SOS dermatite atopica: 10 domande per gestirla al meglio e far vivere sereni i propri bimbi, anche al mare

SOS dermatite atopica 10 domande per gestirla al meglio e far vivere sereni i propri bimbi anche al mare
di Maria Elena Pistuddi

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Lesioni, secchezza della pelle, rossore e prurito intenso. Sono questi i principali sintomi della dermatite atopica, una malattia della pelle che interessa in modo particolare i bambini e la cui gestione, se non si seguono determinate precauzioni, può rendere la vita davvero difficile. "Per fortuna non riguarda tutti, ma ci sono dei casi gravi – ci spiega in questa intervista Elena Galli, Responsabile Unità Immuno-Allergologia dell'età evolutiva Ospedale Fatebenefratelli di Roma - caratterizzati da lesioni estese e forte prurito che hanno delle ripercussioni sul sonno e impattano inevitabilmente sul benessere familiare". Anche se al momento in Italia non si hanno dei dati aggiornati, la malattia è in forte crescita e riguarda circa il 15% dei bambini. In Giappone ed Australia si raggiunge anche il 30%. 

1) Dottoressa Galli, è corretto definire la dermatite atopica "malattia"?
"La definizione esatta è 'disordine poligenico complesso', vale a dire una malattia cheha la genetica alla base anche se non quella mendelliana (quella che riguarda la trasmissione degli occhi o dei capelli) e può manifestarsi anche saltando delle generazioni. In più è legata alle influenze ambientali (igiene domestica, il luogo in cui si vive, il clima, il fumo ed altro)".

2) Quali sono i primi sintomi?
"La diagnosi è solo visiva. Non è necessario alcun esame di laboratorio. Si individua attraverso le lesioni della pelle e il prurito che queste provocano. Quest'ultimo si manifesta nel 99% dei casi ma non è paradossalmente legato alla entità del danno cutaneo ma ha una soglia molto personale. Può esserci il caso del bambino gravissimo che si gratta pochissimo e viceversa uno meno grave che si gratta tantissimo e che non dorme la notte". 

3) Come distinguerla da un’orticaria? 
"Le lesioni provocate dalla dermatite sono fisse (ad esempio nel braccio o nella guancia). Possono essere più o meno gonfie o più o meno infettate però sono fisse, cioè la localizzazione è la stessa anche dopo diversi giorni. I ponfi dell'orticaria sono fugaci, non durano mai più di 24 ore, e possono "spostarsi" invece in altre zone. Si tratta quindi di due cose completamente diverse. Entrambe sono in forte crescita, ma non bisogna dimenticare che l'orticaria acuta è quasi sempre virale o batterica, quindi tutt'altra cosa".

4) Riguarda solo i bambini?
"E' una malattia che ha un'insorgenza tipicamente infantile, prima dei tre anni o entro i sei. E' vero che ha una buona remissione entro i sei anni, ma anche questo dato oggi è messo in dubbio perché ci sono sempre più segnalazioni, sia in letteratura che tramite esperienze cliniche, di ritorni in pubertà. Non è più quindi considerata una malattia self limiting. L'aspetto positivo è che non ha caratteristiche sistemiche e quindi resta, con tutti i suoi difetti immunologici, solo a livello cutaneo". 

5) E' vero che chi ha la dermatite da grande sviluppa l'asma?
"Per tanti anni c'è stata la cd. definizione di 'marcia allergica' ovvero si intendeva dire che in linea di massima se un bambino piccolo entro i due tre anni aveva la dermatite poi avrebbe avuto l'asma e poi la rinocongiuntivite. Adesso questo dato è molto discusso. Prima si pensava infatti che la dermatite fosse una malattia allergica tout court, adesso si sa che soltanto nel 20-30% dei casi ad essa è associata un'allergia".

6) E' curabile?
"Diciamo che non esiste una cura definitiva e che può quindi essere molto difficoltoso per un genitore gestire le forme più gravi. In questi casi, il nostro centro organizza ad esempio delle lezioni per insegnare alle mamme come comportarsi. Per sapere, ad esempio, che detergente o antibiotico usare, come mettere le creme. Tante piccole attenzioni che possono certamente fare la differenza. Non solo. Il nostro centro è il primo ad utilizzare un approccio psicoterapeutico. Le mamme vengono seguite da uno specialista pagando semplicemente un ticket di 25 euro. Potrebbe sembrare una cosa un po strana, ma quando un bambino non dorme la notte, si crea un problema familiare serio. Pertanto un percorso di psicoterapia è utilissimo".

7) Il cibo può influenzare il decorso della malattia?
"Diciamo di no: i casi sono rarissimi. Ma ancora vediamo tanti bambini con la dermatite a dieta. Assolutamente inutile".

8) Qualche consiglio pratico. Come si deve lavare la pelle di un bambino con dermatite atopica?
"Nei casi non gravi se i genitori sanno gestire l'utilizzo delle creme topiche e dei detergenti si tratta di una malattia assolutamente controllabile. Ci sono due scuole di pensiero. Io faccio parte di quella che consiglia di lavarli poco, perché la pelle ha un difetto di barriera - entra quindi di tutto - ed è secca. La pelle va pulita sempre con detergenti che non fanno schiuma, meglio se acquistati in farmacia e con indicato "per pelle atopica". Essendo la dermatite a ph basico occorrono dei prodotti a ph acido. Esistono quelli definiti "non correttori di barriera" (contengono in genere urea e paraffina) e, in alcuni casi (magari è un periodo in cui non c'è infiammazione) funzionano. Poi ci sono i "riparatori di barriera" (che contengono ceramidi, altre sostanze antiossidanti e anti prurito) e questi hanno dei prezzi più elevati.

9) Una malattia "carissima" eppure le creme non sono mutuabili.  Perché?
"Sì, i prezzi dei prodotti sono altissimi. Nel nostro centro abbiamo valutato che una mamma che ha un bambino con una dermatite media spende intorno ai 1500 euro l'anno  tra detergenti e creme. Ma questo solo in Italia. In Francia e Germania ad esempio danno un minimo di rimborso. L'unica cosa che passa la Asl in Italia sono i bagni termali".
10) I solari più adatti a chi soffre di dermatite atopica
Ovviamente una protezione totale (50). E' importante poi che il solare non venga mai messo in spiaggia, perché poi va a contatto con la sabbia e può irritare la pelle. Mai metterne troppo e troppo spesso: massimo due volte al giorno a meno che il bambino non stia ore e ore in acqua. Il solare deve essere fatto asciugare bene prima, ad esempio, di far giocare il bambino a contatto con la sabbia. Quando si ha a che fare con delle forme lievi si possono usare anche emulsioni meno importanti, mentre nei casi gravi è necessario utilizzare prodotti che prestano maggiore attenzione a tutto il resto (nichel, cobalto). Col sole, in generale, la dermatite atopica tende a migliorare. 


 

15/06/2015
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