Barbie, il film che tutti i Ken del mondo devono vedere. I motivi del successo
Un film che con molta ironia riesce a convincere tutti e tutte, con la trappola della pellicola leggera estiva e che di leggero invece non ha proprio nulla
Un film tutto rosa, con attori biondissimi non te lo aspetti che sia una storia progressista. A Barbie tocca andare nel mondo reale, quando per guarire da una mai provata tristezza, le diagnosticano una sorta di difetto nel sistema. E' a questo punto che l'incontro con un'adolescente nata negli anni 2000, le svela che la sua perfezione non ha fatto certo bene alle ragazzine della sua età. Le urla: fascista!. E Barbie piange. Perché anche Barbie sa che fascista è un insulto.
Nel mondo reale scoprirà molte cose. Per esempio che esiste la cellulite, sui tacchi i piedi fanno male, che si invecchia e che soprattutto si muore. Ma la realtà con tutte le sue contraddizioni ha un fascino che a Barbie Land non si può riscontrare.
Il mito vacilla
Si inizia a sgretolare così il mito della donna che può tutto, basta che lo voglia. Bella, buona gentile in carriera ma anche mamma, figlia, compagna, amica. Insomma perfetta e irraggiungibile. Un film di plastica che con molta ironia riesce a convincere tutti e tutte, con la trappola della pellicola leggera estiva e che di leggero invece non ha proprio nulla.
Parla a giovani e adulti ma soprattutto agli uomini di tutte le età, perché è a loro che vuole inviare il messaggio più importante. Ai Ken senza più un'identità, spiega come vivere per se stessi e non per possedere una donna. I Ken che pensano che l'amore sia morte e disperazione, sottomissione.
Abbattere stereotipi senza retorica
Questo è il cinema che sorprende, che straccia stereotipi e lo fa senza retorica. Che insegna che il femminismo non è il contrario di maschilismo. Che ci fa ridere e ci fa commuovere. Perché nella vita vera Barbie scopre che esiste la cellulite, i tacchi fanno male ai piedi ma soprattutto si muore. Questa storia ha il dono di farci identificare. Le donne con Barbie appunto, gli uomini destrutturalizzati che non sanno più chi sono con Ken.
Una grande sorpresa
Non è un caso che sia stato ribattezzato il 'film più coinvolgente degli ultimi anni' si è rivelato anche un fenomeno del botteghino a livello mondiale. Secondo quanto scrive Variety, infatti, Barbie, diretto da Greta Gerwig e con protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling, nel primo fine settimana di debutto ha incassato a livello mondiale 337 milioni di dollari. Negli Stati Uniti ha superato i 155 milioni, miglior debutto in Nord America per un film diretto da una donna. I precedenti record appartenevano a 'Captain Marvel' (2019), co diretto da Anna Boden e Ryan Fleck con 153 milioni e 'Wonder Woman' (2017), diretto da Patty Jenkins con 103 milioni. In Italia ha raggiunto quasi quota 7 milioni e 800 mila. Nonostante sia stato il miglior film di debutto nel 2023, il Bel Paese è tuttavia indietro rispetto al Regno Unito con quasi 30 milioni, il Messico con oltre 22 milioni, il Brasile con 15,9 milioni, l'Australia con 14,6 milioni, la Spagna con quasi 10 milioni, la Francia con 9,8 milioni e la Cina con 8,2 milioni. Prodotto, tra gli altri, dalla Mattel, e distribuito dalla Warner Bros, Barbie è costato 145 milioni di dollari.
Incassi da record
Il dato che emerge, tra gli altri, secondo il Washington Post, è una certa stanchezza del pubblico verso i franchise di Hollywood (non hanno sbancato ne' 'Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno', ne' 'Indiana Jones e il quadrante del destino') e l'orientamento invece verso le pellicole originali. 'Oppenheimer' racconta la vita del fisico statunitense Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica.
Il futuro del cinema deve essere questo. Pellicole belle. Colossal che nelle piattaforme streaming non offrirebbero lao stesso esperienziale.
Gli incassi di entrambi i film hanno infatti rivelato che c'è posto nei multisala per due grandi uscite nel medesimo fine settimana. In tantissimi casi il pubblico è andato a addirittura a vedere entrambi lo stesso giorno, come in una sorta di 'un'abbuffata' da cinema.