Fabio Fazio e Gino Cecchettin zittiscono chi sa solo odiare. Servizio pubblico e ascolti record
Alle vergognose offese e agli insulti più inumani, il conduttore tv e il padre di Giulia hanno replicato con una delle pagine di televisione più degne degli ultimi anni. Perché nessuno più possa discettare su come sia giusto reagire al dolore
L’Italia è quel Paese in cui succede l’inimmaginabile. In cui ci si commuove in milioni davanti all’ennesima ragazza uccisa dall’ex, si indossano i vestiti rossi alla Scala per sensibilizzare sulla piaga dei femminicidi, si indicono minuti di silenzio e si confezionano leggi tardive, ci si straccia le vesti sui social e in decine di talk show, ma poi si finisce incredibilmente per colpevolizzare le vittime.
E se per una volta si risparmia chi non c’è più, come Giulia, ci si accanisce contro i suoi cari. Perché poi purtroppo molti sanno o credono di sapere come sia giusto reagire al dolore o come sia consono elaborare un lutto così atroce. E se il padre o la sorella di Giulia decidono di parlare, di intraprendere una battaglia civile di cui mai come ora si sente la necessità, anziché stare chiusi nella loro casa di colpo più spaziosa ma invasa da ricordi e dolore, non va bene. Stanno ‘strumentalizzando’, stanno ‘peccando di protagonismo’, stanno ‘approfittando’ della situazione. Ed è così che l’annuncio di Fabio Fazio sulla presenza di Gino Cecchettin a “Che tempo che fa” ha fatto storcere tanti nasi giudicanti: insulti e offese di ogni tipo sono volate via social. Ed è qui che comincia una delle più belle pagine di tv degli ultimi anni.
'Lasciamoli nella loro drammatica solitudine'
Perché Fabio Fazio seppellisce tanto misero malanimo con l’indifferenza che merita: “Oggi non daremo alcuna soddisfazione a quelli che stanno insultando Gino Cecchettin. È inqualificabile chi si premette di giudicare un dolore così grande senza nemmeno poterlo sfiorare, né con la comprensione del cuore né della ragione. Lasciamoli nella loro drammatica solitudine”.
Comincia l’intervista condotta da Fazio con estrema delicatezza. Cecchettin apre il vaso di Pandora del suo doppio strazio, quello per la morte prematura della moglie Monica e quello per la morte drammatica della figlia Giulia. Ma il racconto non ha niente di quella tv del dolore che purtroppo siamo abituati a vedere da anni in tv. Il linguaggio è asciutto, le parole pesate e soprattutto non si indugia sulla disperazione (che pure c’è) ma si butta il cuore oltre l’ostacolo, si parla di cosa fare ora, dell’importanza di seppellire una volta per tutte la cultura patriarcale e di nuovi progetti, per fare sì che tanta sofferenza abbia un senso.
'Così ho seppellito l'odio che porta via energie'
“Il mio discorso è nato da un profondo dolore, dal cercare di capire quali possano essere state le cause che mi hanno portato a vivere questa tremenda avventura. Ho una mente razionale e mi sono astratto dal dolore per capire dove avessi sbagliato e per cercare di dare un aiuto a chi ancora ha la possibilità di salvarsi", ha detto Gino Cecchettin prima di spiegare come sia riuscito a convertire la rabbia in amore in uno dei passaggi più toccanti dell’intervista: “Viene normale provare rabbia e odio, ma io volevo essere come Giulia. E sono riuscito ad azzerare la rabbia e l'odio. Ancora oggi, con questo ragionamento forse troppo razionale, io voglio amare e non odiare, perché l'odio porta via energie".
Intanto sono partite le prime denunce
E ancora: “Quando leggevo di un femminicidio ero dispiaciuto ma poi voltavo pagina, come penso facciano tutti. Mio malgrado sono qui ora a combattere una battaglia di cui non ero a conoscenza: sono senza una moglie e senza una figlia, ma con la possibilità di gridare che tutti dobbiamo fare qualcosa”. Parole di grande levatura morale, parole alte che ancora una volta dimostrano la dignità con cui quest’uomo, così provato dalla vita, sta reagendo per dare un senso a ciò che resta di lui e della sua famiglia. Parole che ovviamente non susciteranno alcuna emozione, se non altra rabbia e altro fastidio, in chi ha fatto dell’odio il suo compagno quotidiano. Ma forse da oggi qualcuno si sentirà più solo. Intanto sono partite le prime denunce alla polizia postale. Perché a tutto c’è un limite.
Ascolti ancora da record
E il gradimento del pubblico non si è fatto attendere. Anche questa settimana 'Che Tempo Che Fa' si piazza al terzo posto , dopo le ammiraglie Canale 5 e Rai1, con la bellezza di 2.309.000 spettatori e l'11.3% nella prima parte e 1.205.000 spettatori e il 9.4% nella seconda parte chiamata Il Tavolo. La puntata di domenica 10 dicembre è la seconda più seguita della stagione, dopo quella in cui è stato ospite Beppe Grillo, che aveva ottenuto 2.488.000 spettatori e il 12.1% di share.