Vietato invecchiare

Si chiama ageismo ed è la discriminazione nei confronti di una persona, in base alla sua età. Vittime, soprattutto i più deboli, gli anziani.

di VediamociChiara

Over 60, 65. C'è chi relazionandosi con i cosiddetti senior, manca di rispetto. Nei rapporti di tutti i giorni, in ospedale, nei mass media (dove impera il giovanilismo). Invecchiare è diventato un tabù nella nostra società (occidentale). Se poi ad invecchiare sono le donne, non se ne parla proprio!In soccorso a questa triste tendenza è giunto persino un hashtag, di quelli che si riservano ai fatti importanti: #OldLivesMatter. Ovvero "Anche gli anziani contano". E c'è da prestare attenzione, visto che anziani, un giorno, lo saremo tutti.

Pesi per la società

Passando da una decade all'altra, dai 60 ai 70, aumentano le discriminazioni nei confronti di chi non è più giovane. Il cambiare ruolo, passare dall'essere produttivi a pensionati, fa precipitare le cose. E in men che non si dica si viene classificati come un peso per la società. Il rischio di una vera e propria emarginazione degli anziani. Come se non bastasse, vengono additati anche come la causa del deficit dell'INPS!

Una volta si era considerati "vecchi" a 65, oggi la senescenza (quarta età) inizia dai 70, 75. Ma il problema rimane. Soprattutto in Italia, dove di figli se ne fanno sempre meno.

Donne e uomini sullo stesso piano?

No. Le donne soffrono di più la solitudine. Ad una prima occhiata veloce al rapporti ISTAT degli ultimi anni, scopriamo che le donne sopra i 65 anni, sembrano decisamente più sole rispetto agli uomini della loro stessa età. Anche perché noi donne viviamo di più.

Ed anche nell'accesso alle cure c'è da sottolineare una differenza: tra le pazienti donne con tumore alla mammella la mastectomia totale è molto più comune dopo i 60 anni. Forse perché non si pensa alla dignità delle pazienti, dignità che invece dovrebbe rimanere identica nonostante il passare degli anni?

Cosa possiamo fare?

Gli anziani che soffrono di discriminazione sono più fragili, sono vittime di stress, un "male" che arriva a compromettere funzioni cognitive, fisiche e psicologiche. Con il rischio di depressione dietro l'angolo. Che possiamo fare allora?

Prestiamo attenzione ad un punto di vista diverso. A tempi e necessità diversi dai nostri. E cerchiamo di tenerli vicini alle nostre vite, coinvolgendoli nelle vite dei nostri figli e alle scelte familiari. Perché a ben guardare, le persone anziane sono indispensabili a tutti noi. Oggi chi è over 70 ha vissuto i nonni nelle famiglie patriarcali di un tempo e sa quanto sono importanti gli anziani. Mentre oggi nelle famiglie nucleari, il ruolo degli anziani è relegato per lo più a quello di sostituti babysitter e di sostegno economico d'emergenza.

C'è molto da fare a cominciare proprio da un cambio di mentalità, nel considerare gli anziani una risorsa preziosa non solo in termini utilitaristici, ma soprattutto come opportunità di crescita Superare lo stigma dell'età, a tutti i livelli, significa giudicare le persone per il valore che portano e non per gli anni che hanno, sostiene Eleonora Selvi presidente della Fondazione Longevitas.

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>>> Per un ulteriore approfondimento puoi consultare la sezione di VediamociChiara dedicata alla longevità

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