Fabio Fazio: "Ecco perché in Rai non mi tolleravano"
Il presentatore si racconta: "Se smettessi Che tempo che fa potrei finalmente dedicarmi alle cose che amo di più. Leggerei, per esempio"
"La Rai è patrimonio di tutti e per questo mi auguro che possa tornare a svolgere una funzione inclusiva e non divisiva. Dopo di che a distruggere, lo sappiamo tutti, ci vuole un attimo...".
"Se smettessi Che tempo che fa potrei finalmente dedicarmi alle cose che amo di più. Leggerei, per esempio".
Fabio Fazio parla del suo successo a Che tempo che fa, sul canale 9. In questi mesi ha dimostrato che il contenitore non è importante quanto il contenuto.
Al Corriere della sera ha raccontato che pensa di dire addio alla televisione. Ma possiamo stare tranquilli, non subito "forse tra quattro anni. D’altronde, se c’è una regola che ho imparato da Carlo Freccero è che 1 anno di televisione equivale a 7 anni di un uomo. Quindi mi aspettano, facendo i conti, altri 28 anni di lavoro in tv".
Sanremo e quel regolamento strano...
Il divorzio con la Rai come ogni divorzio lascia strascichi. Fazio infatti è tornato a parlare di quel nuovo regolamento di Sanremo che impone il divieto ai cantanti di rilasciare interviste altrove. "Sarà sicuramente una coincidenza il fatto che di solito il vincitore veniva da me. Perché non può essere vero che è stata fatta una regola contro il mio programma. Non può essere vero. Anche perché a Natale siamo tutti più buoni..."
Perché con mamma Rai è finita?
Fazio lo dice semplicemente: non tolleravano la sua libertà. Racconta infatti cosa non piaceva del suo programma: "Nessun ospite e nessun argomento è incompatibile. Il filo conduttore è fare al meglio il programma. E forse era proprio quell’aria di libertà che si respirava a Che tempo che fa a non essere tollerata. È incompatibile, diciamo, con la nuova narrazione in Rai".