"Avetrana", serie imperdibile: Sarah Scazzi, la gelosia di Cosima e Sabrina Misseri e la banalità del male

C’era il grande rischio di cadere nella morbosità: "L’ho aggirato evitando un racconto voyeuristico e il coinvolgimento emotivo. Noi siamo rimasti nell’ambito delle sentenze raccontando i fatti senza aprire altre strade"

di Laura Rio

Se vi siete appassionati al caso della giovane Sarah Scazzi uccisa ad Avetrana dalla cugina e dalla zia, dovete assolutamente vedere la serie che la Disney ha realizzato sulla vicenda. Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, è girata con un espediente particolare: quattro capitoli, ognuno dal punto di vista dei protagonisti principali, la piccola Sarah appunto, la cugina Sabrina, la zia Cosima e lo zio Michele. Non un documentario, ma una ricostruzione cinematografica: ognuno degli episodi aggiunge particolari alla narrazione. Ottimi regia, sceneggiatura, fotografia e cast. Insomma, praticamente, quattro film profondi che fanno realmente riflettere sulla banalità del male.

Non un documentario ma una ricostruzione cinematografica

Un lavoro meticoloso dal punto di vista estetico ma anche tematico con una introspezione dei personaggi e una descrizione del montare della gelosia della famiglia Misseri nei confronti della bella, gentile e bionda Sarah, che vale la visione. Intitolato “Avetrana - Qui non è Hollywood” (in riferimento a come Sabrina si diede in pasto alle telecamere nei giorni in cui la cugina era data ancora per dispersa), sarà disponibile con tutti gli episodi dal 25 ottobre su Disney+. Un broadcaster internazionale che ha garantito libertà e coraggio alla produzione di Matteo Rovere, con Groenlandia. Il regista Mezzapesa riassume: “Il nostro presupposto è stato avvicinarci il più possibile all’umanità di questa storia, abbiamo cercato di entrare nel profondo con grazia rimanendo nei confini del verosimile, rispettando le persone che vengono raccontate e abbiamo voluto esplorare la normalità del contesto da cui è scaturito l’abnormità del delitto".

Sai che il male è banale e comprenderlo è complesso

Un concetto ben definito dal brano composto da Marracash che si sente alla fine di ogni episodio: in una frase canta: “Sai che il male è banale e comprenderlo è complesso”.” C’era un grande rischio di cadere nella morbosità: “L’ho aggirato - prosegue il regista - evitando un racconto voyeuristico e il coinvolgimento emotivo. Noi siamo rimasti nell’ambito delle sentenze raccontando i fatti senza aprire altre strade”. La serie, oltre a raccontare come e perché venne uccisa la ragazzina di 15 anni di Avetrana, si sofferma anche sull’imponente risonanza mediatica che il caso ebbe in Italia, come poi è accaduto più recentemente con Giulia Cecchettin. Tutto il paese venne coinvolto nella vicenda e per 42 giorni centinaia di troupe campeggiarono nel paese salentino fino al ritrovamento del corpo della ragazzina in diretta durante “Chi l’ha visto”. Il fatto avvenne il 26 agosto 2010: la ragazzina uscì di casa per andare al mare con la cugina, ma in spiaggia non ci arrivò mai. La sua vita si fermò nel garage della famiglia Misseri. La cugina e la zia, in preda alla gelosia perché quella piccola era amata da tutti (soprattutto dal ragazzo desiderato da Sabrina) decisero di strangolarla. Per giorni Sabrina finse disperazione finché gli inquirenti non scoprirono la verità. Nel cast della serie: Vanessa Scalera nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, una ottima Giulia Perulli in quello di Sabrina Misseri, Federica Pala nei panni di Sarah Scazzi, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano, Anna Ferzetti è invece la giornalista Daniela e Giancarlo Commare è Ivano Russo.

La trasformazione fisica di Vanessa Scalera che è ingrassata di 20 chili

Vanessa Scalera si è dovuta mettere addosso venti chili per interpretare Cosima: “Non è stato per nulla facile entrare in quella fisicità, però ho cercato di sprofondare in questa donna che è un dado con una faccia sola e noi abbiamo tentato di illuminare gli altri lati. Io provengo da quei luoghi e conosco la vita delle donne in campagna, parlo quel mio dialetto e questo è uno dei viaggi interpretativi più grandi che abbia mai fatto”. Il 21 febbraio 2017 la Cassazione ha definitivamente riconosciuto colpevoli e condannato all'ergastolo per concorso in omicidio volontario aggravato dalla premeditazione Sabrina Misseri e Cosima Serrano.

L'ultima confessione di Michele Misseri

Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima, è stato condannato alla pena di 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove. E nei giorni scorsi, tornato libero, ha continuato ad auto-accusarsi dell’omicidio e ha addirittura “confessato” al programma “Le Iene” di aver tentato di violentare la ragazzina mentre era già morta.