Alessandra Mastronardi: "Se un dente da latte che cade rappresenta la sventura. Racconto il dolore non urlato"
L'attrice, ambasciatrice Unicef da 12 anni, presenta "Milk Teeth – Essere bambine in Afghanistan" e annuncia la prossima missione in Costa d'Avorio
Un filo conduttore lega il corto Milk Teeth – Essere bambine in Afghanistan, girato a Kabul grazie a UNICEF, che quest’anno spegne 50 candeline, e Leggere Lolita a Teheran, il film di Eran Riklis, tratto dall’omonimo bestseller di Azar Nafisi, in concorso alla Festa del Cinema di Roma. Entrambi raccontano la complicata realtà di due territori che annientano le voci delle donne.
L'incubo in cui vivono
Sono passati tre anni da quando in Afghanistan è vietato alle ragazze frequentare la scuola secondaria. A circa un milione e mezzo di giovani viene negato il diritto di proseguire gli studi. In Iran, Nafisi lascia l'insegnamento all’Università di Teheran e riunisce segretamente a casa sua sette delle sue studentesse per leggere dei classici occidentali. Mentre i fondamentalisti prendono il controllo, queste ragazze tolgono il velo, parlano delle loro speranze più intime, dei loro amori e delle loro delusioni, della loro femminilità e della loro ricerca di un posto in una società sempre più oppressiva.
Alessandra Mastronardi ambasciatrice UNICEF
Il dolore e la dura realtà di una parte del mondo sempre più dimenticata, piomba sul red carpet della Festa del Cinema. Alessandra Mastronardi, ambasciatrice da 12 anni di UNICEF, è stata a Kabul. Insieme a Giuseppe Carrieri e al regista afghano Amin Meerzad ha acceso la scintilla per il corto Milk Teeth che mescola cruda realtà, favola, animazione e poesia. “L’Afghanistan è un paese che ti entra nel cuore, con i suoi colori, la polvere rossa, le sue colline brulle e le persone meravigliose”, racconta l’attrice de L’allieva. “Finché certe cose si guardano seduti dal divano non si possono capire, quando le vivi in prima persona ti rendi conto della devastazione e di quanto il regime stia decimando e cambiando le nuove generazioni. Abbiamo cercato di raccontare un dolore non urlato, ma molto personale”, dice Alessandra. Il dolore di queste bambine che quando perdono i denti da latte diventano donne e non possono più frequentare la scuola. Perdono il diritto all’istruzione che per noi è come respirare. In Afghanistan, come in Iran, le giovani donne respirano a metà. Dopo la proiezione del cortometraggio alla Casa del Cinema di Roma, l’attrice lancia un appello ai nostri giovani. “Rimanete curiosi verso il mondo, ponetevi sempre delle domande. Non fermatevi alla prima risposta”, consiglia, “create il vostro senso critico nella quotidianità e non diventate schiavi di un sistema che ci bombarda di messaggi di ogni genere. Leggete e informatevi a fondo”. Alessandra Mastronardi a novembre partirà per un'altra missione UNICEF in Costa d’Avorio.