Baby Reindeer, la serie fenomeno dove a fare lo stalking è una donna fa arrabbiare la vera "persecutrice"
La vera Martha denuncia: "Sono io la vittima qui, non Richard Gadd. Ho ricevuto minacce di morte". La serie più vista su Netflix e le derive pericolose
Ansia, curiosità, voglia di non staccare gli occhi dallo schermo fino alla fine. Insomma tutti gli ingredienti giusti per un prodotto televisivo vincente. Stiamo parlando della serie Tv britannica Baby Reindeer che, con 22 milioni di visualizzazioni globali, è da due settimane in testa alla classifica delle serie di Netflix in lingua inglese più viste nel mondo sulla piattaforma. Un fenomeno non solo di pubblico ma che mette d'accordo anche la critica perché -la miniserie in sette puntate creata dall'autore e comico scozzese Richard Gadd, anche protagonista- è una storia ispirata a una vicenda realmente accaduta e capitata proprio all'attore e che tratta un tema non così raro, quello delle donne stalker.
La vicenda
L'attore, che oggi ha 35 anni, racconta di essere stato perseguitato per più di tre anni da una stalker (l'attrice che la interpreta è Jessica Gunning, che molti danno già fra le favorite agli Emmy), una donna conosciuta nel 2015 quando faceva il barman in un famoso pub di Londra. Parliamo di oltre 41,000 email, 744 tweet, 100 pagine di lettere, 350 ore di messaggi vocali. La storia unisce dramma e commedia, humour nero e accenti di thriller psicologico. Il protagonista nella versione fiction è Donny Dunn (Gadd), attore e autore comico che fatica ad affermarsi, alle prese anche con il trauma di essere stato vittima a inizio carriera di un abuso da parte di una personalità della tv britannica. Bisessuale, e legato da sentimenti sempre più forti verso Teri (Nava Mau), brillante psicologa trans, Donny si ritrova al centro delle attenzioni ossessive di una cliente ricorrente nel pub dove lavora, Martha (Gunning) quarantenne dimessa che si presenta come avvocato dell'elite politica. La donna legge in un iniziale atto gentile dell'uomo nei suoi confronti e nella confidenza superficiale che crea con Donny un legame amoroso.
La tematica Transgender
C'è un altro motivo per cui "Baby Reindeer" sta facendo parlare molto di sé anche il fatto che tratta tematiche delicate e coraggiose. Tra i personaggi c'è quello di Teri, interpretato da Nava Mau, un'attivista transgender che vede nel suo personaggio la possibilità di portare sugli schermi una nuova narrazione dei personaggi queer, abbattendo gli stereotipi del passato.
Le derive pericolose
Ad alcuni è piaciuta così tanto da mettersi a cercare la vera 'Martha' e l'uomo (interpretato in Baby Reindeer da Tom Goodman-Hill) autore dell'abuso. La cosa assurda è che molti utenti si sono spinti a minacciare presunti colpevoli che invece sono estranei ai fatti. Una tipica 'caccia' alle streghe online, che lo stesso attore e autore ha cercato di fermare: "Per favore non speculate su chi possano essere le persone reali. Non è quello il punto della nostra serie". Nell'appello di Richard Gadd fatto su Instagram, si legge: "Le persone che amo, con cui ho lavorato e che ammiro (incluso Sean Foley) sono ingiustamente coinvolte in speculazioni e chiacchiere. Per favore, non fate illazioni su chi potrebbero essere le persone della vita reale. Non è questo lo scopo del nostro spettacolo. Tanto amore, Richard x X".
La reazione della vera Martha
"Sono io la vittima qui, non Richard Gadd. Ho ricevuto minacce di morte a causa del suo spettacolo nonostante il fatto che molte delle cose che ha affermato non siano vere. Sono stata in compagnia di Richard Gadd in alcune occasioni, ma non l’ho perseguitato come sostiene. La sua storia è una grave intrusione nella mia privacy. Non lo vedo da 12 anni. Ho letto che aveva scritto quello spettacolo quattro o cinque anni fa e ho pensato: mio Dio! Questo fine settimana ho cercato su Google e le storie su Richard Gadd e Baby Reindeer erano ovunque".
La donna ha anche raccontato di non dormire più a causa dello stress e della preoccupazione per le minacce di morte ricevute. La donna ha anche criticato la propria rappresentazione nella serie Netflix: "Non penso di assomigliare a quell’attrice che interpreta Martha".
I dati sullo stalking
Le vittime di stalking sono per circa l'85% vittime di genere femminile mentre il 15% sono vittime maschili. I perpetratori sono nel 70.6% uomini, mentre per le donne stalker la percentuale scende al 18.1%.