Che Cos’è l’Anuptafobia?
L’anuptafobia è la paura di restare single, di non sposarsi o di non avere un compagno.

L'anuptafobia, la paura di restare single, è una fobia che colpisce prevalentemente le donne. chiamata anche sindrome da Bridget Jones", dal nome dalla protagonista del film cult Il diario di Bridget Jones che è alla costante ricerca dell'amore.
Perché i casi sono in aumento?
La pandemia, il lockdown e le guerre che abbiamo vissuto negli ultimi 5 anni hanno provocato un aumento del senso di vulnerabilità e di impotenza, risvegliando vecchie paure o generandone di nuove. Tra queste, c'è proprio l'anuptafobia che ha riscontrato un notevole incremento a causa non solo della possibilità di contatti sociali (nel periodo pandemico), ma anche dalla scoperta del mondo virtuale come opportunità per conoscere persone, come dimostrato dall'aumento dell'uso di chat e dating online. Si è creato un circolo vizioso tra ricerca, investimento, illusione, senso di fallimento e paura di restare single.
Come capire soffro di anuptafobia?
Se è vero che tutti nella vita abbiamo avuto paura di non trovare la nostra anima gemella, chi soffre di questa fobia ha delle caratteristiche precise.
Il più delle volte è una donna, ma sempre più spesso anche un uomo, con una storia di vita fatta di abbandoni, tradimenti, rifiuti da parte dei genitori prima e del partner poi. Ciò la porta a considerare la fine di una relazione come un fallimento personale, con un senso di incomprensione da parte degli altri e un'ancora maggiore voglia di trovare qualcuno che la rassicuri, dal quale però finisce inevitabilmente col far dipendere la propria autostima.
Ha generalmente una dipendenza affettiva dall'altro e una gelosia eccessiva: tutti elementi che spesso la portano a un controllo ossessivo del partner. alla ricerca dell'uomo ideale, salvo scontrarsi con la realtà dell'imperfezione o col fatto di non voler accorgersi dei suoi difetti. Questo la porta a insistere su relazioni sbagliate che non potranno che finire male, aumentando la frustrazione e il senso di fallimento.
Come uscirne?
La prima indicazione è quella di rivolgersi a uno psicoterapeuta.
Può aiutare, inoltre, seguire dei piccoli accorgimenti nella vita di tutti i giorni:
- non vivere ogni nuova relazione come se fosse quella della vita;
- dedicarsi quotidianamente ad attività da cui si possano trarre emozioni, in modo che la relazione affettiva non sia vista più come unica fonte di soddisfazione emotiva;
- dare importanza ad altri aspetti della vita: spesso la persona riduce tutto all'obiettivo di trovare un partner e non considera gli altri traguardi da cui può trarre gratificazione, come il lavoro, i viaggi, le amicizie.
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