Fiato Corto, Devo Preoccuparmi?
Hai difficoltà a respirare dopo una corsa per raggiungere l’autobus? Oppure ti capita di ansimare dopo una rampa di scale?

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Ecco da cosa può essere causato il cosiddetto fiato corto (o dispnea).
Dispnea è il termine con il quale si definisce la spiacevole sensazione di difficoltà respiratoria. Viene descritta dai pazienti, più comunemente, come mancanza di fiato o fiato corto.
La dispnea rappresenta un sintomo che suscita sempre una notevole preoccupazione in coloro che lo avvertono ed è uno dei motivi principali per i quali ci si rivolge al medico.
Quali sono le cause del fiato corto?
Il fiato corto può essere il campanello d'allarme di patologie serie oppure indicarci semplicemente che siamo fuori allenamento e che il nostro stile di vita è troppo sedentario. In ogni caso può essere importante esaminare la situazione insieme al medico, il solo che ci prescriverà gli accertamenti necessari.
Il fiato corto può essere dovuto a una mancanza di esercizio fisico regolare.
Fra le cattive abitudini che portano ad avere il fiato corto ci sono il vizio del fumo e la scarsa attività fisica. Quando il nostro cuore non è sufficientemente allenato, il minimo sforzo porta a una riduzione dei parametri di ossigeno nel sangue. Ecco allora che la frequenza del respiro deve aumentare, come accade durante i primi dieci minuti di corsa, per incamerare più aria possibile e riequilibrare i livelli di ossigeno necessari al benessere di tutti gli organi interni ed esterni.
Da non sottovalutare, le cause psicologiche, soprattutto se la sensazione di mancanza d'aria è dovuta a uno stato d'ansia o se, peggio, sfocia in vero e proprio attacco di panico.
Quando la dispnea può rappresentare un campanello d'allarme?
Per capire se la difficoltà a respirare può essere il sintomo di qualcosa di più serio bisogna innanzitutto chiedersi se si tratta di una sensazione che accade regolarmente e se è prolungata nel tempo.
La dispnea può essere un sintomo di numerose patologie serie, soprattutto di origine cardiaca o polmonare. Può accompagnare asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva, infarto, embolia polmonare, bronchite e polmonite, insufficienza cardiaca, pneumotorace, tumore polmonare maligno e benigno, ma anche malattie neurologiche come la sclerosi multipla.
Quali sono gli esami da fare?
Di fronte a una sensazione di fiato corto, lo specialista potrebbe chiedere al paziente di sottoporsi a una serie di esami. Tra questi:
- test per misurare i livelli di ossigeno nel sangue;
- radiografia del torace;
- elettrocardiogramma o ecocardiogramma,
- esami del sangue al fine di individuare un'eventuale anemia;
- test sulla funzionalità polmonare.
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