Torna la pertosse, l'esperto: 'Vaccinate i bambini, i rischi sono troppo elevati'
Il professore Paolo Rossi, direttore del dipartimento pediatrico del Bambino Gesù di Roma, spiega perché sono preoccupanti gli ultimi dati sul calo delle vaccinazioni
Leggi più veloce
La salute e la vita stessa dei nostri bambini sono sempre più a rischio. Malattie ormai dimenticate come la pertosse e la difterite stanno tornando in auge in maniera a volte letale e a contrastarle non c'è una copertura vaccinale adeguata. L'allarme in questo senso, lanciato dall'Istituto Superiore di Sanità, parla chiaro: siamo al limite della soglia sicurezza e eventi avversi come la morte non sono più trascurabili. Uno sguardo ai dati e si osserva che sono scese al di sotto del 95% le vaccinazioni per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B e la percentuale scende ulteriormente per le vaccinazioni contro il morbillo, la parotite e la rosolia che raggiunge una copertura dell'86%, in calo di oltre il 4% in appena un anno. "Uno scenario preoccupante - commenta in questa intervista il professor Paolo Rossi, Direttore del Dipartimento Pediatrico dell'Ospedale Bambin Gesù di Roma - che impone di correre subito ai ripari per evitare epidemie poi difficilmente fronteggiabili".
Professore, si tratta dei soliti e facili allarmismi o ritiene che i timori siano fondati?
"Uno dei problemi del nostro Paese è quello delIe vaccinazioni. Detto questo, i dati sono reali e siccome la vaccinazione funziona se c'è una copertura ottimale e si ha quindi la cosiddetta "immunità di gruppo" ne consegue che meno ci si vaccina tanto è più facile che la malattia circoli e che quindi la prevenzione funzioni poco. E' quindi normale che il calo rappresenti una preoccupazioni per tutti i medici che se ne occupano e per il legislatore".
C'è poca sensibilizzazione al riguardo?
"Il problema è che la sensibilizzazione viene scossa da piccoli o grandi eventi ed è evidente che per coloro i quali hanno a che fare con degli effetti collaterali dei vaccini gli eventi sono sempre importanti. Il punto è che se si va a guardare quante sono le vittime di eventi avversi queste sono sempre e comunque inferiori ai maggiori rischi, spesso letali, che si corrono se si contrae una infezione non c'è stata una vaccinazione adeguata".
"Ci sono dei casi in cui è sconsigliata la vaccinazione?"
"Certamente, ad esempio è pericoloso vaccinare un individuo immunodeficiente con un virus tipo quello di Salk contro la poliomelite o con quello del morbillo. Ma sono casi rari e in queste eventualità si adottano altre procedure".
Si nota in generale un certo disorientamento da parte dei genitori. Perché?
"Il problema è che siccome la vaccinazione nei bambini viene fatta nei primi di anni di vita quando si affrontano altre piccole problematiche, per esempio la precoce socializzazione, succede che se un bambino ha a che fare con un evento febbrile questo viene automaticamente associato al vaccino, ma magari la febbre ha un'altra origine".
Gli integratori per rafforzare il sistema immunitario possono essere un'alternativa ai vaccini?
"Premesso che il sistema immunitario nella maggior parte dei casi se la cava bene da solo, gli integratori non possono sostituire i vaccini. La maggior parte dei farmaci considerati immunomodulanti non sono mai stati provati scientificamente e quindi non si conosce l'efficacia in questo senso. Poi ci sono delle cose che fanno bene, come una buona alimentazione, l'esercizio fisico e le vitamine. Ci sono comunque alcuni integratori interessanti, però bisognerebbe studiarli meglio per dare delle risposte scientifiche".
Quanto ha inciso l'aumento dei flussi immigratori sulla recrudescenza di malattie ormai dimenticate?
"Sicuramente parecchio. Bisogna pensare che arrivano da zone endemiche e magari non sono mai stati esposti a certe malattie. Occorre quindi avviare una politica di salute proprio sui migranti. E' importante per noi ma anche per loro. I loro bambini devono essere vaccinati come i nostri".
In definitiva, il consiglio?
"I vaccini sono una delle più gradi conquiste della medicina. Usateli".