"Perché hai chiamato Geppi Cucciari e non me?": Emanuela Fanelli si imbuca nei cinema, strapazza Carlo Conti e conquista Sanremo

Non ha freni inibitori, è puro istinto sessuale. Emanuela Fanelli è uno dei condomini emotivi che abitano la testa di Pilar Fogliati in “Follemente”, successo clamoroso al botteghino. La gag con Geppi Cucciari che le vale il prossimo Festival

di Cinzia Marongiu

Non ha freni inibitori, è puro istinto sessuale, irriverente e sarcastica. Emanuela Fanelli è uno dei condomini emotivi che abitano la testa della protagonista Pilar Fogliati in “Follemente”, successo clamoroso al botteghino. Si chiama Trilli e le risate più fragorose spesso nascono da una delle sue battute. Un successo quello di “Follemente”, l’ultimo film di Paolo Genovese, degno erede di “Perfetti sconosciuti”, che lei stessa sta nutrendo in modo a dir poco creativo.

Si imbuca nei cinema dove trasmettono altri film 

Eccola “imbucarsi” nelle sale dove proiettano altri film e apostrofare il pubblico di “Baby Girl” così: “Che c’ha Nicole Kidman più di me? Non potevate andare a vedere Follemente?”. Poi, non paga, posta tutto sui social e scrive: “Grazie con tutto il cuore per essere andati a vedere Follemente in così tanti. Come si ottiene un risultato del genere? Pare che i saluti del cast nelle sale aiutino. Ma salutare il pubblico che già ti ha scelto, secondo me è improduttivo. La vera campagna promozionale è andare a raccattare la gente che ha scelto di vedere altro. Qui col pubblico di Babygirl”.

A Carlo Conti: "Perché hai chiamato Geppi e non me?". E lui la spiazza

Insomma un tornado di imprevedibilità e buonumore che si abbatte sia al cinema sia in tv. È di qualche giorno fa la sua ospitata a “Splendida cornice” di Geppi Cucciari. In collegamento c’è Carlo Conti, si parla del Festival di Sanremo appena concluso ed Emanuela Fanelli senza mezzi termini gli chiede: "Perché hai chiamato Geppi e non me?". Carlo Conti non si fa prendere in contropiede e con un sorriso risponde: "Perché... Ora ho tutte le voci dentro di me che mi parlano, tipo Follemente , quindi ti dico: perché con me ti voglio il prossimo anno!". A quel punto è Emanuela Fanelli a essere spiazzata e a dire imbarazzata: "Oddio, ma no ragazzi, la mia era solo una gag". Ma a questo punto sembra scontato che la vedremo all’Ariston nel 2026. D’altra parte sarebbe un ottimo acquisto per il Festival che anche quest’anno ha dimostrato come le attrici comiche (vedi Katia Follesa e la stessa Geppi Cucciari) siano determinanti per reggere lo show che incornicia l’esibizione dei cantanti.

Il David di Donatello per "C'è ancora domani" con Paola Cortellesi

Per l’attrice e comica romana in realtà il momento d’oro va avanti da qualche anno a questa parte perché dopo aver sapientemente alternato cinema, radio e tv riuscendo a dare il meglio di sé in tutti gli ambiti (ve la ricordate in “Una pezza di Lundini” o in “610” con Lillo e Greg o agli “Stati Generali” con Serena Dandini?), ha conquistato ben due David di Donatello come attrice non protagonista. Il primo nel 2023 per “Siccità” di paolo Virzì” e il secondo in “C’è ancora domani” con l’amica Paola Cortellesi. Un momento d’oro che lei cavalca con quella leggerezza che la contraddistingue, smontandosi e rimontandosi in mille sfaccettature, tutte vere e spassose. “Per Trilli sulla seduzione mi sono dovuta impegnare. Sono più cazzarona che panterona”, ha confessato a Repubblica.

"Sono il frutto di una serata di allegria dei miei genitori"

E nel raccontarsi fa questa sintesi: “Sono il frutto di una serata d’allegria dei miei genitori e dei mille lavori che ho fatto”. Impiegata in un call center, cameriera, baby sitter, maestra d’asilo fino alla decisione di inseguire il sogno della recitazione. A Sanremo comunque per lei non sarebbe la prima volta. Già nel 2021 era sul palco con Lo stato Sociale: “C’era la questione dei fiori: li davano solo alle donne, alcuni si arrabbiavano. Mi chiedevo: se me li danno? Urlo e glieli tiro addosso indignata? O li prendo perché mi piacciono? Mi piacciono perché sono ancella del patriarcato?”. Non c’è dubbio che ne vedremo delle belle.