Cannavacciuolo: “Ecco perché per me questo Natale è speciale. Cosa cucinerò alla mia famiglia”
A Masterchef 13 sarà di nuovo lui la guida-guru ma anche lo psicologo di tutti i partecipanti e aspiranti cuochi. E per Natale rivela quale menu sta preparando
Antonino Cannavacciuolo e le sue missioni (im)possibili, e da portare avanti e in porto, ormai hanno fatto scuola. Siano nelle “Cucine da incubo” da salvare, siano nella sua “Antonino Academy”, a Villa Crespi, insegnando e dando voti, sia, e lo è, oltremodo e soprattutto, nelle cucine dove allevare e scoprire talenti, cercare storie vere: come in quella di MasterChef Italia, show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy, giunto alla sua tredicesima edizione. Il luogo trasversale e di passaggi generazionali dove, insieme al collaudato Giorgio Locatelli e al veterano Bruno Barbieri, sarà ancora lui lo “psicologo” di tutti.
Il gigante buono del mestolo
Una guida-guru diventato ormai volto popolare e riconoscibilissimo, un gigante buono, capace sì di giganteggiare, scusate il gioco di parole, tra i fornelli e le persone, ma in grado di essere severo e giusto nei momenti che contano, quanto, talvolta, nel commuoversi profondamente di fronte a qualcosa che lo tocca e gli fa tornare in mente radici, sapori di un tempo e gli inizi. Sembra guardare (tutti) dall’alto in basso, questione di statura, ne abbiamo avuto la prova standogli davanti, mentre è solo pura apparenza: ama giocare, non prendersi sul serio. L’Antonino nazionale non è un uomo che si è montato la testa, il successo, la fama, l’esposizione mediatica,
sono solo la conseguenza, ma lui è rimasto uguale.
L'appuntamento in tv
Un’edizione, in onda tutti i giovedì dal 14 dicembre su Sky e in streaming su NOW, che definisce “affascinante, visto che ormai il programma è diventato un must di per sé fascinoso. Gli aspiranti chef si metteranno in gioco, condivideranno le proprie idee e percorsi”, e poi ci saranno tanti ospiti (atteso il ritorno di Joe Bastianich e del temuto Iginio Massari, tra gli altri, ndr), tra cui la presenza dell’uomo ombra, una sorta di quarta eminenza grigia, pronta a intervenire all’occorrenza. “Ognuno lo aspetta, anzi nella testa di tanti italiani non è Natale se non c’è MasterChef. Mi piace scherzare, portare un po’ d’aria leggera, è da qui che parte il bene. E poi parla del mio lavoro, a cui ho dato la vita, e che amo, dunque è bello se continuiamo a trasmettere emozioni, esperienza. Il cibo d’altronde è identità. Questa cucina per me è un allenamento, prima di andare nella mia, è lì che gioco la partita”.
La sorpresa di Antonino
Metafore calcistiche a parte, visto che il Napoli non manca nella chiacchierata fuori microfono, Cannavacciuolo si sbottona sulle feste imminenti, proprio riguardo il Natale in primis, e finalmente entra per un attimo nella sfera dei ricordi e memorie. “Da bambino era la festa”, dice, “l’unione dei parenti, la grande tavolata, la parte più bella, con magari la zia che veniva da lontano. Oggi la vedo diversamente: per me quest’anno sarà un Natale speciale, riuscirò finalmente a fare quella tavolata che mi manca da più di 30 anni. Cosa proporrò? Non farò mancare per la vigilia il pesce, mentre a Natale, invece, penso di andare sul raffinato, non per me, ma per la mia famiglia. Voglio cucinare io e preparare dei piatti, e saranno i miei cavalli di battaglia”.