazione. Insieme abbiamo nesso alla porta chi non credeva in noi e abbiamo portato un'azienda che allora aveva solo 5 dipendenti a fare lavorare 60 persone che nel 2022 hanno generato un giro d'affari di 66 milioni di euro”.
Il successo raggiunto è innegabile ma chissà come continuerà ora la storia del manager Damato e dell’imprenditrice Ferragni.