Antonio Ricci sotto accusa: “Sei un rovina famiglie”. Ma la verità è un'altra
Anziché indignarsi per le battute sessiste, le avance sessuali alle colleghe, i gesti e il linguaggio volgari di Andrea Giambruno, molti utenti stanno ricoprendo di insulti "Striscia", rea di aver "distrutto una famiglia". Ma il Tg satirico ha fatto solo il suo mestiere
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“Sig. Ricci, Striscia la notizia ha toppato di brutto, per una, cavolata così vuol distruggere una famiglia? C'è una bambina di mezzo, non credo proprio che ci sia da ringraziare, solo audience”, “Per il momento abbiamo solo assistito ad una vostra enorme e penosa caduta di stile”, “Farsi i fatti propri no solo perché fai satira credi di essere al di sopra?”, “Ci si dimentica spesso che dietro tutto ciò ci sono piccole creature che soffrono alle spalle di chi trova tutto così divertente”, “Ti sei dimenticato che hanno una bambina di 7 anni!!!!! pur di fare ascolti.... spesso ci si dimentica del rispetto”: questi che avete appena letto sono solo alcuni delle centinaia di commenti negativi e spesso offensivi collezionati da “Striscia la notizia” nel post su Instagram in cui Antonio Ricci rivolgeva alla premier queste parole: “Meloni. Un giorno scoprirà che le ho fatto un piacere” (leggi qui).
Nel caso del giorno, quello che mischia sapientemente tre ingredienti micidiali come gossip, politica e tv (leggi qui e guarda il video integrale) in un unico cocktail esplosivo di cui tutti parlano, ormai dimentichi della guerra in Ucraina e perfino di quella in Medio Oriente, viene fuori, come sempre, la becera mania italiana dell’indignazione pret à porter che in poche ore tutto confonde e tutto sovrappone per cucinare un fangoso minestrone dove le vittime spesso hanno la peggio e i carnefici vengono subito giustificati.
Solidarietà a Meloni e colpevolizzazione di "Striscia"
Così succede che anziché indignarsi per le battute sessiste, le avance sessuali alle colleghe, i gesti e il linguaggio volgari di Andrea Giambruno (leggi qui), accanto alla solidarietà generale che ha investito giustamente Giorgia Meloni e la sua bambina, si assista alla colpevolizzazione di chi quei comportamenti ha reso noti. Quei pirati di “Striscia” e di Antonio Ricci non hanno certo bisogno di avvocati difensori ma è doveroso ricordare che altro non hanno fatto se non il proprio mestiere, un mestiere che da 35 anni portano avanti, tra picchi di vero giornalismo di denuncia e qualche caduta di stile, con indubbio successo.
Il fuorionda è da anni un format
Il cosiddetto fuori onda, quei filmati o quegli audio che vengono registrati da una regia televisiva anche quando non si è in onda, infatti, appartengono da molti anni al menu che ogni sera Ricci e company scodellano su Canale 5. Come non ricordare il mitico fuori onda di Emilio Fede, re di tutti i mème (Guarda i meme su Giambruno), con il suo famoso “che figura di me…”? E come non ricordare la forsennata campagna che Ricci ha scatenato contro Flavio Insinna, che lo batteva negli ascolti con “Affari tuoi”, distruggendone l’immagine? Sui Fuori onda Striscia ha costruito perfino un programma spin off, quel “Paperissima” con il quale ogni estate occupa l’access prime time mentre il Tg satirico va in vacanza.
Per una volta bisognerebbe guardare la luna e non il dito
Certo, si tratta di filmati “scorretti”, perché registrati all’insaputa dei protagonisti. Ma è anche vero che, come nel caso di Andrea Giambruno, non sono stati carpiti in un ambiente domestico o a una cena privata ma nel luogo di lavoro che è anche la più importante azienda televisiva privata italiana, in cui chi ci lavora, dovrebbe quantomeno tenere in conto che proprio in quegli studi ha il suo quartier generale “la voce dell’irriverenza, dell'impenitenza o dell’indecenza”, come negli anni si è sottotitolato il Tg satirico di Mediaset. Per una volta non sarebbe il caso di guardare la luna anziché il dito? E magari accorgersi che sotto la luna ulula qualche lupo?