Ma l'amore in tv funziona? Il clamoroso flop di Barbareschi e 'Temptation Island'. Ora pure Belen e Venier
L’esperimento sociale di Raidue non piaceva neppure al suo conduttore. Barbareschi ha risposto così: “Se sono dispiaciuto della chiusura anticipata? No"
Ma parlare dell’amore in tv funziona? Gli spettatori sono interessati? Beh, dipende da come lo si racconta e lo si affronta. Guardate l’ultimo show in ordine d’arrivo "Se mi lasci non vale” dove i fidanzati cercano di capire perché sono in crisi: il pubblico l’ha proprio scartato tanto che i vertici Rai hanno deciso di impacchettare le ultime tre puntate (su cinque) in una sola che è andato in onda il 5 novembre su Raidue.
E confrontatelo con “Temptation Island”, il reality amoroso prodotto da Maria De Filippi che ha fatto talmente furore da essere riprogrammato a settembre dopo aver ottenuto una vasta audience quest’estate. Insomma due modi di declinare i sentimenti, uno che acchiappa e l’altro no. E questa sarà anche una lezione per i prossimi programmi sul tema in arrivo. Da sabato Mara Venier proverà a giocare con “Le stagioni dell’amore” (alle 14 su Raiuno) dove a trovare l’anima gemella saranno gli over 60 con un escamotage particolare: per conoscersi vedranno prima l’avatar del possibile innamorato con il volto di quando era ventenne.
Lo show di Belen
Mentre dal 20 novembre (prima serata su Real Time) Belen Rodriguez sarà al timone della seconda edizione di "Amore alla prova - crisi del settimo anno”. Ma perché lo show con la voce narrante di Luca Barbareschi non ha funzionato? Semplicemente perché è la copia noiosa e buonista di “Temptation Island” in cui non ci sono falò, bellocci in costume e belle ragazze in bikini a mettere pepe e corna tra i fidanzati. In sostanza: se maneggi i sentimenti o fai un programma serio con esperti, professionisti e psicologi (senza badare agli ascolti) oppure la devi buttare in caciara. O meglio devi avere la capacità di Maria De Filippi di parlare alla gente comune senza farla sentire stupida, anzi facendola sentire parte di una comunità di “adepti”.
Il segreto di “Temptation”
Seguire gli intrecci amorosi di “Temptation” è come fare un viaggio inebriante nell’animo umano: rimani incollato ad osservare fino a dove le persone riescono a spingersi. Stesso discorso - anche se con meno successo degli show di Maria De Filippi - vale per i vari “Primo appuntamento” e tutte le varie declinazioni in onda sui canali Discovery. Invece in Rai hanno provato a fare una cosa simile in versione purificata da “servizio pubblico”, che non funziona. Così Barbareschi, che come ballerino sta facendo furore, come terapeuta ha fatto flop. Mentre su Raiuno volteggia agilmente nello show di Milly Carlucci ed è addirittura in corsa per il podio finale, ieri invece ha dovuto mestamente chiudere il programma di Raidue. Il docu-reality ha raggiunto solo 321.000 spettatori e l’1,8 per cento di share nel primo episodio e 293.000 e il 2 per cento nel secondo. Così i vertici Rai, per salvare lavoro, energie e soldi spesi, hanno deciso di chiudere e accorpare le ultime puntate.
Non piace neppure a Barbareschi
L’esperimento sociale di Raidue non piaceva neppure al suo conduttore. Barbareschi ha risposto così a “Un giorno da pecora” su Rai Radio 1: “Se sono dispiaciuto della chiusura anticipata? No, perché non mi piaceva, non ero contento. Io facevo solo delle piccole narrazioni. Ero un conduttore sui generis perché io in realtà stavo in una regia e chiacchieravo. Non è il mio, non è quello che piace fare a me”. Vien da dire che, dall’alto di una lunga esperienza dell’attore e regista, se intravedi che uno show non funziona, magari non accetti di guidarlo. Ma lui conclude: “Noi facciamo degli spettacoli, a volte vanno bene a volte non vanno bene”.